IL “CORVO” SPENNATO - È UN ANZIANO MONSIGNORE L’AUTORE DELLA LETTERA ANONIMA CONTRO BERTONE - IN VATICANO MINIMIZZANO: “È GIÀ SUCCESSO, SEMPRE CONTRO IL SEGRETARIO DI STATO, È UN FRUSTRATO COL VEZZO DELLE LETTERE ANONIME” - MA LA MISSIVA HA PUNTATO IL RIFLETTORE SULLA GALAPPANTE PRESA DI POTERE DI BERTONE SULLO STATO DI RATZINGER ATTRAVERSO DELICATISSIME NOMINE, SOPRATTUTTO AI VERTICI DEL GOVERNATORATO (CASSAFORTE DEL VATICANO), DOVE SEDEVA IL “DEFENESTRATO” VIGANÒ…

Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"

Il «corvo» che ha attaccato il cardinale Tarcisio Bertone, a quanto si dice, è un monsignore di Curia, anziano e un po' frustrato, con il vezzo delle lettere anonime, «non è la prima volta, purtroppo».

Oltretevere si considera la cosa con un certo distacco ironico, «più che minacciosa, la lettera è grottesca», un filo di desolazione per il tono «sgradevole» del testo e una qualche rassegnazione: perché tale è la natura umana, «in tutte le comunità capita ci siano persone così», e perché queste «meschinità» tendono ad accadere mentre si stanno decidendo nomine importanti, magari c'è chi ambiva a qualche posto e non è stato neanche preso in considerazione.

Nelle prossime settimane, e comunque entro la fine del mese, sarà infatti nominato il nuovo nunzio apostolico a Washington: l'arcivescovo Carlo Maria Viganò, ora segretario e quindi numero due del Governatorato vaticano.

A catena si sistemeranno altre caselle di rilievo: alla guida del Governatorato - ora presieduto dal cardinale Giovanni Lajolo, che va in pensione - si fa da mesi il nome dell'attuale nunzio in Italia, l'arcivescovo Giuseppe Bertello, ma c'è anche la candidatura di monsignor Giuseppe Sciacca, «uditore» e quindi giudice della Rota romana, che del Governatorato potrebbe divenire segretario.

Se fosse confermata la scelta di Bertello, ci sarebbe poi da nominare il nuovo nunzio italiano: con la candidatura di Lorenzo Baldisseri, ora nunzio in Brasile.
È in questa fase che la lettera anonima, di cui ha dato notizia l'altro giorno il settimanale Panorama, è stata mandata in varie copie a cardinali capi dicastero e negli uffici di Curia, nei primi giorni di agosto.

Una lettera velenosa contro il Segretario di Stato, il salesiano Bertone, che lo minacciava - si fa per dire: in Vaticano si tende a declassare la faccenda a una boutade bizzarra e di cattivo gusto - usando una frase di San Giovanni Bosco, «grandi funerali a corte!»: una citazione da una missiva nella quale il fondatore dei salesiani ammoniva Vittorio Emanuele II, nel 1854, a non confiscare i beni della Chiesa.

Il testo, tra l'altro, accusa Bertone di non saper decidere e di scegliere i collaboratori solo sulla base di simpatie personali e allude alla «defenestrazione» dell'arcivescovo Viganò, peraltro destinato, come si è visto, ad una posizione di assoluto rilievo: «ambasciatore» della Santa Sede negli Stati Uniti.

Sulla lettera anonima sta indagando d'ufficio la Gendarmeria vaticana, anche se è difficile rintracciare «prove» che incastrino l'autore: il testo è stato scritto al computer con un programma dei più comuni. E del resto Oltretevere «non è stata presa sul serio» né in verità c'è un clima da «caccia al corvo», anche perché i sospetti si sono addensati da subito su una vecchia conoscenza, in tema di lettera anonime, «è autore di almeno un altro testo su un argomento diverso, ma sempre contro il Segretario di Stato».

Si sa, o almeno si pensa di sapere chi è: l'unica, in mancanza di prove e quindi di provvedimenti, è avere (cristianamente) pazienza e aspettare l'età della pensione. Piccoli veleni, piccole ripicche. C'è chi sorride un po' mesto, chi scuote la testa. E chi ricorda ciò che disse lo scrittore inglese John Cornwell quando «indagò» sulla scomparsa di Papa Luciani, arrivò peraltro a concludere che era morto di morte naturale ma osservò desolato: «Il Vaticano è un piccolo paese di lavandaie».

 

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