MERCATI COL FIATO SOSPESO – LA CORSA AL BUND NELL’ASTA DI IERI DIMOSTRA CHE I MERCATI TEMONO LA RECESSIONE – MA ASPETTANO ANCHE LE INIEZIONI DI LIQUIDITÀ DELLA BCE

Morya Longo per il “Sole 24 Ore

 

borse borse

In fondo è una sorta di cartina di tornasole. L'asta tedesca di ieri mattina, nella quale sono stati collocati 3,3 miliardi di Bund decennali, dimostra cosa gli investitori temano per le sorti dell'Europa e della Germania: la recessione e la deflazione. E dimostra anche cosa si aspettino per il futuro: maggiori e più forti interventi da parte della Bce.

 

Non si spiega altrimenti il successo di ieri in asta per il Bund decennale: sebbene il titolo sia stato collocato con un rendimento al minimo storico (1,08%), gli investitori hanno partecipato all'asta con un'abbondante domanda pari a 1,6 volte l'offerta. Motivo: i timori sul rallentamento europeo e la speranza – sebbene non affatto scontata – di una reazione della Bce.

 

GERMANIAGERMANIA

La giornata di ieri riflette in pieno queste attese. Due giorni fa l'indice Zew sulla fiducia degli investitori tedeschi ha registrato un inaspettato crollo, confermando che la principale economia europea sta rallentando il passo. Ieri il dato sulla produzione industriale europea ha mostrato un'inaspettata contrazione. E gli indicatori sull'inflazione di mezza Europa dimostrano che i prezzi stanno congelando ovunque. Oggi, però, arriverà la prova del nove: saranno infatti diramati i dati sul Pil di Germania, Francia e Zona euro del secondo trimestre. Sapremo dunque se anche la prima e la seconda economia del Continente rallentano, visto che la terza (cioè l'Italia) ha già ingranato la marcia indietro.

 

In attesa di avere i numeri ufficiali, il mercato di fatto ha già espresso una sua previsione: entrambi i Paesi rallenteranno. È per questo che il Bund continua a registrare rendimenti in calo sui minimi storici: gli investitori comprano titoli di Stato tedeschi per proteggersi dal rischio geopolitico e dal rischio di recessione. Insomma: il Bund è diventato la polizza assicurativa d'Europa.

angela merkel 3angela merkel 3

 

Contemporaneamente le Borse oscillano come dei pendoli, aggrappate alle notizie ufficiose provenienti dalla crisi russa e ai dati congiunturali. Ieri i listini hanno registrato un timido rimbalzo, complici alcuni positivi risultati aziendali, ma con volumi troppo scarsi per dare sostanza al movimento: Milano ha recuperato lo 0,62%, Parigi lo 0,78%, Francoforte l'1,43% e Madrid lo 0,61%. Stabile la giornata per i BTp, che hanno chiuso con lo spread sui Bund invariato a 168 punti base.

 

Ma gli occhi del mercato sono tutti sulla giornata di oggi. Se i dati sul Pil dovessero confermare i timori, si rafforzerebbe il crescente scetticismo con cui gli investitori guardano all'Europa. Ma si rafforzerebbe anche la convinzione (positiva per le Borse e per i titoli di Stato) che la Bce possa presto o tardi usare il vero bazooka: il quantitative easing, cioè l'acquisto di titoli e la contestuale creazione di moneta.

angela merkel 1angela merkel 1

 

Questo – secondo gli economisti – non accadrà a breve, anche perché la Bce aspetterà di vedere gli effetti sull'economia dei prestiti Tltro che partiranno a settembre. Ma il mercato inizia già a guardare oltre: secondo un sondaggio diramato ieri da Reuters, gli economisti assegnano una possibilità su tre al fatto che la Bce avvii questa politica ultra-espansiva nel corso del 2015.

 

borsa francoforteborsa francoforte

Anche perché la giornata di ieri dimostra che se l'Europa sta male economicamente, il resto del mondo non sprizza salute da tutti i pori. Lasciando da parte il crollo del Pil giapponese del 6,8% annualizzato nel secondo trimestre (si tratta di un dato falsato dall'aumento dell'Iva, tanto che anche la Borsa di Tokyo non ne ha risentito), ieri sono arrivati indicatori pessimi sia dalla Cina, sia dagli Stati Uniti.

 

Le vendite al dettaglio Usa a luglio sono rimaste invariate, mentre gli investitori si aspettavano un +0,2%. Questo ha causato un rafforzamento dell'euro, tornato per un po' sopra quota 1,34 sul dollaro (in serata è tornato sotto), ma non ha pesato affatto su Wall Street. Perché, in fondo, gli occhi oggi sono altrove: sull'Europa dal punto di vista economico, su Iraq, Russia e Gaza dal punto di vista bellico.

Ultimi Dagoreport

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...