adolfo urso raffaele volpi casellati fico

IL COMITATO DEI FATTI VOSTRI - LA CASELLATI E FICO HANNO PARTORITO UN COMUNICATO MOLTO VAGO SULLA GUERRA LEGA-FDI PER LA PRESIDENZA DEL COPASIR: LA QUESTIONE DEVE ESSERE RISOLTA CON UN ACCORDO FRA I PARTITI. MA A LEGGERE TRA LE RIGHE FANNO CAPIRE CHE IL PRECEDENTE DI D'ALEMA È VALIDO E LA COMPOSIZIONE NON SI TOCCA. E NEMMENO LA PRESIDENZA , ANCHE SE NON È IN MANO ALL'OPPOSIZIONE - L'IMPORTANTE È CHE SI SBLOCCHI LO STALLO, VISTO CHE IL COMITATO È FERMO DA DUE MESI E, TRA SPIE RUSSE E CASINI VARI, I DOSSIER APERTI SONO TANTI

elisabetta casellati roberto fico

Francesco Bechis per www.formiche.net

 

Sembra un rinvio, e invece non lo è. I presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati hanno deciso eccome sul Copasir. In una nota pubblica hanno fatto sapere di “non poter mettere in atto alcun intervento di carattere autoritativo sul Comitato”.

 

ADOLFO URSO GIORGIA MELONI

La decisione politica che è rimandata alla conferenza dei capigruppo, ovvero a una nuova trattativa fra partiti per sbrogliare il nodo della presidenza, e della composizione, del comitato di controllo dell’intelligence italiana. Ma nella risposta (privata) alla sollecitazione istituzionale dell’attuale presidente del Copasir, il deputato della Lega Raffaele Volpi, i due presidenti hanno chiarito per filo e per segno il cuore della questione.

 

RAFFAELE VOLPI

La situazione in cui versa il comitato oggi, scrivono in una lettera, “appare in effetti analoga a quella posta nella XVI legislatura dal Presidente pro tempore del Comitato conseguentemente alla formazione, nel 2011, di un Governo sostenuto, nella sua fase genetica, da una maggioranza parlamentare di consistenza superiore al novanta per cento e dalla collocazione all’opposizione di un solo Gruppo, che rappresentava, in entrambe le Camere, meno di un decimo del plenum”.

 

Tradotto: proprio come Massimo D’Alema nel 2011 è rimasto presidente del Copasir nel passaggio dal governo Berlusconi al governo Monti, così anche Volpi può rimanere al suo posto nel passaggio dal governo Conte II al governo Draghi. Il “precedente D’Alema” è stato per settimane al centro di una accesa disputa fra Lega e Fratelli d’Italia. La prima a rivendicare il diritto alla presidenza del comitato, che per la legge spetterebbe però all’opposizione, insieme a metà dei suoi componenti. I secondi, spalleggiati da Pd e Fi, a chiedere un’applicazione letterale della legge: Fdi è infatti oggi l’unico gruppo parlamentare all’opposizione.

MASSIMO DALEMA MARIO MONTI

 

Un’applicazione letterale che, chiariscono Fico e Casellati, è tuttavia problematica. “Le ragioni che nel 2011 avevano condotto a ritenere non sussistenti i presupposti per procedere a un rinnovo della composizione dell’organo appaiono nel contesto attuale confermate nella loro validità”.

 

In poche parole, se si dovesse seguire fedelmente il dettato della 124, bisognerebbe affidare al partito di Giorgia Meloni cinque componenti sul totale di dieci. Ma, prosegue la lettera, “una eventuale revisione della composizione del Comitato, finalizzata a garantire la pariteticità tra maggioranza e opposizioni, determinerebbe una palese sovra-rappresentazione dei Gruppi Fratelli d’Italia”.

 

salvini saluta volpi

“Riteniamo che le considerazioni richiamate e le relative conclusioni non possano che trovare coerente applicazione, con riferimento alla composizione del Comitato, anche nella attuale situazione: questa risulta infatti connotata, come quella richiamata nella Sua nota, da una maggioranza parlamentare di consistenza superiore al novanta per cento e dalla collocazione all’opposizione – in entrambe le Camere – del solo Gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia, avente peraltro una consistenza numerica corrispondente a poco meno del 6 per cento dei seggi complessivi delle due Camere, inferiore a quella che avevano i Gruppi Lega Nord Padania nella XVI legislatura”, concludono Fico e Casellati.

 

casellati fico conte mattarella

La composizione dunque non si tocca, e neanche la presidenza. Per il Copasir, ricordano Fico e Casellati, “non è prevista alcuna forma di rinnovo nel corso della legislatura; dal sistema delineato dalla legge – che non disciplina peraltro alcuna ipotesi di decadenza dalla carica del Presidente – non può che conseguire dunque, come rilevato dai Presidenti delle due Camere nella citata lettera del dicembre 2011, la stabilità dell’assetto complessivo del Comitato anche per quanto riguarda la Presidenza”. La legge 124, aggiungono, “non disciplina peraltro alcuna ipotesi di decadenza dalla carica del Presidente”.

