COME PREVISTO, RENZI TELEFONA A BAN KI MOON E PIAGNUCOLA CON L’ONU MA ANCHE NATO E UE PER AVERE UNO STRACCIO DI AIUTO SUL CASO DEI MARÒ - LA PINOTTI: “NON DEVONO ESSERE PROCESSATI IN INDIA” (MA VA?)
1 - MARO': PINOTTI, NON DEVONO ESSERE PROCESSATI IN INDIA
(ANSA) - I due maro' "non devono essere processati in India questa è la linea dell'Italia": lo ha ribadito il ministro Roberta Pinotti intervendo in aula del Senato sul dl missioni internazionali, nel quale alcuni senatori dell'opposizione vorrebbero inserire un emendamento relativo al caso dei due maro'.
2 - MARÃ RENZI CHIAMA BAN KI-MOON
Marco Ludovico per "Il Sole 24 Ore"
Nato, Onu, Unione europea: su questi tre fronti il governo Renzi parte subito per tentare di risolvere il caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri della Marina militare sotto processo in India. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ieri ha parlato al telefono con il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. La nota di palazzo Chigi dopo il colloquio afferma che sul caso Latorre-Girone al premier «il segretario generale ha assicurato massimo impegno delle Nazioni Unite dicendosi consapevole delle implicazioni - sottolinea il comunicato - sulle operazioni di contrasto alla pirateria condotte dalla comunità internazionale».
Ormai l'azione diplomatica dell'Italia sulla vicenda può giocare, con qualche possibilità di soluzione, quasi solo su questo scenario: l'impegno degli Stati - sotto l'egida proprio dell'Onu - a lottare contro la criminalità nelle acque internazionali, dove la stessa India peraltro è coinvolta. Anche perché la rinuncia chiesta alla Corte suprema dal governo di New Delhi di ricorrere alla legge antiterrorismo, il Sua Act, per giudicare i due fucilieri, abbassa la tensione e riduce il clamore sul caso spuntando le armi di protesta dell'Italia.
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, solleva la questione nella riunione ministeriale della Nato e il segretario generale, Anders Fogh Rasmussen, dichiara di essere «molto preoccupato. Abbiamo preso nota della dichiarazione del ministro della Difesa italiano».
Anche Rasmussen rileva il rischio «di implicazioni negative nella lotta alla pirateria». Sulla stessa linea anche il titolare della Farnesina, Federica Mogherini: al Senato fa notare che «la via che seguiamo sul caso marò è la stessa del precedente governo ed è quella dell'internazionalizzazione della vicenda».
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