giuseppe conte beppe grillo

"CONTE VA VIA? FA LA FINE DI MONTI". GRILLO TUMULA LE AMBIZIONI DELL’AVVOCATO DI PADRE PIO (NIENTE) E MANTIENE UN FILO DIRETTO CON DRAGHI – BEPPE MAO VUOLE ESSERE IL GARANTE, "E NON UN COGLIONE", DEL M5S E ANCHE DELL' ACCORDO CON "MARIOPIO" - LA MEDIAZIONE DI DI MAIO TRA GRILLO E CONTE PER NON ARRIVARE A UN BIG BANG CHE DANNEGGEREBBE ANCHE IL GOVERNO NELL'IMMEDIATO (CON UN RIMPASTO) E IN FUTURO CON L'USCITA DALL' ESECUTIVO DEL FANTOMATICO PARTITO CONTIANO…

Simone Canettieri per il Foglio

 

conte grillo

Per Giuseppe Conte "la situazione è compromessa", ma non è escluso che, alla fine, si arrivi a un compromesso.

 

Intanto, però, drammatizza: me ne vado, chi mi ama mi segua. L' ex premier, dopo l' umiliazione infertagli da Beppe Grillo davanti ai parlamentari del M5s, prova a volare sopra l' ego calpestato e a non pensare alla "ferita narcisistica" che porta addosso. Il problema "è politico e di visione con Beppe", rimarca ai tre senatori che gli vanno a far visita a casa (Ettore Licheri, Stefano Patuanelli, che è anche ministro, e Paola Taverna).

 

Conte fa circolare che lunedì potrebbe parlare per annunciare una nuova "cosa". Da grillini a contini? Grillo è convinto che Conte non si metterà in proprio ("Fa la fine di Monti") e non si sposta dal centro della scena. Al Foglio risulta che l' ex comico continui ad avere telefonate frequenti con Mario Draghi.

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE #CONTE

Il rapporto tra Grillo e Draghi, la strana coppia della politica italiana, è nato a febbraio con la formazione del governo ("Pensavo fosse il banchiere di Dio invece è un grillino") ed è stato coltivato in questi mesi nel segreto di telefonate tutte le volte che il premier o il Garante hanno avuto un dubbio da sciogliere su un tema in agenda. E non si tratta nemmeno di un rigido rapporto formale: il presidente del Consiglio ascoltato da Angela Merkel e Joe Biden sembra gradire anche il modo di fare, a partire dalle battute, dell' ex comico.

 

L' ultimo contatto tra i due, secondo quanto risulta a questo giornale da fonti incrociate, c' è stato non più tardi di una settimana fa. Un particolare, non secondario, che spiega perché Grillo non voglia cedere il passo nel nuovo statuto che ha contestato con una violenza incredibile. Vuole essere il Garante, "e non un coglione", del M5s e anche dell' accordo con Draghi. Dunque poter incidere sulla linea politica.

 

giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1

Basti pensare, inoltre, al rapporto con Roberto Cingolani. Dopo lo show alla Camera il ministro per la Transizione ecologica giovedì lo ha chiamato, colpito da alcuni lanci di agenzia che "parlavano di bagno di sangue per Cingolani". Grillo gli ha spiegato che la frase era monca: "Ho detto, e ne ho la registrazione, che se non dovesse esserci la carbon tax la transizione ecologica sarebbe un bagno di sangue. Nessun problema, caro Roberto". Ecco questo è Grillo. Molto più di Crono che si mangia i figli. Ma semplicemente il Cav. (absit iniuria verbis) del M5s: dopo di lui ci sarà sempre e comunque il diluvio. Ieri mattina Beppe Grillo e l' inseparabile amico Umberto Cottafavi sono ripartiti per Marina di Bibbona. Lasciando Conte a cuocere nel suo brodo. L' ex premier si è risvegliato con una rassegna stampa così disastrosa che gli ha ricordato la fine del suo governo.

 

beppe grillo giuseppe conte luigi di maio

Ha annullato la sua presenza a un webinar sulla Terza Economia e ha convocato il trio Licheri, Patuanelli, Taverna. Quest' ultima, grillina dentro, "basita" per l' uscita di Beppe del giorno prima. L' ex premier rimprovera a Grillo un' assenza di linearità nei comportamenti: "E' stato lui a chiamarmi lo scorso febbraio, davanti a testimoni, per propormi la guida del M5s, e adesso cosa fa?". Conte è consapevole che non cambierà mai l' indole di Grillo e che dunque il problema potrebbe riproporsi a breve. Anche se alla fine spuntasse fuori un accordo sul benedetto nuovo statuto pentastellato.

 

L' ipotesi che si metta in proprio e che provi a svuotare i gruppi del M5s è fatta girare, da chi gli sta vicino, come l' unica soluzione praticabile.

grillo e conte

 

"Di sicuro non tornerà a fare il professore e non rimarrà in un M5s di cui non potrà mai essere leader", dicono ancora i suoi consiglieri. Conte, sempre ammesso che alla fine trovi la forza, i fondi e la struttura, per fondare un nuovo partito può mettere sul piatto il terzo mandato senza più sottostare a deroghe o fantomatici voti degli iscritti. Al Senato, dove ha dalla sua grande parte del gruppo, potrebbe riuscire in un' operazione svuotamento. Discorso diverso alla Camera dove su duecento parlamentari solo la metà sarebbe pronta a seguirlo per questa nuova avventura piena di incognite.

 

Aria di scissione? Psicodrammi in vista all' insegna di "vuoi più bene a nonno Beppe o a papà Giuseppi?".

GIUSEPPE CONTE INCONTRA BEPPE GRILLO

 

Lo scenario da divorzio alla grilina è prematuro e comunque vada segnerebbe la sconfitta in uno dei duellanti. Luigi Di Maio in questa fase prova a mediare tra Grillo e Conte per tenere i cocci insieme e non arrivare così a un big bang che danneggerebbe anche il governo nell' immediato ( con un rimpasto) e magari ancora di più in futuro con l' uscita dall' esecutivo del partito contiano. Tutti scenari futuribili.

Per il momento si tratta ancora per cercare una convivenza, tra Grillo e Conte, seppur abbastanza "compro - messa". Intanto l' ex premier parlerà lunedì.

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

 

 

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…