LE PESANTI CRITICHE DI BERLUSCONI ALLA MAGISTRATURA ALLONTANANO LA GRAZIA – RE GIORGIO: “CI HA TOLTO UN PROBLEMA”

Umberto Rosso per "La Repubblica"

La risposta è attesa per stamattina quando Giorgio Napolitano, prendendo la parola alla Luiss di Roma per ricordare il suo consigliere giuridico Loris D'Ambrosio, dirà come la pensa sull'ultima sortita di Berlusconi contro i magistrati che lo hanno condannato. Che sul Colle non è piaciuta affatto. E che neanche la nuova uscita del Cavaliere in versione buonista sul governo sembra poter "sanare".

Perché l'ex premier in quel videomessaggio, con toni che hanno superato il livello di guardia, ha scelto di fare il bis nella sua sfida alla «istituzione magistratura» non accettandone le sentenze definitive che lo riguardano.

Così, alla guerra contro la condanna per la frode fiscale ha sommato l'attacco alla Cassazione anche sul Lodo Mondadori. Un doppio disconoscimento delle decisioni dei giudici, non rispettandone le sentenze, incitando anzi gli italiani alla ribellione agitando il fantasma di una «democrazia dimezzata».

Un quadro che, nelle valutazioni del Colle, è esattamente l'opposto di quel che Napolitano gli aveva chiesto come condizione per poter, eventualmente, prendere in considerazione una domanda di grazia o di commutazione della pena. Richiesta che Berlusconi, osservano al Quirinale, dimostra evidentemente di non aver alcuna intenzione di avanzare, lanciandosi dopo un lungo silenzio nell'ennesimo attacco a testa bassa ai giudici. E Napolitano nessuna intenzione di concedere, restando fermissimo il suo no al "motu proprio".

La strada della clemenza del Colle imbocca così un vicolo cieco. Per volontà e scelta dello stesso ex premier, a questo punto, con l'atteggiamento di guerra alla magistratura. A dispetto di ambasciatori e colombe che invece continuano a bussare alla porta del Colle.

Dove, a conferma del clima gelido, girano impressioni del tipo Berlusconi col quel videomessaggio «ci ha tolto un problema... ». Solo una battuta, che però sembra riassumere bene l'atmosfera pesante, e l'impossibilità per il Quirinale di tenere aperto ancora quello spiraglio del "perdono" visto che il Cavaliere ostinatamente non cambia rotta.

Nell'aula magna della Luiss arriveranno stamane le valutazioni ufficiali del capo dello Stato, che ieri pomeriggio ha lavorato a lungo alla stesura del suo intervento. L'appuntamento del resto per il presidente della Repubblica conta molto anche sul piano personale.

Un convegno (presente tra gli altri anche l'ex ministro Severino) in memoria del suo consigliere per la giustizia Loris D'Ambrosio morto d'infarto nel luglio scorso, finito per le sue telefonate con Mancino nel mirino dei pm di Palermo nella trattativa fra mafia e Stato. Intercettazioni estese anche allo stesso capo dello Stato che, dopo il conflitto di attribuzione con la procura di Palermo davanti alla Consulta, ne chiese e ottenne la distruzione.

 

Napolitano e BerlusconiNAPOLITANO E TESTA BERLUSCONI BERLUSCONI BERTINOTTI MARINI NAPOLITANO LORIS DAMBROSIO IN UNA FOTO DEL ambrosio LORIS D AMBROSIOPaola Severino

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…