giuseppe conte e angela merkel

PEPPINO VA A BERLINO - CONTE INCONTRA LA MERKEL PER CERCARE UN'INTESA SUI PROFUGHI CHE SERVE ANCHE ALLA CANCELLIERA, PRESSATA DAL SUO CAGNACCIO SEEHOFER DELLA CSU SUL TEMA DEI RESPINGIMENTI - UN EVENTUALE ACCORDO BILATERALE SUI PROFUGHI GIÀ REGISTRATI POTREBBE INCLUDERE ANCHE GLI HOTSPOT ALL'ESTERO E NUOVE RISORSE COMUNI ALL'ITALIA

Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

giuseppe conte

È una cancelliera nella tormenta, quella che accoglie questa sera Giuseppe Conte a Berlino. Quello che doveva essere il primo colloquio di lavoro con il nuovo presidente del Consiglio, è diventato un passaggio cruciale nel «forcing» di Angela Merkel per disinnescare la crisi politica interna, aperta dalla Csu sul tema dei respingimenti.

 

La tensione nel governo tedesco rimane altissima, anche se emergono segnali distensivi. Oggi scadrebbe in teoria l'ultimatum a Merkel dei cristiano-sociali bavaresi, che vogliono ad ogni costo rendere esecutivo il piano del ministro degli Interni, Horst Seehofer, per respingere nei Paesi di provenienza i richiedenti asilo già registrati come tali in altri Stati della Ue, quando si presentano alle frontiere tedesche.

 

merkel seehofer

Merkel si oppone a questa soluzione unilaterale, subordinandola invece ad accordi bilaterali in una cornice europea, da negoziare velocemente con Italia, Grecia e Spagna in primo luogo.

Seehofer non vuole o non può aspettare, preoccupato di riconquistare i voti di destra in vista delle elezioni regionali di settembre, dove l'Afd minaccia la storica maggioranza assoluta della Csu. E se dovesse procedere comunque ai respingimenti, ribellandosi all' autorità di Merkel, sarebbe la crisi di governo.

 

GIUSEPPE CONTE E ANGELA MERKEL

Ma lo stesso ministro ieri ha detto che la Csu non ha intenzione di provocare la caduta della Grosse Koalition, pur riconfermando per intero la sua posizione dura sui profughi: «Nessuno vuole far dimettere la cancelliera. Noi vogliamo finalmente una soluzione duratura al respingimento dei profughi ai nostri confini». E in segno di buona volontà, secondo la Bild, Seehofer avrebbe proposto di varare il nuovo piano sui rifugiati, ma di congelare per 15 giorni la misura sui respingimenti.

 

La cancelliera corre contro il tempo. Sempre secondo Bild, Merkel starebbe lavorando a un vertice europeo straordinario per il prossimo fine settimana, dedicato al tema dei profughi, per trovare soluzioni comuni. Ma il suo portavoce ha smentito la notizia, anche se ha aggiunto che iniziative simili spettano alle istituzioni, leggi Consiglio o Commissione. Un modo per lasciare aperta la porta all'ipotesi di un summit già prima del Consiglio europeo del 28-29 giugno.

angela merkel

 

Per questo la visita di Conte a Berlino acquista rilevanza particolare, essendo la prima opportunità per la cancelliera di verificare la disponibilità di Roma a un accordo bilaterale sui profughi già registrati, in un quadro più ampio che potrebbe includere anche gli hotspot all'estero e nuove risorse comuni all' Italia. Questo consentirebbe a Merkel di rivendicare la soluzione europea e a Seehofer di dire che lui i respingimenti li ha fatti.

 

rifugiati in germania

Fonti tedesche si dicono tuttavia caute sull'esito del tentativo, anche perché Berlino osserva preoccupata l' attivismo di Matteo Salvini e non ha ancora ben chiaro quale sia l' autonomia del capo del governo: «Decide lui?», è la domanda di uno dei nostri interlocutori. Fra l'altro alle fonti risultano inspiegabili le dichiarazioni di appoggio del nostro ministro dell' Interno al collega Seehofer, che vorrebbe solo scaricare sull'Italia il fardello delle migrazioni.

Che la Germania voglia mostrarsi più solidale verso l'Italia, lo ha detto chiaramente il ministro socialdemocratico degli Esteri, Heiko Maas, nell'intervista al Corriere di sabato scorso.

HEIKO MAAS

 

Maas fra l' altro si è espresso contro l' idea di un «asse dei volenterosi» tra Austria, Germania e Italia sul tema dei rifugiati, proposta dal cancelliere viennese Sebastian Kurz: «Le migrazioni hanno bisogno di soluzioni europee». Ma la fronda bavarese minaccia ora il consenso all' interno del governo tedesco.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE - NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…