CORNUTA, MAZZIATA E PURE MULTATA! - DOPO AVER PERSO LE PRESIDENZIALI, IL MARITO HOLLANDE, LA SEGRETERIA DEL PARTITO, LE PRIMARIE E IL SEGGIO A LA ROCHELLE, SÉGOLÈNE RISCHIA UNA MULTA DI 75 MILA € E UNA CONDANNA ALL’INELEGGIBILITÀ PER AVERE COMUNICATO LA SCONFITTA CON 10 MINUTI DI ANTICIPO - LACRIME DI “ROTT-WEILER”: VALÉRIE SI PENTE DEL TWEET ANTI-ROYAL: “HO COMMESSO UN ERRORE”…

1- FRANCIA: STAMPA, TRIERWEILER PENTITA, TWEET E' STATO ERRORE
(ANSA) - La premiere dame di Francia, Valerie Trierweiler, sarebbe pentita per il tweet anti-Segolene Royal inviato al dissidente Olivier Falorni tra i due turni delle elezioni politiche: "Ho commesso un errore", avrebbe confidato ad un'amica la compagna del presidente Francois Hollande, stando a quanto scrive oggi il quotidiano Le Parisien. Secondo la stessa fonte la premiere dame "rimpiange oggi di aver incoraggiato pubblicamente Olivier Falorni".

"Non ha calcolato bene le conseguenze che il suo tweet avrebbe avuto sull'autorità del capo dello Stato, sul partito socialista, sui suoi figli e su quelli di Francois Hollande", ha analizzato un'altra fonte vicina alla premiere dame, citata dallo stesso giornale. Dopo quel tweet, che ha "mandato su tutte le furie" Francois Hollande (il quale aveva appoggiato ufficialmente la candidatura di Segolene Royal a La Rochelle), Valerie Trieweiler si è fatta più discreta. C'é da notare che non ha accompagnato il presidente a Los Cabos, in Messico, per la riunione del G20. Secondo Le Parisien, la premiere dame è rimasta a lavorare nel suo ufficio dell'Eliseo.


2- SCONFITTA E MULTATA, SALVATE SÉGOLÈNE
Maria Laura Rodotà per il "Corriere della Sera"

Capita alle donne che passano o hanno passato i cinquanta di provare la sensazione che tutto stia andando in malora. Nel caso di Ségolène Royal qualche motivo c'è. Dopo aver perso le elezioni presidenziali, il padre dei suoi quattro figli (ora all'Eliseo con la nuova fidanzata), la segreteria del partito socialista, le primarie per il candidato presidente, e domenica scorsa il seggio di deputato a La Rochelle (dopo che la nuova fidanzata aveva incoraggiato il suo avversario Olivier Falorni via Twitter), ha rischiato una multa di 75 mila euro e una condanna all'ineleggibilità per avere concesso la sconfitta alle 19 e 50; dieci minuti prima della fine dell'embargo sui risultati.

Royal è stata spesso accusata di vittimismo; ma se stavolta ha dichiarato - su Twitter, pure lei - di sentirsi «vittima di un accanimento», non si può darle torto. Anche se forse proprio il suo senso del dovere le ha creato quest'ultimo guaio.

La multa non arriverà. Il Conseil National de l'Audiovisuel ha deciso di non sanzionare né lei né i media che hanno dato la notizia. La condanna sembra improbabile, dovrebbe arrivare dopo un'indagine della commissione di controllo sulla campagna elettorale o del procuratore della Repubblica. Di una repubblica con un neopresidente preoccupato; per il disastro politico-personale prodotto dalla gelosia retroattiva della sua «première gaffe» (Valérie Trierweiler non voleva essere chiamata première dame; c'è riuscita) e dal declino della sua ex compagna.

«Bisognerà trovare qualcosa da fare a Ségolène», si dice al partito e sui social network. Bisognerà arginare l'antipatia crescente per Valérie; la sciuretta mannara sta facendo rivalutare lo charme narcisista di Carlà e l'ostentato eroismo da madonnina infilzata di Ségo.

Che nelle ultime elezioni presidenziali si è comportata molto bene, e ha fatto campagna a tappeto per Hollande. Come aveva fatto quattro anni fa, in America, Hillary Clinton, dopo essere stata sconfitta alle primarie da Barack Obama. Ma non era la sua ex, e ora è un segretario di Stato, non una signora neotrombata. E «macellata», commentavano ieri, sul solito Twitter, molti francesi.

Anche per aver avuto troppa fretta nell'affrontare, da ardimentosa figlia del colonnello Royal (un militare reazionarissimo a cui, da ragazza, fece causa) la batosta di La Rochelle. Però adesso Ségo è un personaggio in cui s'identificano le donne di mezza età più o meno disgraziate e più o meno divorziate. Solo, è più tenace della media. «La mia determinazione resta intatta», dichiara; e forse punta a diventare segretario del Ps, sfidando la sua «miglior nemica» Martine Aubry al prossimo congresso. Intanto, in Francia e altrove ci si appassiona al nuovo pasticcio.

E non si rimpiangono Nicolas Sarkozy e le sue mogli: la telenovela Hollande-Royal-Trierweiler è più intricata, attuale, accessibile. Meno patinata, più faida da famiglia medioborghese allargata. Non manca nulla, dalla neocompagna intrigante ai figli di primo letto che non le parlano più. Incluso il primogenito Thomas, avvocato ventottenne gentile e perfido.

Ai giornalisti di Le Monde che gli chiedevano come mai non usasse il suo account su Twitter, ha risposto sorridente «François non si fida dei miei tweet»; ma alludeva alla non-matrigna, che Hollande ha dovuto sconfessare. Una piccola soddisfazione, per una plurisconfitta che resta presidente della regione del Poitou-Charentes, mamma apprezzata, e donna con cui si finisce per ammettere «tu non molli mai». Come diceva, in Come eravamo, alla militante Barbra Streisand il più composto Robert Redford, che l'aveva mollata.

 

segolene royal valerie trierweiler TRIERWEILER HOLLANDE SEGOLENE ROYAL segolene royal valerie trierweiler LA STRETTA DI MANO TRA VALERIE TRIERWEILER E SEGOLENE ROYAL OLIVIER FALORNI I GIOVANI DEPUTATI SEGOLENE ROYAL E FRANCOIS HOLLANDE 1988martine aubryFRANCOIS HOLLANDE TRIERWEILER SEGOLENE ROYAL

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)