boschi lotti

CHIAMATE “CHI L’HA VISTO?”: DALLA SCONFITTA NEL REFERENDUM, LA BOSCHI E’ SPARITA! INVECE DI SLOGGIARE DALLA VITA POLITICA, COSI' COME AVEVA PROMESSO, E’ RIMASTA INCHIAVARDATA AL GOVERNO MA LA SUA ULTIMA DICHIARAZIONE PUBBLICA E’ DEL 5 DICEMBRE - ANCHE LUCA LOTTI E' SILENZIOSO...

1 - UN MESE LONTANO DALLA RIBALTA LA BOSCHI A CHI L' HA VISTO?

Pasquale Napolitano per “il Giornale”

 

luca lotti maria elena boschi al quirinaleluca lotti maria elena boschi al quirinale

Gli italiani hanno ammutolito Maria Elena Boschi. La vittoria del No al referendum del 4 dicembre 2016 sul progetto di riforma della Costituzione ha spedito l'ex ministro delle Riforme del governo Renzi in un religioso silenzio. Ieri, 5 gennaio 2017, la madrina della riforma bocciata a suon di schiaffi dal 59% del popolo italiano ha festeggiato il primo mese di scomparsa dalla scena pubblica.

 

Per ritrovare l'ultima dichiarazione ufficiale dell' ex ministro, affidata al profilo Facebook, bisogna andare indietro nel tempo, al 5 dicembre 2016, all'indomani della scoppola elettorale: poche righe per manifestare rabbia e incredulità per la sconfitta. Il post si concludeva con un annuncio: Decideremo insieme come ripartire, smaltita la delusione. Una delusione che, però, tarda ad andare via a trenta giorni dalla batosta elettorale. Brucia la sconfitta.

BOSCHI LOTTIBOSCHI LOTTI

 

Gli schiaffi al referendum hanno lasciato un segno profondo, più mortificante dello scandalo Etruria. Anche se, nel frattempo, la renziana ha trovato la strada per riciclarsi più che ripartire. La Boschi, nonostante la promessa (non mantenuta) di lasciare la politica in caso di sconfitta al referendum, ha trovato un posto da sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel nuovo governo guidato da Paolo Gentiloni. La ripartenza c'è stata, anche se a bordo di un' auto nuova. E su una poltrona diversa, rispetto a quella di ministro delle Riforme, occupata per mille giorni nell' era di Matteo Renzi.

RENZI BOSCHI LOTTIRENZI BOSCHI LOTTI

 

Ciò che non va via pare sia la rabbia. O forse la vergogna per l'umiliazione elettorale: da quel 5 dicembre si sono perse le tracce della Boschi sui social e sulle agenzie di stampa. Zero dichiarazioni ufficiali. Zero partecipazioni a eventi pubblici. Niente interventi politici e selfie. I comunicatori sono in ferie forzate.

 

Eppure, nei mille giorni al fianco di Renzi, l'ex ministro delle Riforme ci aveva abituato a ben altro: copertine dei giornali nazionali e internazionali. Interventi a raffica sui temi più svariati: dall'immigrazione (invadendo il campo dell' ex ministro dell' Interno Angelino Alfano) alla disabilità. Basta scorrere velocemente l'account Twitter della Boschi per capire il cambio di rotta; prima del 4 dicembre, tweet e foto senza sosta, con una media di uno ogni due giorni.

 

Dal 5 dicembre 2016 è piombato il buio: il profilo è fermo. Un lunghissimo silenzio per l'avvocatessa di Arezzo, allergica alle sconfitte e balzata troppo velocemente ai piani alti della politica italiana. L' ex ministro ha deciso di non ritirarsi dalla vita pubblica ma ha optato per un profilo basso: un sforzo enorme per la Boschi, abituata al ruolo di prima donna del governo Renzi.

BOSCHI LOTTIBOSCHI LOTTI

 

Un passo indietro per chi che aveva bruciato le tappe, diventando ministro a 33 anni, senza passare per le sezioni di partito. Ma in politica contano i numeri, sono gli unici dati non opinabili. Ed i numeri sono, ora, contro l' ex ministro: quei milioni di No alla riforma costituzionale le hanno imposto il religioso silenzio. Sparita dalla scena pubblica, dove s' è rifugiata la Boschi?

 

L' incarico di governo le impone, comunque, di frequentare Palazzo Chigi anche se sulla poltrona di premier non siede più Renzi ma Gentiloni. È finito il tempo delle serate con il giglio magico a cantare e buttare giù con Luca Lotti e Marianna Madia strategie politiche nei palazzi romani del Governo. Oggi pare che la Boschi - come riporta un' indiscrezione di Dagospia preferisca frequentare la casa del produttore cinematografico Pietro Valsecchi. Si tiene ben lontana dagli affari interni al Pd. Anche perché in molti nel partito considerano la zarina renziana la principale causa della disfatta elettorale.

