MENO GUADAGNO, MENO VOTO – IN ITALIA LE DIFFICOLTÀ DEL CETO MEDIO INFLUENZANO LA PARTECIPAZIONE POLITICA: L’EROSIONE DELLA BORGHESIA COINCIDE CON L’ASTENSIONE AL VOTO E LA DISILLUSIONE VERSO LE ISTITUZIONI – L’84% DEGLI ITALIANI È CONVINTO CHE ORMAI I POLITICI PENSINO SOLO A LORO STESSI E IL 68,5% RITIENE CHE LE DEMOCRAZIE LIBERALI OCCIDENTALI NON FUNZIONINO PIÙ". L'UE È VISTA COME UN GUSCIO “INUTILE O DANNOSO” E IL 70,8% ESPRIME ANTIOCCIDENTALISMO ED È PRONTO A IMPUTARE LE COLPE DEI MALI DEL MONDO AI PAESI DELL'OCCIDENTE…” - IL RAPPORTO CENSIS
CENSIS, CRISI CETO MEDIO COINCIDE CON ASTENSIONE RECORD DAL VOTO
(ANSA) - Alle difficoltà del ceto medio si sta accompagnando la messa in discussione dei grandi valori unificanti del passato modello di sviluppo, come il valore irrinunciabile della democrazia e della partecipazione, un conveniente europeismo e atlantismo.
E' riprova di questo "il ritrarsi dalla vita pubblica, con un tasso di astensione che alle ultime elezioni europee del 2024 ha toccato un livello mai raggiunto prima nella storia repubblicana, pari al 51,7%, non dimenticando che alle prime elezioni dirette del Parlamento europeo, nel 1979, l'astensionismo si fermò al 14,3%".
Lo evidenzia il Censis nel suo 58/mo Rapporto 'La società italiana al 2024', dove viene segnalata anche una sfiducia crescente nei sistemi democratici, "dal momento che l'84,4% degli italiani è convinto che ormai i politici pensino solo a sé stessi e il 68,5% ritiene che le democrazie liberali occidentali non funzionino più".
Addirittura l'Ue sarebbe vista come un guscio vuoto "inutile o dannoso" e sarebbe in corso una crisi crescente dei valori unificanti del passato, ciò anche alla luce del fatto che "il 70,8% degli italiani esprime oggi un più o meno viscerale antioccidentalismo ed è pronto a imputare le colpe dei mali del mondo ai Paesi dell'Occidente". In tutto questo pesa anche la convinzione che l'Occidente sia destinato a soccombere, economicamente e politicamente, dinanzi all'ascesa di Paesi come la Cina e l'India.
UE: CENSIS, CRISI DEMOCRAZIA E RAPPRESENTANZA, PER 7 SU 10 SERVONO RIFORME RADICALI
(LaPresse) - Per il 71,4% degli italiani l’Unione europea è destinata a sfasciarsi, senza riforme radicali. E' quanto evidenzia il Censis, nel 58° Rapporto sulla situazione sociale del Paese. Il tasso di astensione alle ultime elezioni europee ha segnato un record nella storia repubblicana: il 51,7% (alle prime elezioni dirette del Parlamento europeo, nel 1979, l’astensionismo si fermò al 14,3%).
Per il Censis, c'è una sfiducia crescente nei sistemi democratici, dal momento che l’84,4% degli italiani è convinto che ormai i politici pensino solo a sé stessi. Il 68,5% ritiene che le democrazie liberali non funzionino più, rileva il Rapporto, che sottolinea come "all’erosione dei percorsi di ascesa economica e sociale del ceto medio si sta accompagnando la messa in discussione dei grandi valori unificanti del passato modello di sviluppo" come "il valore irrinunciabile della democrazia e della partecipazione, il conveniente europeismo, il convinto atlantismo". Il 66,3% attribuisce all’Occidente - Usa in testa - la colpa dei conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente. Solo il 31,6% si dice d’accordo con il richiamo della Nato sull’aumento delle spese militari fino al 2% del Pil.
crisi del ceto mediojoe biden e giorgia meloni al concerto di andrea bocelli g7