salvini

COME UN ROMANO VIVRA' OGGI IL CIRCO IN PIAZZA DEI DUE OPPOSTI CORTEI DI BUFFONI?. MUGHINI: “CARO DAGO, TI SCRIVO DA CITTADINO ROMANO MEDIO E TRANQUILLO E “MODERATO” CHE STA PER VIVERE UNA ASPRA QUOTIDIANITÀ. DA UNA PARTE IL CORTEO SALVINIANO E LEGHISTA (SPEZIATO DALLA PARTECIPAZIONE DI QUELLI DI CASA POUND) CHE SI ACCAMPERÀ A PIAZZA DEL POPOLO; DALL’ALTRA I LORO INTEMERATI E OSSESSI AVVERSARI, I COSIDDETTI “ANTAGONISTI”, QUELLI CHE DECLAMANO A MODO DI NENIA “MAI CON SALVINI!”

1. LA VERSIONE DI MUGHINI

MUGHINIMUGHINI

Giampiero Mughini a Dagospia

 

Caro Dago, ti scrivo da cittadino romano medio e tranquillo e “moderato” che sta per vivere una aspra quotidianità. Da una parte il corteo salviniano e leghista (speziato dalla partecipazione di quelli di Casa Pound) che si accamperà a Piazza del Popolo; dall’altra i loro intemerati e ossessi avversari, i cosiddetti “antagonisti”, quelli che declamano a modo di nenia “Mai con Salvini!”.

 

#maiconsalvini, attivisti bloccati in piazza di Spagna e trascinati fuori dalla basilica#maiconsalvini, attivisti bloccati in piazza di Spagna e trascinati fuori dalla basilica

Solo che tale pensiero - in sé irreprensibile - nove su dieci darà luogo oggi sabato pomeriggio a cassoni della monnezza rovesciati per le strade di Roma, qualche bancomat assaltato a calci, qualche bottiglia molotov scagliata non importa dove, giovanotti in jeans che corrono e scorrazzano con l’aria di eroi dell’antifascismo e come se fossimo ai tempi in cui un milione di ventenni americani, inglesi, polacchi, francesi si avventarono sulle spiagge della Normandia presidiate dalle mitragliatrici nazi.

 

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Ne sta parlando uno che per l’uno e l’altro corteo ha un interesse politico, intellettuale e morale inferiore allo zero. Come credo il 95 per cento della popolazione romana. Nessun cittadino tranquillo e medio e “moderato”, e con i problemi che oggi squassano l’intero Occidente, può provare la benché minima commozione per gli slogan e le parole d’ordine e gli schiamazzi degli odierni guelfi e ghibellini del nulla.

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Che lui voglia buttar giù Matteo Renzi dalla poltrona di Palazzo Chigi, Salvini Matteo lo ripete da giorni e settimane 24 ore al giorno su tutti i canali televisivi e radiofonici possibili. E’ stato più lui in televisione in queste ultime settimane che non Mike Bongiorno tutta la vita: lo sguardo come di un ipnotizzato sempre quello, i ragionamenti grezzi ed elementari sempre quelli, la libidine del raccogliere voti a forza di ghigni e luoghi comuni (sull’immigrazione, problema drammaticissimo ed epocale) sempre quella, sempre quella la bestialità tipo l’auspicare una flat tax al 15 per cento (e poi a fine mese come paghi gli stipendi dei medici che lavorano negli ospedali pubblici, dei magistrati, dei vigili urbani e le pensioni sociali?).

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E’ il populismo del terzo millennio, bellezza. Siamo un Paese che si può permettere di tutto da quanto è creativo, e dunque di questi populismi ce ne siamo goduti due uno dopo l’altro: prima Beppe Grillo, adesso il “lumbard” Salvini.

 

E comunque affari loro. Ci sono tali e tante cose belle nella vita di cui occuparsi: le serie televisive americane, i dischi del prog italiano, i libri d’artista degli anni Sessanta e Settanta, un paio di migliaia di bei romanzi pubblicati in questi ultimi dieci anni, le ragazze in minigonna che più stronze sono e più intriganti (ai miei occhi) risultano.

 

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Beninteso Salvini e i suoi hanno tutto il diritto di fare la loro manifestazione a Roma lungo il tragitto concordato con le autorità. Ognuno di noi che sia disinteressato al loro credo può situarsi e chilometri di distanza, e andrà benissimo così. E’ la democrazia. Che i ragazzi di Casa Pound appartengano al folklore sottoculturale di destra non è certo una minaccia che incomba sul nostro vivere civile, e a meno che qualcuno di loro non sia colto in flagrante delinquenzialità. Ripeto, si facciano la loro manifestazione e tutto finisce lì. Una più una meno, a Roma se ne fanno 400-500 l’anno.

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Non fosse che dall’altra parte ci sono degli ossessi dell’antifascismo psicotico. Temo che da loro verrà il peggio. Da quelli che un noto scrittore ha incoraggiato col dire che l’uso delle “cesoie” con cui irrompere e distruggere i beni altrui è cosa sacrosanta.

