AI CONFINI DELLA GUERRA - ISRAELE BOMBARDA LA SIRIA: “COLPITO UN SITO MILITARE”, DICE DAMASCO - DALL’AMERICA, LA VERSIONE UFFICIOSA PARLA DI UN CONVOGLIO CHE TRASPORTAVA MISSILI RUSSI SA17 - IL BLITZ COMPIUTO PER EVITARE CHE FINISSERO IN MANO AD HEZBOLLAH IN LIBANO - SIRIA E IRAN MINACCIANO RITORSIONI - HACKER SIRIANI ATTACCANO SITI ISRAELIANI - “HAARETZ”: “NETANYAHU DÀ UN ASSIST AD ASSAD”…

1 - RAID ISRAELE IN SIRIA. DAMASCO, 'COLPITO SITO MILITARE'
Alberto Zanconato per l'ANSA - Israele passa all'azione in Siria. Dopo diversi allarmi lanciati nei giorni scorsi sul pericolo che armi chimiche o di altro genere potessero arrivare nelle mani delle milizie sciite libanesi dell'Hezbollah, caccia dello Stato ebraico hanno attaccato oggi all'alba obiettivi in territorio siriano.

Per tutta la giornata diverse fonti diplomatiche e di apparati di sicurezza - rimaste anonime - hanno raccontato di un bombardamento vicino al confine di un convoglio che dalla Siria trasportava armamenti verso il Libano. Mentre in serata l'esercito siriano ha denunciato ufficialmente un raid israeliano - alle prime ore dell'alba - contro un centro di ricerche militari che avrebbe provocato due morti e cinque feriti.

Altri testimoni avevano raccontato in precedenza di un attacco - martedì notte - ad un sito per lo sviluppo di "armi non convenzionali" ad al-Hameh, 15 km a nord ovest di Damasco. Le informazioni arrivano confuse e lo Stato ebraico tace. Ma quel che appare certo è che l'attacco c'é stato e che tra ieri pomeriggio e la notte scorsa diversi jet israeliani hanno violato gli spazi aerei libanese e siriano. Un'attività consueta, ma stavolta avvenuta su scala ben maggiore rispetto al solito.

Almeno 12 caccia, secondo fonti militari di Beirut, hanno solcato i cieli libanesi in tre ondate successive tra le 16.30 di ieri fino alle prime ore di oggi. Una circostanza confermata anche dalle forze Onu dell'Unifil in Libano. Ciò confermerebbe una ricostruzione che i mass media israeliani hanno cercato di fare, sfuggendo parzialmente alle maglie della censura militare.

Secondo i siti di Maariv e Haaretz, infatti, l'attacco sarebbe avvenuto vicino alla strada tra Damasco e Beirut. Maariv ritiene probabile che gli aerei da combattimento israeliani abbiano sorvolato le alture del Golan e quindi abbiano puntato verso Nord, lungo la linea di demarcazione siro-libanese. Secondo Haaretz, invece, gli aerei israeliani avrebbero sorvolato il Mar Mediterraneo fino all'altezza di Beirut per poi puntare a est verso la Siria.

L'agenzia statale Nna di Beirut esclude comunque che l'attacco sia avvenuto in territorio libanese. Le fonti che sostengono la tesi del raid contro il carico di armamenti escludono comunque che si trattasse delle tanto temute armi chimiche: sarebbe invece una partita di missili anti-aerei di fabbricazione russa, probabilmente gli SA-7. Un'arma che, nelle mani dell'Hezbollah, potrebbe alterare in modo significativo gli equilibri di forza con Israele. Se durante la guerra dell'estate 2006 Hezbollah aveva lanciato più di 4.000 razzi sul nord di Israele, l'aviazione dello Stato ebraico non aveva incontrato ostacoli significativi nelle sue ripetute incursioni fino alla periferia di Beirut.

Un'efficace arma anti-aerea nelle mani delle milizie sciite potrebbe invece ridurre considerevolmente la potenza di fuoco israeliana. Diversi segnali che Israele potesse passare all'azione si erano avuti negli ultimi giorni. Domenica il primo ministro Benyamin Netanyahu ha messo in guardia dalle "importanti minacce" che incombono su Israele, citando l'Iran e la Siria. Mentre le forze armate hanno detto di avere riposizionato due batterie di sistemi di intercettazione anti-razzo Iron Dome nel nord del Paese. E proprio in questa regione, ha detto stasera la radio militare, viene mantenuto un elevato stato di allerta, motivato dal timore che armamenti "sofisticati", e non necessariamente chimici, passino dalla Siria agli Hezbollah. Il conflitto siriano rischia di infiammare sempre più tutta la regione.

