‘’COGLIONE’’ A CHI? UN DEPUTATO DI FRATELLI D'ITALIA INSULTA I MAGISTRATI DI NAPOLI. E DE MAGISTRIS SBROCCA – NAPOLI’S CUP: "SPESE SOSPETTE E GARE VIZIATE, VENEZIA PAGÒ 5 VOLTE IN MENO"

Carlo Tarallo per Dagospia

C'era una volta la Procura di Napoli, un centinaio di pm di frontiera, alle prese con la lotta alla camorra, al malaffare, alla corruzione. Coordinati da sei procuratori aggiunti, guidati dal Procuratore Capo Giovanni Colangelo. La "Torre delle Manette" incuteva timore, rispetto, paura. E suscitava attacchi e proteste. Da parte di chi? Soprattutto di Silvio Berlusconi, che qui a Napoli è stato ed è al centro di alcune delle inchieste più clamorose che lo riguardano, e dei suoi "pasdaran".

ATTACCHI QUOTIDIANI DI DE MAGISTRIS ALLA PROCURA
Ma ora, è cambiato tutto. Ora che le inchieste riguardano l'amministrazione comunale e quella regionale (di centrodestra ma non troppo) gli attacchi arrivano da sinistra, se sinistra si può chiamare quella al governo della città, capeggiata da un ex magistrato come Luigi De Magistris, che ogni santo giorno azzanna gli ex colleghi da tv, blog, giornali e agenzie di stampa.

La "chicca" di ieri di Giggino 'a Manetta sul suo blog? "La magistratura è autonoma ma anche la politica è autonoma, io non mi faccio condizionare né dalla camorra né dalla magistratura nel mio lavoro". Un accostamento che in tanti (tantissimi) hanno aspramente criticato.

IL MAGISTRATO C.....ONE L'INSULTO DEL DEPUTATO SU FB E TWITTER
Ma il protagonista del (mis)fatto del giorno è un parlamentare di Fratelli d'Italia, Marcello Taglialatela, che è stato fino a poche settimane fa assessore della giunta regionale guidata da Stefano Caldoro, indagato anche lui nell'inchiesta sulla Coppa America. E dagli attacchi si passa agli insulti. Pesanti, volgari. Destinati ad avere conseguenze imprevedibili.

Il "salto di qualità", come spesso accade al giorno d'oggi, è affidato ai social network: twitter e facebook. E' sui suoi "profili" che ieri Taglialatela ha scritto una frase pesantissima, che attenuiamo qui per carità di patria (e anche per non fare da cassa di risonanza all'insulto): "Per colpa di un magistrato "c.......e" @demagistris da sindaco incapace si atteggia a vittima. Ma i napoletani non sono fessi....".


Facile intuire quale è l'appellativo utilizzato (tra virgolette) da Taglialatela, ancora più facile andare a verificare direttamente sui social network. Con chi ce l'ha il parlamentare di Fdi? Con quale dei diversi pm e sostituti impegnati in questi giorni sui fronti più "caldi" di questo luglio torrido per i politici campani? E soprattutto: al Csm, all'Anm, al Ministero della Giustizia, al Quirinale, che effetto faranno queste parole, pronunciate da un deputato della Repubblica? Ah saperlo...


2-OGNI ATTO E' UNA DENUNCIA: VI ANNUNCIO LE PROSSIME
Dal blog di Luigi De Magistris

Mi viene in mente quando facevo il magistrato: più indagavo e individuavo fatti illeciti, più mi facevano esposti e denunce e la magistratura, ovviamente in modo legittimo, doveva indagare.
Adesso da sindaco accade la stessa cosa: più innoviamo, più rompiamo il sistema e più diciamo dei no a tutti quelli che vorrebbero entrare nell'amministrazione del comune, più riceviamo esposti e denunce e la magistratura, a seguito di questi, indaga.

Non so che tipo di asta potrei turbare con Caldoro e Cesaro. Con tutto il rispetto per la magistratura, questa per quanto mi riguarda è una accusa ingiuriosa.
L'indagine è doverosa, ma per me quest'indagine è fango. Rispetto assoluto della magistratura ma ho rispetto anche la mia onestà e professionalità e, dunque, mi sento ingiuriato.

Mi auguro che la magistratura al più presto chiarisca perchè queste indagini sono doverose perchè c'è una denuncia o un esposto, ma ogni giorno che apriamo i giornali vediamo palate di fango.
Prendo atto che i processi si fanno sui giornali e allora, oggi, anticipo quelle che saranno le prossime inchieste della magistratura: il concerto di Bruce Springsteen, il forum delle culture, la pista ciclabile, l'agibilità del San Paolo.