 

E’ grande la libidine erotica di questi ragazzi quando si tratta di avventarsi e minacciare. E dire che altrettanta libidine una persona media e tranquilla e “moderata” la può appagare standosene a casa sua e cliccando sulle immagini porno della sublime americanina Tori Black, tanto per dire della mia preferita.

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E adesso ti lascio, caro Dago, devo riempire un modulo F24 per un pagamento Iva che scade lunedì prossimo. Pagare un F24 un giorno sì e l’altro pure, questo succede a noi “moderati” di cui vedo che il mio amico Pietrangelo Buttafuoco dice un gran male.

 

2. CASAPOUND IN PIAZZA A ROMA CON SALVINI. E SI TEMONO SCONTRI CON GLI ANTIRAZZISTI

di Carmine Saviano per Repubblica

 

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Nelle ultime settimane la loro agenda è stata fitta. Hanno ricordato il futurismo con una serie di iniziative sul territorio nazionale. Hanno organizzato convegni per dire che la "verità non può essere infoibata". Mentre distribuivano il loro calendario fatto di simboli dalle radici storiche approssimative hanno diffuso il loro programma per la "riconquista nazionale".

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Usato le dieci associazioni che ne costituiscono la galassia per mobilitare quante più persone possibili. Tutto per Matteo Salvini e la sua Lega Nord. CasaPound scende in piazza con il segretario del Carroccio. E a piazza del Popolo andrà in scena un sodalizio inedito: quello tra i pretoriani del nazionalismo e gli ex alfieri del federalismo.

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Un "fronte politico di opposizione" unito da tre proposte definite "imprescindibili": l'uscita dall'euro, lo stop all'immigrazione e la rivendicazione sintetizzata nel "Prima gli italiani". E saldato da un avversario comune: il "buffonesco e criminale governo di Matteo Renzi". L'obiettivo è quello di dar vita a "una opposizione politica chiara, netta, senza compromessi centristi". Opposizione che avrà i suoi simboli nelle gigantografie che in piazza del Popolo raffigureranno i due marò italiani "prigionieri in India: per ricordare a tutti una vicenda ignobile che grida vendetta".  

 

Ma quali sono gli umori tra i simpatizzanti del movimento politico che oramai da oltre dieci anni incarna in Italia l'estrema destra? Le aspettative per la riuscita della giornata sono tante. E non è difficile da comprendere: saldare un'alleanza con la Lega targata Salvini sancirebbe per CasaPound l'ingresso ufficiale all'interno dello spazio politico. Una sorta di sdoganamento che consentirebbe al movimento  -  il cui risultato alle ultime elezioni politiche è stato di poco superiore allo 0,1% - di proporsi come soggetto in grado di partecipare e influire sui futuri equilibri del centrodestra. Anche e soprattutto in virtù del forte radicamento sui territori e della capacità di mobilitazione che hanno dimostrato nel corso degli anni.

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E se la prospettiva di una sempre maggior "istituzionalizzazione" del movimento sembra essere largamente condivisa, è proprio il metodo scelto a finire al centro di numerose critiche interne. Si va dal semplice "mischiarsi con la Lega non è il massimo" fino a ragionamenti più articolati in cui senza mezzi termini si afferma che "mischiare CasaPound con un simile individuo solo per cavalcarne la temporanea popolarità è un gesto vergognoso". Ancora: "Pensavo che il nostro motto fosse 'noi siamo quello che facciamo'. Ecco: non mischiamoci con il leghisti". 

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A destare preoccupazione tra le forze dell'ordine sono gli incontri ad alto grado di tensione che i militanti di CasaPound potrebbero avere con chi partecipa alla contemporanea manifestazione che per domani è stata indetta da numerose associazioni e comitati di sinistra. E se sulla pagina Facebook dell'associazione di destra non mancano inviti a "non cedere alle provocazioni" non mancano neanche messaggi che vanno bel al di là della normale dialettica politica.

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"Fate fuori le zecche comuniste se si infiltrano", "come desidererei uno scontro con le zecche", "è da tempo che non mi rompono la testa e io non la rompo a loro". E non mancano vette di becera omofobia: "Non dimentichiamo di difendere la Famiglia Naturale dalle follie: non lasciamo il futuro nelle mani dei Luxuri, dei Vendoli e delle Scalfarotte".

 

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E alla manifestazione CasaPound fornirà soprattutto un supporto organizzativo in quelle ragioni in cui, per genetica politica, la Lega non è ancora radicata. Dal sud, infatti, sono numerosi i pullman organizzati dall'associazione che ha la sua sede centrale a Roma. E proprio l'edificio nel rione Esquilino sarà uno dei luoghi da tenere d'occhio. Il corteo che manifesta contro Salvini parte da piazza Vittorio, a poche centinaia di metri di distanza.

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