 

2 - L' ECLISSI DEL GIGLIO MAGICO DA BOSCHI A LOTTI RENZI: MA TORNEREMO

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

Boschi e Lotti intervento del ministro Boschi e Lotti intervento del ministro

Ma che fine hanno fatto Matteo Renzi e gli altri componenti del Giglio magico? Sembrano essersi eclissati. Un tempo sempre presenti sulle prime pagine dei giornali e nei programmi televisivi, ora il leader del Pd e i suoi fedelissimi, segnatamente Luca Lotti e Maria Elena Boschi, si sono presi una lunga pausa dai media. Solo qualche dichiarazione, ogni tanto: un periodo di decantazione, dopo il brutto colpo referendario. Torneremo, torneremo...purtroppo torneremo, ironizza il leader. Il quale, a dire il vero, dopo la nascita del governo Gentiloni, aveva preannunciato di voler restare per un po' lontano dalle luci della ribalta.

 

BOSCHI LOTTIBOSCHI LOTTI

Renzi, che è già tornato dalle vacanze con la famiglia a Ortisei, adesso è nella sua Toscana e la settimana prossima sarà a Roma. Sta lavorando ancora al suo libro (uscirà a febbraio per Feltrinelli), pensando alla composizione della nuova segreteria e alla riorganizzazione e al rinnovamento del partito. Non solo. È già alle prese con quello che sarà una sorta di programma di governo del Pd: lo sta elaborando insieme a Tommaso Nannicini, che, proprio per dargli una mano, ha preferito rinunciare a un posto nell'esecutivo.

 

A metà gennaio presenteremo la nuova strategia del Partito democratico, assicura il segretario pd. E nel frattempo non medita nessun blitz sulla riforma elettorale, perché non ha intenzione di apparire come quello che, da solo contro tutti, tenta a ogni costo di andare al voto anticipato. Voglio occuparmi del Paese e stare lontano dalle polemiche di palazzo, spiega.

 

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Ma i fedelissimi temono che a lungo andare possa finire per farsi logorare e leggono in quest' ottica gli ultimi rivolgimenti Rai: Carlo Verdelli se ne è andato, il direttore generale Antonio Campo Dall' Orto sembra in difficoltà, e, a quanto pare, tornano in auge, nelle trasmissioni dei futuri palinsesti, i nemici dell' ex premier. La tv di Stato è sempre stata la cartina di tornasole dei rapporti di forza della politica italiana. Per questa ragione i renziani sono preoccupati. Ma il capo li rassicura: Non ci sarà nessun logoramento. Nel Pd c'è una sola leadership.

 

Però il contemporaneo eclissarsi di figure importanti del Giglio magico, che sono rimaste nel governo Gentiloni, fa temere a molti renziani che le cose non siano così facili. Maria Elena Boschi, un tempo osannata dalla stampa e dalle televisioni, ora fa di tutto per apparire il meno possibile.

maria elena boschi e luca lotti  9maria elena boschi e luca lotti 9

 

Sono settimane che non rilascia un'intervista ed evita le dichiarazioni. Eppure continua a fare il suo lavoro in piena lealtà nei confronti del nuovo governo. L'altro ieri ha partecipato con Gentiloni e Minniti all' incontro con la commissione di studio sul fenomeno della radicalizzazione e dell'estremismo jihadista. Qualche giorno prima, nella sua qualità di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, aveva telefonato al capo della polizia Franco Gabrielli per informarsi delle condizioni dell' agente rimasto ferito dall' esplosione di un ordigno a Firenze. Ma con i giornalisti è quanto mai parca di parole.

 

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Solo qualche scarno comunicato stampa. E nessun post, da settimane, su Facebook o su Twitter. Luca Lotti, che ha mantenuto due deleghe importanti come l' editoria e il Cipe, se già prima rifiutava interviste ora è silente più che mai. È balzato agli onori delle cronache, suo malgrado, per essere stato lambito da una vicenda giudiziaria, alla quale, peraltro, si è dichiarato totalmente estraneo. Dopo il colloquio con i magistrati è apparso assai più sollevato, ma questo non lo ha certo indotto a essere più ciarliero. Anzi.

 

Eppure anche lui, come Maria Elena Boschi, lavora in piena sintonia con Paolo Gentiloni. È quasi come se il segretario del Pd e i suoi fedelissimi non volessero intralciare od oscurare l' operato del nuovo premier, pur pensando, esattamente come un altro renziano di alto rango, cioè il ministro delle Infrastutture Graziano Delrio, che questo governo abbia comunque un orizzonte limitato.

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