alan dershowitz donald trump

''CRIMINI E MISFATTI'', IL REMAKE - PARLA DERSHOWITZ, DIFENSORE DI TRUMP: ''SE FOSSE STATO CONDANNATO CON UN VOTO POLITICO BASATO SU CRITERI NON COSTITUZIONALI, QUESTO AVREBBE STABILITO UN TERRIBILE PRECEDENTE. DA USARE CONTRO OGNI PRESIDENTE CHE SI RITROVI IL CONGRESSO ALL'OPPOSIZIONE. AVREBBE TRASFORMATO GLI STATI UNITI IN UNA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE EUROPEA, DOVE UN PRESIDENTE PUÒ ESSERE RIMOSSO CON UN SEMPLICE VOTO DI SFIDUCIA''

 

Viviana Mazza per il “Corriere della Sera

 

ALAN DERSHOWITZ

Come avvocato di Trump, Alan Dershowitz ha sostenuto che l' impeachment di un presidente possa aver luogo solo per crimini previsti dal codice penale (l' abuso di potere e l' ostruzione del Congresso non lo sono). Diversi storici e studiosi dicono che l' assoluzione di Trump su queste basi renderà più difficile in futuro chiamare in causa un presidente per la sua condotta e sarà più facile per l' esecutivo evitare la sorveglianza del Congresso.

 

mike pence donald trump nancy pelosi

«Non credo - replica Dershowitz -. Penso invece che, se Trump fosse stato condannato con un voto politico basato su criteri non costituzionali, questo avrebbe abbassato la soglia per l' impeachment e stabilito un terribile precedente. Potrebbe essere usato contro ogni presidente che si ritrovi il Congresso controllato dal partito d' opposizione. Avrebbe normalizzato l' impeachment e trasformato gli Stati Uniti in una democrazia parlamentare di stile europeo, dove un presidente può essere rimosso con un semplice voto di sfiducia. Io voglio preservare la Costituzione piuttosto che un particolare presidente».

 

donald trump nancy pelosi mike pence

Altri esperti ritengono che il riferimento ad «alti crimini e misfatti» nella Costituzione si applichi a un ambito più esteso di comportamenti dannosi per la società.

«Non penso che fosse questo l' intento. Abbiamo sottoposto a impeachment solo tre presidenti, quattro se contiamo Nixon; in 40 sono stati accusati di abuso di potere - Washington, Adams, Jefferson, Lincoln, Roosevelt- ma nessuno di loro è stato messo in stato d' accusa. Si vuole cambiare il significato originario dell' impeachment per renderlo più facile per ragioni politiche».

 

Lei è stato criticato per questa frase: «Se un presidente fa qualcosa che ritiene possa aiutarlo ad essere rieletto, nel pubblico interesse, questo non può essere il tipo di "do ut des" che conduce all' impeachment». L' hanno accusata di dire che può fare qualunque cosa. Lei ha replicato che la frase è stata tolta dal contesto, e che se commette un crimine, un presidente può essere messo sotto impeachment.

volodymyr zelensky

«Esatto».

 

Ma se non è un crimine, qualunque cosa faccia, non può essere messo sotto impeachment?

«Sì, il mio criterio è che se non si tratta di un comportamento criminale simile ad alto tradimento e corruzione, non può esserci impeachment».

 

Così non si dà all' esecutivo potere quasi illimitato?

«Il presidente non può fare tutto ciò che vuole. Il Congresso può fermarlo in vari modi, con mozioni di condanna, rifiutando di autorizzare finanziamenti... ma può metterlo sotto impeachment solo con quei criteri. Se non siete d' accordo, litigate con Madison (uno dei Costituenti ndr ), non con me».

 

Lo studioso Jonathan Turley, chiamato a testimoniare dai repubblicani, ha obiettato che «ogni volta che un presidente chiede informazioni contro un rivale, solleva gravi preoccupazioni sull' abuso del suo ruolo».

«Si sbaglia, ogni presidente cerca informazioni negative sui rivali, con fonti nazionali e estere. Ogni premier e politico mondiale lo fa. Si può giudicare sbagliata la condotta di Trump, come lo sono molte sue politiche - sull' immigrazione, l' ambiente, la sanità, le armi, l' aborto, i transgender - ma non sono passibili di condanna attraverso l' impeachment».

alan dershowitz 4

 

Trump dice che l' articolo II della Costituzione, che conferisce al presidente il potere esecutivo, gli dà «il diritto di fare tutto quello che voglio».

«Non è così. L' articolo II limita i poteri del presidente. Ma anche il potere di impeachment non consente al Congresso di fare qualunque cosa. La deputata Maxine Waters ha detto: "Possiamo mettere in stato d' accusa chi vogliamo per i motivi che vogliamo". In tal caso il Congresso sarebbe al di sopra della legge. Sono due visioni estreme, l' equilibrio è la Costituzione».

donald trump william barr

 

Il ministro della Giustizia William Barr ritiene che ci siano pochi limiti ai poteri del presidente, un po' come Dick Cheney ai tempi di Bush. Barr crede che l' autorità della Casa Bianca sia stata «progressivamente corrosa» dopo le dimissioni di Nixon, ma che l' intento dei rivoluzionari americani che fondarono gli Stati Uniti fosse di ridimensionare «l' esagerato potere legislativo», non l' esecutivo.

«In realtà volevano ridimensionare entrambi. Quella di Barr e di Cheney è una visione che disapprovo completamente, per questo ho votato contro i loro presidenti. Ma una cosa sono i poteri del presidente, un' altra l' impeachment che è un rimedio straordinario, per casi estremi. È stato usato correttamente solo una volta: contro Nixon, ma non contro Andrew Johnson, Bill Clinton o Trump».

ALAN DERSHOWITZ

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…