LA CINA SI È INCEPPATA, E ANCHE IL REGIME NON PUÒ FARE PIÙ NIENTE PER NASCONDERE I GUAI – AL CONGRESSO DEL POPOLO DI PECHINO, IL PREMIER LI QIANG MANTIENE L’OBIETTIVO DI CRESCITA DEL PIL AL 5% PER IL 2024. UN TARGET AMBIZIOSO E DIFFICILE DA RAGGIUNGERE, VISTI I PROBLEMI DEL REGIME. E LUI STESSO LO AMMETTE: “NON SARÀ FACILE, DOBBIAMO LAVORARE DURAMENTE E CHIEDERE LO SFORZO DI TUTTI…”
Estratto dell’articolo di Gianluca Modolo per "la Repubblica"
Niente consueto cielo blu: piove e nevica su Tiananmen. Quasi fosse un segno dei tempi difficili che sta attraversando la Cina. In una piazza blindata fin dall’alba i circa tremila delegati dell’Assemblea Nazionale entrano nella Grande Sala del Popolo con grandi sorrisi: dai militari in divisa con stellette in bella mostra ai rappresentanti delle minoranze etniche nei loro vestiti tradizionali.
[…] Xi Jinping è pronto ad ascoltare il “rapporto di lavoro del governo” del suo premier Li Qiang. Alle 9:02 tutti in piedi per l’inno nazionale, la Marcia dei Volontari. Poi la messa laica, l’apertura ufficiale dei lavori di questo “parlamento con caratteristiche cinesi”, può cominciare.
LE DIFFICOLTA ECONOMICHE DELLA CINA
Tutto si esaurisce in appena un’ora e quindici minuti: tanto basta a Li per annunciare […] che l’obiettivo di crescita del Pil per il 2024 sarà attorno al 5%. Lo stesso dell’anno scorso, ma target ambizioso viste le difficoltà che sta attraversando la seconda economia mondiale: attività manifatturiera in contrazione, scivolamento verso la deflazione, crisi immobiliare, enorme debito di molte amministrazioni locali, elevata disoccupazione giovanile, investimenti esteri ai minimi da 30 anni.
Il tutto condito da un ambiente esterno non favorevole viste le tensioni geopolitiche con l’Occidente. «Raggiungere l’obiettivo non sarà facile, per questo dobbiamo lavorare duramente e chiedere lo sforzo di tutti», ammette il premier. «Le fondamenta della ripresa economica e della crescita non sono sufficientemente solide», dice.
Aggiungendo che «le amministrazioni, a tutti i livelli, devono abituarsi a continuare a stringere la cinghia». Il premier parla di «progresso da perseguire assicurando la stabilità ». Promette di trasformare il modello di crescita cinese, di «fare aggiustamenti strutturali». Parla di 12 milioni di nuovi posti di lavoro.
Uno sviluppo di «alta qualità». Di disinnescare i rischi del settore immobiliare e ridurre gli sprechi delle amministrazioni locali. Prevede un deficit di bilancio pari al 3%, in calo rispetto al 3,8% dello scorso anno, ma soprattutto prevede di emettere mille miliardi di yuan in obbligazioni speciali a lunghissimo termine. […]
Le priorità assolute per Pechino restano l’innovazione e il potenziamento dell’industria, per perseguire l’autosufficienza tecnologica in risposta alle restrizioni occidentali - nel contesto dell’onnipresente sicurezza nazionale, intensificando gli sforzi nei big data e nell’intelligenza artificiale, in linea con la volontà del presidente Xi di creare “nuove forze produttive”. Il report del premier cita le automobili elettriche, l’ene rgia a idrogeno, i farmaci innovativi e l’aviazione commerciale.
DISCORSO DI FINE ANNO DI XI JINPINGXI JINPING - ECONOMIA CINESE - THE ECONOMIST