SENTI CHI PARLA – MAI COME NEL BIENNIO 2018-19 LA POLITICA ESTERA ITALIANA È STATA MARGINALE E IN BILICO, EPPURE QUEL VOLPINO DI CONTE IRONIZZA SU GIORGIA MELONI: “C'E' DIFFERENZA TRA L’ESSERE ALL’OPPOSIZIONE GRIDANDO ‘IN EUROPA CON NOI FINIRÀ LA PACCHIA’ E PRENDERE PARTE AI VERTICI CON FORZA" - MASSIMO FRANCO LO SBERTUCCIA: “SEMBRAVA PARLASSE DI SE STESSO E DELLA SUA MAGGIORANZA DEL 2018; E DIMENTICASSE IL M5S, TORNATO DI COLPO ALL’OPPOSIZIONE NON SOLO DEL GOVERNO MA DELLA NATO
Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
il video tiktok di giuseppe conte contro giorgia meloni 2
[…] la soddisfazione ostentata dalla premier italiana per il risultato del Consiglio europeo sembra fatta per mettere in secondo piano lo scontro con Parigi. Le assicurazioni […] ottenute in materia di immigrazione rappresentano, secondo Meloni, un nuovo approccio […] Purtroppo i precedenti […] consigliano grande prudenza.
Quando si tratta di tradurre gli impegni in atti concreti, le resistenze nazionali a mostrare solidarietà scattano regolarmente per il timore di subire contraccolpi elettorali.
Più di una volta l’Italia, con altri Paesi del Mediterraneo, si è ritrovata sola ad affrontare i flussi migratori. Il problema non è dunque il «colore» politico degli esecutivi, sebbene le opposizioni tendano a sottolineare questo aspetto: soprattutto additando Lega e Forza Italia, alleati di Giorgia Meloni, come interlocutori sospettati dall’Ue di eccessive simpatie putiniane.
La cosa paradossale è che a farlo sia anche il leader dei grillini, Giuseppe Conte. Quando governava con la Lega, l’euroscetticismo era una sorta di bussola. L’allora ministro dei Cinque Stelle, Luigi Di Maio, nel febbraio del 2019 andò in Francia a incontrare i gilet gialli che teorizzavano la guerra civile, creando un serio incidente diplomatico […] Quell’esecutivo veniva guardato con diffidenza da tutte le cancellerie.
Forse mai come nel biennio 2018-19 la politica estera italiana è stata così marginale e in bilico. Eppure Conte ieri ha ironizzato sulla «differenza che c’è tra l’essere all’opposizione gridando “in Europa con noi finirà la pacchia” e prendere parte ai vertici con forza e autorevolezza». Sembrava parlasse, forse senza rendersene conto, di se stesso e della sua maggioranza del 2018; e dimenticasse il M5S, tornato di colpo all’opposizione non solo del governo ma della Nato.