CRICCA E MANETTE SOTTO ‘O VESUVIO: ARRESTATI IMPRENDITORI E FUNZIONARI DEL PROVVEDITORATO ALLE OPERE PUBBLICHE CHE MIRAVANO AD ALTERARE APPALTI - AL CENTRO DELL’INCHIESTA IL FACCENDIERE CARLO ROMANO (VICINO ALL’ITALIA DEI VALORI) – PIDIELLINI CONTRO CALDORO: DIETRO LA “SFIDUCIA” AL CAPOGRUPPO MARTUSCIELLO LA GUERRA STRISCIANTE TRA IL GOVERNATORE E IL SUO (EX?) PARTITO - ALTRA GRANA PER GIGGINO ‘A MANETTA: SI DIMETTE IL DG DEL FORUM (SENZA FONDO) DELLE CULTURE…

Carlo Tarallo per Dagospia

1 - Cricca e manette sotto ‘o Vesuvio: otto persone, tra imprenditori e funzionari e dirigenti del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche della Campania e Molise sono state arrestate questa mattina a Napoli dai carabinieri del Noe con l'accusa di corruzione aggravata. Al centro dell'inchiesta della Procura l'appalto per la realizzazione della sede del polo tecnologico del Centro Nazionale Ricerche da realizzarsi a Fuorigrotta.

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip del Tribunale di Napoli, Egle Pilla su richiesta del pm Antonello Ardituro.
L'uomo - chiave è Carlo Romano, che per una mazzetta da 20.000 euro avrebbe svolto il ruolo di mediatore tra il Provveditorato e alcuni imprenditori che avevano nel mirino l'appalto. L'operazione non andò comunque in porto.

Tra gli obiettivi della cricca anche l'attuale Provveditore, Giovanni Guglielmi, che il gruppo voleva sostituire con un uomo di fiducia, Angelo Palazzo, anche lui finito in carcere. Per riuscire nell'intento, secondo i magistrati, la cricca avrebbe fatto pressioni su un esponente della Lega Nord, Giuseppe Cantoni (non indagato), che avrebbe dovuto sponsorizzare la nomina di Palazzo presso il Ministero delle Infrastrutture. Anello di contatto tra il gruppo e Cantoni sarebbe stato Pasquale Pedana, anche lui coinvolto nel blitz di stamattina (si trova ai domiciliari) esponente della Lega Sud e imprenditore.

Ma da questa mattina sotto ‘o Vesuvio si rincorre il pissi pissi al veleno: a quale partito è considerato vicinissimo Carlo Romano? Vuoi vedere che si tratta di un movimento che ha un ex pm come capo? Ah saperlo...

2 - Ahi ahi ahi, nel Pdl campano continuano i guai: continua il tentativo del capogruppo per mancanza di prove in consiglio regionale, Fulvio Martusciello, di conservare il suo incarico, che traballa paurosamente dopo che 16 consiglieri pidiellini su 21 hanno messo nero su bianco la loro insofferenza verso il capogruppo pro-tempore.

E spuntano retroscena gustosi, che chiamano in causa, in questo braccio di ferro tutto interno ai berluscones campani, il Presidente della Regione Stefano Caldoro. A scatenare le ire dei napobersluscones sarebbe il filo diretto, il rapporto privilegiato che Martusciello ha costruito con Caldoro, governatore nel mirino di Nitto Palma e del Pdl per lo scarsa sintonia con il partito.

Ed ecco un aneddoto gustoso: si racconta, tra i muri sempre meno impenetrabili del Pdl, che quando qualche giorno fa il Governatore ha attaccato pesantemente i parlamentari campani, accusati di "fare poco squadra", la ricerca dei fedelissimi di Valium Caldoro di qualcuno del Pdl che esprimesse uno straccio di solidarietà al Governatore, bersagliato dalle critiche, si è fermata proprio su Fulvio Martusciello, che subito ha raccolto l' "invito" a rilasciare una dichiarazione pubblica.

Ecco l'origine, stando agli addetti ai livori, di quel commento di Martusciello sui "parlamentari afoni" che ha finito per rovinare ancora di più i rapporti tra il capogruppo pro-tempore e il partito. I malignissimi sostengono che tutto sommato Stefano Caldoro non si sta esattamente strappando i capelli per le difficoltà in cui è finito Martusciello, indebolito dalle polemiche di questi giorni nella sua corsa a un posto in giunta. Che sia finito, il buon Fulvio, nel "trappolone"? Why not?

3 - L'ambasciatore Francesco Caruso si dimette dall'incarico di direttore generale della Fondazione Forum delle Culture, affidatogli dal Governatore Stefano Caldoro. Lo annuncia lui stesso all'Ansa: "Mi sono trovato ad operare in una Fondazione che si è voluto diventasse un cortile completamente sprovvisto dei mezzi e strumenti necessari - spiega Caruso - mezzi e strumenti pur esistenti, ma ostinatamente mantenuti fuori dalla fondazione.

Di più: un cortile oggetto di continue incursioni avventuristiche e provinciali, mediaticamente strumentalizzata, intese a ritardare o addirittura vanificare il lavoro che, nonostante tutto, la fondazione andava elaborando. Mi limito solo a una personale considerazione: che dolore per me, che pena per Napoli, che vergogna per tutti". Motivo dell'addio di Caruso? Stando agli spifferi, la volontà del sindaco Luigi De Magistris di assumere personalmente la guida dell'evento, esautorando di fatto la Fondazione.

 

FRANCESCO CARUSO DIMISSIONARIOde magistris con la bandanaCALDORO STEFANOFulvio MartuscielloNITTO PALMA

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