 

raffaele volpi

Non si è fatta attendere, nel frattempo, la reazione di Fdi. “Lascia francamente scandalizzati la decisione dei presidenti di Camera e Senato di rimandare ad ‘accordi politici ciò che entrambi sanno essere previsto dalla legge, tanto che lo confermano esplicitamente, e che loro – secondo il principio di autodichia – sarebbero tenuti a far rispettare. Seppure non abbiano poteri ‘autoritativi’, come scrivono, infatti, permane il loro potere di indirizzo. Invece l’onorevole Fico e la senatrice Casellati decidono pilatescamente di non esercitare la loro autorità e consentono così che si violi una norma di garanzia a tutela della tenuta delle istituzioni”, si legge in una nota dei capigruppo Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani, “sentito il presidente Giorgia Meloni”.

RAFFAELE VOLPI mattarella fico casellatielisabetta casellati roberto ficoMELONI ORBAN URSO

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen donald trump xi jinping cina unione europea stati uniti

FLASH! - COME REAGIRE ALLA TERZA GUERRA MONDIALE DI TRUMP? PIU’ CHE UNA WEB-TAX SULLE BIG TECH, PER METTERE IN GINOCCHIO IL DAZISTA DELLA CASA BIANCA, FACENDO RITORNARE DI COLPO LE ROTELLE AL LORO POSTO, SAREBBE SUFFICIENTE LA VENDITA DEL 10% DEI TITOLI DEL TESORO AMERICANO IN POSSESSO DI CINA E UNIONE EUROPEA (AL 2024 PECHINO NE DETENEVA 768 MILIARDI, MENTRE I 27 PAESI UE NE HANNO IN PANCIA OLTRE DUEMILA MILIARDI) – DI TALE MOSSA MORTALE, CONFERMATA A DAGOSPIA DA FONTI AUTOREVOLI, NE STANNO DISCUTENDO NELLA MASSIMA RISERVATEZZA GLI EMISSARI DEL DRAGONE DI XI JINPING E GLI SHERPA DEI CAPOCCIONI DI BRUXELLES (COME DICONO A QUARTICCIOLO: ‘’EXTREME EVILS, EXTREME REMEDIES…’’)

donald trump matteo salvini giuseppe conte vladimir putin

DAGOREPORT – ALLEGRIA! RICICCIA L’ALLEANZA DEGLI OPPOSTI POPULISMI: SALVINI E CONTE - SABATO SCORSO, I GEMELLI DIVERSI SI SONO RITROVATI IN PIAZZA A SBANDIERARE LE COMUNI POSIZIONI TRUMPUTINIANE CHE DESTABILIZZANO SIA LA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE L’OPPOSIZIONE - IL LORO RUOLO DI GUASTATORI NEI RISPETTIVI SCHIERAMENTI FA GODERE TRUMP, CHE HA PRESO DUE PICCIONI CON LA SUA FAVA: CONDIZIONA IL GOVERNO MELONI E SPACCA IL PD DI ELLY SCHLEIN – SFANCULATO BEPPE GRILLO, ANNIENTATO LO ZOCCOLO DURO PENTASTELLATO, AL POSTO DELL'ELEVATO", COME "IDEOLOGO", CONTE HA MARCO TRAVAGLIO - IL RUOLO DI CASALINO NEL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE ANTI-RIARMO DI SABATO... - VIDEO 

giorgia meloni donald trump economia recessione dazi

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI VOLERÀ FINALMENTE NEGLI STATI UNITI PER IL TANTO AGOGNATO FACCIA A FACCIA CON TRUMP: MA COSA ANDRÀ A FARE? SOPRATTUTTO: QUALE RISULTATO OTTERRÀ? -L’UNICO SPAZIO CHE OGGI HA A DISPOSIZIONE LA THATCHER DELLA GARBATELLA È IL PERIMETRO STABILITO DA KAISER URSULA CON MACRON E MERZ, CHE SI RIASSUME IN TRE PUNTI: DIALOGO, REAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DEI MERCATI - L'EVENTUALITA' CHE, DOPO OCCHIONI E MOINE MELONIANE, IL TRUMPONE RINCULI DAL 20% A ZERO DAZI E' DA ESCLUDERE: IL TYCOON BANCAROTTIERE PERDEREBBE LA FACCIA - MA L'UNDERDOG NON PUO' TRATTARE NEMMENO UN DIMEZZAMENTO DELLE TARIFFE RECIPROCHE AL 10% PERCHE' LA NEGOZIAZIONE DEVE PASSARE PER BRUXELLES – LA DUCETTA PUÒ SOLO PROVARE A ESERCITARE UNA MORAL SUASION SUL SUO AMICO TRUMP E FARSI SCATTARE QUALCHE FOTO PER FAR ROSICARE DI INVIDIA MATTEO SALVINI - VIDEO

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…