2 - SIRIA: ISRAELE MANTIENE RISERBO SU RAID AEREO
(ANSA) - Un totale riserbo viene mantenuto anche oggi dai dirigenti di Israele in seguito al raid aereo su un'installazione militare siriana, denunciato ieri dalle autorità di Damasco. Secondo la stampa locale, il premier Benyamin Netanyahu ha impartito ai ministri l'ordine di non esprimersi in materia. Il giornale filo-governativo Israel ha-Yom sintetizza con un vistoso titolo gli eventi di ieri al confine siro-libanese dove, secondo fonti stampa, sarebbero stati colpiti missili SA-17 di produzione russa, destinati agli Hezbollah libanesi: "Sono stati avvertiti. Se ne sono infischiati. Sono stati colpiti".

Israel ha-Yom aggiunge che ora "l'intera Regione entra in stato di allerta". Nel Nord di Israele - dove nei giorni scorsi sono state installate due batterie di anti-aerea Iron Dome (Cupola di ferro) - viene mantenuto un elevato stato di vigilanza e in alcune località i responsabili locali hanno aperto i rifugi. Il Comando delle retrovie riferisce inoltre di un'accresciuta richiesta di maschere antigas.

3 - FONTI USA A BBC,ATTACCATO CONVOGLIO CON MISSILI
(ANSA) - Funzionari statunitensi hanno confermato alla Bbc che il raid israeliano di ieri ha colpito un convoglio in Siria che trasportava missili terra-aria di fabbricazione russa. 'Fonti straniere' citate dai media israeliani avevano detto che i missili potrebbero essere gli SA17.

4 - RAID ISRAELE, SIRIA E IRAN MINACCIANO RAPPRESAGLIA
(ANSA) - "Ci saranno serie conseguenze per la città israeliana di Tel Aviv": così l'Iran, per bocca del viceministro degli Esteri Hossein Amir Abdollahian, citato dai media Usa, minaccia una rappresaglia contro lo Stato ebraico dopo l'attacco aereo contro un sito militare siriano. Una minaccia rilanciata anche dall'ambasciatore siriano in Libano.

L'ambasciatore siriano in Libano, dal canto suo, ha affermato che Damasco si riserva il diritto di compiere una rappresaglia "a sorpresa" contro Israele per l'attacco compiuto da jet dello Stato ebraico in Siria nella notte tra martedì e mercoledì. La Siria potrebbe "prendere la decisione a sorpresa di rispondere all'aggressione degli aerei israeliani", ha detto il diplomatico, Ali Abdul Karim, citato dal sito Tayyar della Corrente patriottica libera, il partito cristiano di Michel Aoun alleato degli Hezbollah filo-siriani.

5 - DAMASCO INVOCA INTERVENTO FORZE ONU
(ANSA) - Il governo siriano si è rivolto oggi all'Onu perché non si ripeta "la violazione israeliana" e invoca un intervento di non meglio precisate "forze internazionali". E' quanto afferma la TV di Stato siriana, con una scritta in sovrimpressione, citando una nota del ministero degli esteri di Damasco.

"Il ministero invita il comandante delle forze internazionali a prendere misure necessarie presso l'Onu nei confronti della pericolosa violazione israeliana e a garantire che questa non si ripeta in futuro", si legge nel comunicato. Il riferimento implicito è alla forza d'interposizione Onu (Undof) schierata dal 1974 su una striscia di territorio sulle Alture del Golan occupate da Israele. L'obiettivo del presunto raid israeliano è una località a nord di Damasco e secondo ricostruzioni della stampa israeliana, l'area di responsabilità di Undof non è stata interessata dal tragitto compiuto dai caccia di Israele, che avrebbero invece attraversato il Libano e sarebbero entrati in Siria dalla valle libanese della Bekaa.

6 - RITORSIONE DA HACKER SIRIANI
(ANSA) - Decine di siti web israeliani sono stati attaccati oggi da hacker siriani, in ritorsione al raid su un centro militare di ricerca attribuito dalla Siria all'aviazione di Israele. Lo riferisce il sito web Ynet. Secondo Ynet gli hacker si presentano come "Esercito elettronico siriano" e affermano di aver deciso di punire "l'entità sionista" con gli attacchi ai siti. Ma il risultato, sostiene ancora Ynet, è modesto: i siti bersagliati "non sono importanti" e per lo più funzionano ancora.

7 - HAARETZ, DA ISRAELE 'ASSIST' AD ASSAD
(ANSA) - I raid israeliani di ieri in territorio siriano rappresentano un 'assist' per il presidente Bashar al Assad. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz. "Ora Assad può citare l'attacco come esempio del complotto contro di lui e il suo regime", scrive Haaretz, che ricorda come il 'complotto sionista-americano' sia il cavallo di battaglia del presidente siriano per giustificare il ricorso alla forza per contrastare la ribellione, accusata di essere parte di un piano per destabilizzare la Siria.

 

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