COME PRIMA, PIU’ DI PRIMA - ALLA CAMERA RISPUNTA IL TESTO ANTI-INTERCETTAZIONI CHE VOLEVA IL BANANA

Da www.corriere.it

È destinato a riaccendersi il dibattito sulle intercettazioni. Enrico Costa, capogruppo del Pdl in commissione Giustizia ha infatti depositato una proposta di legge identica al testo Alfano che mirava a una stretta sullo strumento investigativo. Una mossa attraverso la quale il partito del Cavaliere chiede di dare «priorità» alla materia. E che rischia di andare a infiammare le polemiche dei giorni scorsi per le sentenze del Tribunale di Milano e per la manifestazione in piazza a Brescia.

«SCELTA POLITICA» - «Il mio testo è identico a quello che era stato presentato dal governo Berlusconi ed è una scelta politica - chiarisce dl canto suo Costa all'agenzia Dire - . Proprio ieri, nell'Ufficio di presidenza della commissione, ho chiesto che sia data la priorità a quei provvedimenti che erano già stati approvati da una parte del parlamento, in primis le intercettazioni e la responsabilità civile dei magistrati, in materia di giustizia».

La replica del Pd sulla questione non si fa attendere. «Il tema delle intercettazioni non è certamente una priorità nell'ambito delle importanti riforme che attendono i cittadini per l'efficienza della Giustizia», spiega Anna Rossomando, deputata Democratica della Commissione Giustizia.

RICHIESTA ALLA GIUNTA - La scelta del Popolo della Libertà di tornare alla carica sulle intercettazioni coincide anche con la richiesta inviata alla Giunta per le autorizzazioni della Camera da parte del gip del Tribunale di Roma, Elvira Tamburelli, per l'autorizzazione all'ascolto di conversazioni telefoniche di Denis Verdini (ora senatore e coordinatore del Pdl) e degli ex parlamentari del partito di Berlusconi Nicola Cosentino e Marcello Dell'Utri, nell'ambito dell'inchiesta sulla P3.

La domanda è stata trasmessa a Montecitorio, e assegnata alla Giunta per le autorizzazioni perché i tre, all'epoca dei fatti, erano parlamentari (Verdini e Cosentino deputati, Dell'Utri senatore). «Effettivamente - spiega a riguardo Costa - oggi ho posto la questione che c'è un problema di competenza». Il problema, secondo il parlamentare Pdl, è che i tre non sono deputati: «Verdini ora è senatore. Si potrebbe pensare che sono state spedite alla Camera perché all'epoca dei fatti stavano a Montecitorio, però Dell'Utri- osserva Costa - è sempre stato senatore».

DDL INTERCETTAZIONI - Quanto al testo sulle intercettazioni, va ricordato che il ddl dell'ex guardasigilli Alfano creò non poche fratture tra Pd e Pdl nella scorsa legislatura e si arenò poi alla Camera nell'ottobre del 2011.

 

LETTA E ALFANO enrico letta e alfano LUPI ALFANO FITTO E VERDINI SCHERZANO TRA I BANCHI DI MONTECITORIO VERDINI ANGELUCCI CALABRIA ALFANO Intercettazioni enrico costa

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