putin salvini savoini

CHI HA PRESO I SOLDI DA PUTIN? I DOCUMENTI USA SUI FINANZIAMENTI RUSSI SONO TRE: UNO È SECRETATO E DENTRO SI PARLA DI POLITICI DI 20 PAESI DELL’OCCIDENTE - L'ITALIA C'È OPPURE NO? LA COSA CERTA È CHE IL SISTEMA MOSCA ESISTE ED È STATO AMPIAMENTE SEGNALATO DALL'INTELLIGENCE DI MEZZO MONDO. IL PASSAGGIO NON AVVIENE CON LA CONSEGNA DI DENARO DIRETTAMENTE AGLI ESPONENTI POLITICI, MA ATTRAVERSO THINK TANK, FONDAZIONI, ISTITUTI DI CULTURA, AZIENDE...

Cristiana Mangani per “il Messaggero”

 

vladimir putin

La notizia arriva la sera di martedì 13 settembre e ha un effetto deflagrante sull'Italia, dove si sta consumando una campagna elettorale senza esclusione di colpi: il Cremlino ha finanziato partiti ed esponenti politici occidentali con 300 milioni di euro, per creare una zona di influenza positiva. E sono gli Stati Uniti ad avvertire di questo continuo passaggio di denaro che è partito sin dal 2014. Washington, però, non fa nomi né cita partiti specifici. Così dopo giorni di polemiche furiose e di sospetti, oggi il sottosegretario Franco Gabrielli, autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, andrà al Copasir per riferire che l'Italia non è presente in questi dossier: tre in tutto, uno dei quali secretato. Viene citata qui e là, ma senza specifici riferimenti.

 

I report dell'intelligence americana sul denaro elargito dalla Russia a Paesi amici, comprendono la stessa America, alla quale il segretario di Stato Anthony Blinken ha voluto inviare un messaggio in vista delle elezioni di midterm e dell'accanita campagna elettorale che Trump sta mettendo in atto.

 

I CHIARIMENTI La conferma che il nostro Paese fosse fuori dalla black list l'ha avuta direttamente il premier Mario Draghi che ha chiamato Blinken per chiedere chiarimenti. Altrettanto ha fatto con il capocentro Cia di stanza a Roma, il direttore dell'Aise, Giovanni Caravelli. E sarebbero arrivate rassicurazioni: il documento esiste, ma non si hanno segnalazioni specifiche sull'Italia e non esistono nomi o partiti.

 

mario draghi riceve antony blinken 5

Di vero c'è, però, che il sistema Mosca esiste ed è stato ampiamente segnalato dall'intelligence di mezzo mondo. Il passaggio non avviene con la consegna di denaro direttamente agli esponenti politici, ma attraverso think tank, fondazioni, istituti di cultura, aziende.

 

Alla Farnesina è stata anche notificata una nota di sintesi del dossier, ma è priva di indicazioni precise, e fa riferimento a quanto già uscito sulla stampa, ossia degli investimenti russi dal 2014 in poi in almeno venti paesi dell'Occidente.

Il caso può dirsi chiuso? Non ancora. Altri documenti potrebbero circolare. «Siamo in continuo contatto con gli americani - interviene il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio -, sia adesso sia nei prossimi giorni per tutti gli ulteriori aggiornamenti».

mario draghi riceve antony blinken 4

 

Il dossier più recente, quello che ha agitato in maggior modo le acque in Italia, è un cable contrassegnato come «sensibile» ma non classificato. Contiene una serie di talking point che i diplomatici Usa dovranno sollevare con i governi che li ospitano in merito alla supposta interferenza russa.

 

E, infatti, si stanno già svolgendo diversi briefing nelle ambasciate interessate. Si tratta di informazioni declassificate di un report dell'intelligence Usa, sulla scia di quanto già fatto dalla Casa Bianca per smascherare le mosse del Cremlino in Ucraina. Informazioni che sono state condivise con i governi dei Paesi alleati coinvolti.

 

matteo salvini con maglietta no sanzioni alla russia (e dietro savoini)

I TARGET L'informativa non indica specifici target russi e non è la prima volta che l'intelligence Usa denuncia una campagna di influenza a suon di finanziamenti sui partiti nazionalisti, anti europei e di estrema destra che rappresentano circa il 20% del Parlamento europeo.

 

Alla National Intelligence guidata nel 2016 da James Clapper, il Congresso americano aveva assegnato l'incarico di controllare i finanziamenti russi degli ultimi 10 anni ai partiti europei, missione tuttora in corso. Anche allora non trapelarono i partiti coinvolti ma nel mirino finirono forze politiche in Francia, Paesi Bassi, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca e Italia, con la Lega di Matteo Salvini che ha negato ogni coinvolgimento.

savoini salviniMATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINIPUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI SALVINI SAVOINI

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…