CI PENSERÀ LA MAFIA A TROVARE IL KILLER DI BRINDISI? - L’EX BOSS DELLA SACRA CORONA UNITA: “NON C´È DELINQUENTE PUGLIESE CHE POSSA AMMAZZARE UN RAGAZZINO, SEMMAI UNO SE LA PRENDE CON IL PADRE. I BAMBINI NON SI TOCCANO” - IL CLAMORE NON GIOVA AGLI AFFARI: “BRINDISI ERA LA CAPITALE DEL CONTRABBANDO, POI HANNO UCCISO 2 FINANZIERI ED È FINITO TUTTO. CHI METTE LE BOMBE NON È FURBO” (E HA LE ORE CONTATE)…

Attilio Bolzoni per "la Repubblica"

Don Tonino, chi ha messo quella bomba davanti alla scuola? «La Sacra Corona Unita non si muove così, perché lo sa che lo Stato poi la distrugge. Guardate che fine ha fatto Cosa Nostra siciliana vent´anni fa con Falcone: è stata annientata. No, non è stata la Sacra Corona Unita». Don Tonino, Tonino Screti, il "cassiere" della mafia pugliese, si confessa sulla strage delle ragazze.

È mezzogiorno passato in mezzo alla magnifica campagna pugliese e a venti chilometri da Brindisi, in fondo a una stradina assolata che taglia gli uliveti di Cellino San Marco, è giorno di festa. Un banchetto in onore dell´ultimogenito di Al Bano Carrisi - un bambino di nove anni che di nome fa anche lui Albano e oggi è di prima comunione - i familiari stretti e pochissimi amici sulle panche della chiesetta di Santa Chiara e poi tutti intorno alla tavola imbandita. Fra gli invitati c´è pure don Tonino, padrino della Sacra Corona "in pensione" dopo sei anni di carcere per associazione mafiosa. Un personaggio di peso, da queste parti.

«Non c´è deliquente pugliese che possa ammazzare un ragazzino, semmai uno se la prende con il padre», dice Screti appena fuori dalla tenuta del famoso cantante, un cancello e una statua di Padre Pio che dividono la proprietà privata dalla masseria Curtipetrizzi, una costruzione del XVI secolo trasformata da Al Bano in un villaggio residence con un dedalo di viuzze che sbucano in slarghi che si chiamano Piazza del Sole o Piazza della Felicità, fra gli zampilli delle fontane in mostra orsi polari di pietra, colonne doriche, finti trulli e cameriere che servono ai ristoranti vestite da antiche contadine del Salento.

E proprio dietro Piazza del Sole, all´appartamento numero 101 abita ufficialmente Tonino Screti («Ho un regolare contratto») che per una mezz´ora lascia i festeggiamenti per il figlio di Al Bano e tutela la categoria di ferocissimi mafiosi che «però non piazzano bombe per uccidere innocenti». Don Tonino era il braccio economico di Salvatore Buccarella detto "Totò Balla", uno dei più potenti capibastone della Sacra Corona Unita.

Sembra uscito da un film, è in divisa da boss. Fasciato in un gessato nero, cravatta rosa, occhiali fumè. Se ne accorge anche lui. Quasi si giustifica: «Io preferisco i jeans, ma è mia moglie che mi costringe...». S´infila lentamente una sigaretta in bocca e si lascia sfuggire un «noi delinquenti non ci comportiamo in quella maniera...». Un´altra sigaretta, passa un ragazzo che lo saluta e fa un mezzo inchino: «Don Tonino...». Lui sussurra: «I bambini non si toccano».

Se non l´hanno messa quelli della Sacra Corona Unita, chi l´ha fatto allora l´attentato davanti alla scuola? «Ho sentito tutti i telegiornali e penso che sia uno squilibrato, nessuno a Mesagne poteva organizzare una cosa di questo tipo, uccidere la propria gente. E poi non c´entra niente il nome della scuola, Morvillo-Falcone, la storia della carovana di Libera che doveva passare...». Prende fiato e offre la sua verità: «La Sacra Corona Unita non esiste più. Circolano solo personaggi di piccolo calibro, fra qualche giorno mi hanno detto che faranno un´altra retata e non circoleranno più nemmeno loro».

Ma non è che i mafiosi non ammazzano, l´hanno sempre fatto, anche qui, anche a Brindisi e anche a Mesagne. «Per tanti anni qui c´è stato il contrabbando, Brindisi era la capitale del contrabbando, ma quando un giorno i contrabbandieri hanno ucciso due finanzieri, in pochi mesi il contrabbando è finito all´improvviso. Non ci si può mettere contro lo Stato. Con lo Stato si perde sempre. I delinquenti che mettono bombe non sono furbi».

Dice di essere amico di Al Bano da una vita («Da quando eravamo ragazzi, lui fa 69 anni proprio oggi, il 20 maggio, e io li farò a giugno»), dice che ha «chiuso tutti i conti con la giustizia», dice «che c´è un tempo per tutto e che questo è il tempo di cambiare vita e basta». Poi sale in cattedra e snocciola un po´ di nomi.

Quelli del procuratore antimafia di Lecce Cataldo Motta e del procuratore nazionale Pietro Grasso. «Persone intelligenti, l´hanno detto subito che la Sacra Corona non era coinvolta con la bomba». Quello di Totò Riina. «Ignorante, poveraccio...sì lo so che sua figlia da due mesi abita in un paese qui vicino ma non la conosco».

Quelli di Nichi Vendola e di don Luigi Ciotti. «Comunisti, comunisti, mi hanno tolto tutto come una volta facevano quelli di Mosca con i dissidenti che li mandavano nei gulag in Siberia. Mi hanno confiscato una villa e tutte le terre. Producevo 6.500 quintali di uva ogni anno, vitigni di barbera, sangiovese, primitivo. E adesso, lì, c´è solo il deserto».

Il deserto c´era prima. Tonino Screti produceva vino da taglio. Poi il terreno è andato in malora con l´amministrazione giudiziaria. Da quando i suoi 30 ettari li hanno affidati alla cooperativa di Libera «Terre di Puglia» in quelle vigne si fa - premio vinto nel 2011 - «il miglior vino rosato biologico d´Italia». Uno è alla memoria di Hiso Teleray, un ragazzo albanese ucciso nel 1999 dai "caporali" delle campagne. Un altro si chiama "Anto´". Dedicato ad Antonio Montinaro, il caposcorta del giudice Falcone.

 

 

IL KILLER DI BRINDISIDON TONINO SCRETI EX BOSS SACRA CORONA UNITAALBANO NICHI VENDOLAdon luigi ciottiSalvatore Buccarella campana

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….