Ogni atto che facciamo è un'inchiesta. Bene. Sono contento che ciò avvenga e che si verifichi anche il capello, dopo anni di mancanza di controllo, perchè mi chiedo dove è stato in questi anni chi doveva controllare, visto che si è arrivati ad un buco di un miliardo e mezzo di debito, soldi pubblici sperperati, emergenza rifiuti.

La magistratura è autonoma ma anche la politica è autonoma, io non mi faccio condizionare né dalla camorra né dalla magistratura nel mio lavoro.

3- "SPESE SOSPETTE E GARE VIZIATE, VENEZIA PAGÃ’ 5 VOLTE IN MENO"
Dario del Porto per Repubblica.it

"Appare assai sospetto che la città di Venezia si sia aggiudicata la manifestazione pagando un quinto di quanto corrisposto dalla città di Napoli", scrive la Procura nel decreto di sequestro del computer del capo di gabinetto del sindaco Attilio Auricchio disposto nell'ambito delle indagini sulla Coppa America.

Nel provvedimento, riemesso venerdì dopo l'annullamento del Riesame, sono citati per la prima volta come indagati il sindaco Luigi de Magistris, il governatore Stefano Caldoro e l'ex presidente della Provincia, Luigi Cesaro. Ai tre esponenti politici viene contestata una "turbata libertà del procedimento di scelta del contraente" per l'ingresso dell'Unione industriali presieduta da Paolo Graziano come socio privato della società di scopo Acn.

Proprio Graziano viene indicato dai pm Graziella Arlomede e Marco Bottino come "il regista indiscusso dell'operazione", sia per aver contattato gli americani e aver partecipato alla sottoscrizione degli accordi "benché privo di qualsivoglia titolo" quando ancora Acn non era stata costituita, sia per aver "gestito di fatto", nella ricostruzione accusatoria, "le procedure di gara per la realizzazione delle opere a terra, del village, del piano degli eventi e del piano della comunicazione".

Secondo i pm, la pubblica amministrazione avrebbe "contribuito con la sua inerzia a creare l'urgenza". E nella gestione della gara si sarebbe registrata "un'altra anomalia", il ridimensionamento dei requisiti di partecipazione inizialmente individuati, ritenuti "peraltro chiaramente illegittimi" e considerati "evidentemente "cuciti addosso" al vincitore in pectore".

Graziano, che è difeso dall'avvocato Claudio Botti, si dice "orgoglioso di aver promosso l'organizzazione della Coppa America" e sottolinea: "Non c'è stato alcun vantaggio personale o dell'Unione industriali, ma solo un grande lavoro, affrontato con entusiasmo e sacrifici, per far svolgere a Napoli la competizione nell'esclusivo interesse della città".

Secondo i pm, che coordinano le indagini del Nucleo di polizia tributaria della Finanza, i costi sarebbero "lievitati in maniera esponenziale in relazione agli oneri a carico di Acn e appaltati alla Rti Jumbo". E citano, fra le altre, le dichiarazioni rese da uno dei testimoni dell'inchiesta, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, ricordando che anche la Corte dei conti si sta occupando della vicenda.

Altri rilievi riguardano le gare indette da Acn o dal Comune. Per quelle del 2012, dalle intercettazioni gli investigatori desumono "la circostanza dell'avvenuta individuazione del vincitore sin da epoca antecedente alla chiusura della procedura concorsuale e che gli interessati erano già a conoscenza del contenuto delle offerte".

Per il 2013, i pm parlano di "prepotente inserimento nella gestione delle attività concorsuali" di Claudio de Magistris, fratello del sindaco e consulente a titolo gratuito del Comune, indagato nell'inchiesta, che, assistito dall'avvocato Bruno Botti, respinge tutte le accuse. A giudizio degli inquirenti, inoltre, la gara per gli allestimenti sarebbe stata aggiudicata "a una società di fatto priva delle competenze tecniche specifiche".

Con riferimento all'evento 2013, i pm ipotizzano un abuso d'ufficio nei confronti dei rappresentanti degli enti territoriali (ma non Cesaro, già decaduto dalla presidenza della Provincia) per la modifica dello statuto di Acn, che sarebbe stata "trasformata di fatto in una partecipata" e dove, al posto dell'Unione industriali, è entrata come socio la Camera di commercio presieduta da Maurizio Maddaloni, ora indagato e considerato dalla Procura "portatore di interessi economici personali" per le sue attività nel settore turistico.

Tesi che Maddaloni, attraverso l'avvocato Salvatore Pane, contesta. Attraverso gli avvocati Alfonso Furgiuele e Roberto Guida, il governatore Caldoro ha fatto sapere di essere a disposizione della Procura per qualsiasi chiarimento.

 

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