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COSTA DISCORDIA! IL PASTICCIACCIO DEL RELITTO PERFETTO
1 - PASSERA FURIBONDO, CONVOCA CLINI E I SOTTOSEGRETARI
Il trasloco della Costa Concordia dai mari del Giglio al porto di Piombino, un'operazione da 160 milioni di euro almeno, è finito nel campo minato della burocrazia: distinguo, polemiche politiche, rallentamenti, decreti incompleti. Nei palazzi romani si dice che il ministro dello Sviluppo Economico, Corradino Passera, molto sensibile alla sorte delle grandi aziende e quindi anche a Costa Crociere, sia furibondo. Credeva di aver chiuso la questione, invece tutto si sta arenando.
La Protezione Civile by Gabrielli, infatti, si è tirata fuori dal pasticciaccio milionario, come scrive "la Nazione". E il tempo stringe: Passera deve chiudere prima che arrivi il nuovo governo. Per questo avrebbe convocato una riunione questo pomeriggio alle 18 al ministero dello Sviluppo Economico, con i suoi sottosegretari De Vincenti e Improta e il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, altro sponsor dell'operazione Piombino tanto cara a Bersani.
2 - PASTICCIO BUROCRATICO CONCORDIA: LA PROTEZIONE CIVILE SI CHIAMA FUORI
Sandro Bennucci per "La Nazione"
Un pasticcio burocratico istituzionale rischia di far perdere a Piombino la "partita" della Concordia. Il provvedimento deciso venerdì dal governo, che affidava alla Protezione civile tutte le competenze, compresi i lavori per l'abbassamento dei fondali del porto, è bloccato. Motivo? Per effetto di una legge recente (la numero 100) la protezione civile può avere pieni poteri solo nell'emergenza. E la Concordia non è più considerata "emergenza" visto che sono passati ben più di 90 giorni dal momento del naufragio. Morale?
Non si sa quando potranno partire i lavori per l'abbassamento dei fondali di Piombino. E c'è il fondato timore che non siano finiti in autunno, quando il relitto potrà lasciare il Giglio sulle "stampelle" che gli permetteranno di nuovo di galleggiare. Questo potrebbe permettere a Costa Crociere di avanzare altre proposte (Palermo, la Turchia?) e a un altro porto vicino, quello di Civitavecchia, di tornare in corsa, nonostante il parere contrario di non poche compagnie che gestiscono navi da crociera: preoccupate da far salpare le loro unità , popolate di gente festosa, diretta in vacanza, davanti alla "tomba" della Concordia. Come si può risolvere il problema?
La Protezione civile, dopo aver dichiarato la propria impossibilità a intervenire subito, ha "ributtato la palla" al ministero dell'ambiente. E in sostanza al governo Monti: che però, essendo, in "ordinaria amministrazione" avrebbe difficoltà a prendere provvedimenti "politici" come l'emanazione di un decreto per Piombino. Non a caso, i tre neo parlamentari del Pd legati a Renzi (Michele Anzaldi, Federico Gelli, Andrea Marcucci) che contestano la scelta di Piombino sono insorti contro l'ipotesi di decreto. Allora come se ne esce? Forse facendo prevalere la tesi che la Concordia, al Giglio, è tuttora un'emergenza, e ridando "la palla" alla Protezione civile. Oppure nominando un commissario straordinario con pieni poteri: che potrebbe essere il presidente della Regione, Enrico Rossi.
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