CULATELLO BERSANI FURIOSO CONTRO RENZI - "QUESTO È SOVVERSIVISMO BELLO E BUONO. FINORA HO USATO IL FAIR PLAY MA SE NON SI FERMANO CI SARÀ UNO SCAZZO VERO" - IL SOSPETTO CHE DIETRO IL SITO DOMENICAVOTO.IT CI SIANO LE PROVE GENERALI DI CHI VUOL CONVINCERE IL SINDACO DI FIRENZE A USCIRE DAL PD – ORA BASTEREBBE CHE BANANA FACESSE UNA DICHIARAZIONE PRO RENZI PER AVVELENARE I POZZI...
Tommaso Labate per pubblico giornale.it
«Questo è sovversivismo». Pausa. «Sovversivismo bello e buono». Altra pausa. «Questo ragazzo (Renzi, ndr) vuole provare a vincere a ogni costo. A ogni cos-to», scandisce. «E se questa storia non finisce subito, domani (oggi, ndr) intervengo io e allora sì che ci sarà uno scazzo vero».
Non le sceglie, le parole, Pier Luigi Bersani. E forse neanche le soppesa. Infatti gli vengono fuori d'istinto alle 18 e 30 di ieri pomeriggio. Quando, uscito dalla registrazione di Porta a Porta, il segretario del Pd guadagna prima un corridoio laterale al terzo piano di via Teulada e poi un ascensore di servizio che lo porterà al piano terra.
L'ultima risata gliela strappa una sua sostenitrice che stava tra il pubblico della trasmissione di Bruno Vespa, che dribbla la scorta e lo insegue per farsi scattare la classica foto ricordo. Poi la porta dell'ascensore si chiude e il leader dei Democratici inizia a compulsare i messaggi che gli sono arrivati - durante le due ore trascorse nel salotto di RaiUno - dai suo principali collaboratori. Dal capo dello staff Roberto Speranza all'ideologo del nuovo bersanismo, Miguel Gotor.
Sono le pagine di pubblicità comprate dalla "renziana" «Fondazione Big Bang» sul Corriere della Sera e sulla Stampa, le stesse che pubblicizzano il sito domenicavoto.it per far registrare gli assenti del primo turno, ad alimentare i dubbi dei bersaniani. La prima reazione, di fronte a quella che viene considerata una palese violazione del regolamento delle primarie, è stata fare fronte comune con Nichi Vendola, Laura Puppato e Bruno Tabacci e ricorrere ai garanti.
Poi, dopo che Renzi di fatto ha dato una copertura politica all'operazione («Il sito è perfettamente in linea con le regole delle primarie. Evitiamo il nervosismo e manteniamo il clima giusto, dai»), i punti di domanda si sono moltiplicati. Perché, se la "trovata" è regolare, il sindaco di Firenze non ha trovato il modo di pubblicizzarla di fronte ai sei milioni di italiani che hanno assistito al confronto, invece che comprare pagine di pubblicità sui quotidiani?
à vero che esiste tra i renziani una guerra tra chi vorrebbe alzare il livello dello scontro per spingere «Matteo» a uscire dal Pd? E soprattutto, altro rischio messo a fuoco dal comitato Bersani, «in un clima di questo tipo, che cosa succederebbe se Silvio Berlusconi invitasse pubblicamente la sua gente a presentarsi domenica ai gazebo del centrosinistra?».
La porta dell'ascensore di servizio di via Teulada, adesso, si chiude. E la faccia di Bersani, che pure un'ora prima aveva pianto riguardando le vecchie immagini dei suoi genitori, è una maschera di irritazione mista a delusione. «Fino ad ora», dice, «nessuno può accusarmi di nulla. Ho fatto con renzi un confronto serio, leale, corretto. Non l'ho praticamente mai attaccato frontalmente, mai. Ma se adesso succedesse che qualcuno inquina le primarie, se adesso la destra e Berlusconi si approfittassero di questa situazione creata da "loro" (il riferimento è ai renziani, ndr) per rovinare e sporcare tutto, a quel punto il fair play finisce. Chiaro?».
E ritorna quella parola, «sovversivismo». Anzi, «sovversivismo puro», ripete Bersani. Non si sa se non voglia o non possa dire di credere a quello che i suoi gli ripetono nelle ultime ore, e cioè che Renzi in realtà possa puntare a sabotare le primarie com'era successo al Pd di Napoli per aver la scusa pronta per abbandonare il partito e farsene un altro.
Di certo, qualcosa sotto c'è. «Non lo vedete come fa? Ai confronti in televisione è corretto e tranquillo. Poi, il giorno dopo, cambia tutto», riflette a voce alta il segretario. Perché? «Perché forse vuole provare vincere ad ogni costo», è la sua risposta. Certo, «poi magari lunedì te lo ritrovi che accetta la sconfitta, salvo poi martedì protestare di nuovo e via dicendo. Il ragazzo, si sa, è fatto così...».
L'analisi bersaniana è lo specchio di come, tra i suoi, il livello d'allarme sul caos che potrebbe generare ai seggi il surplus di affluenza «irregolare» determinato dal sito domenicavoto.it (banner segnalati in siti di giochi per bambini, in portali di ricette di cucina, un mail bombing che ha colpito ovunque) abbia ormai superato ogni livello di guardia.
«Questi vogliono rovinare le primarie. Questi, sapendo che perderanno, vogliono sfregiare le primarie. Se questa roba finisce qui, bene. Altrimenti domani (oggi, ndr) ci sarà uno scazzo vero», sono le ultime parole che Bersani dice prima di infilarsi nell'automobile che lo aspetta nel parcheggio di via Teulada.
Tra i suoi, al comitato delle primarie, c'è già chi pensa alle contromosse. Una, light, è quella di un esposto urgente al Garante della privacy perché, spiega un fedelissimo del segretario, «questo sito di Renzi s'è portato a casa nomi, cognomi, indirizzi e-mail e in qualche caso anche il numero di telefono di altrettante persone, convincendole che potranno votare alle primarie, quando non potranno».
Lo specchio del caos. Lo spettro di quello che successe a Napoli, dove le primarie per il sindaco vennero poi annullate. E dire che, durante la registrazione di Porta a Porta, Bersani s'era limitato a un richiamo sul rispetto delle regole, «che non si cambiano tra il primo e il secondo tempo della partita».
E aveva spiegato che «c'è gente che vorrebbe iscriversi al secondo turno anche votare per me, ma ci sono le regole e vanno rispettate». Poi, a telecamere spente, in un corridoio laterale di via Teulada, quello sfogo. Con tanto di avviso al navigante Renzi: «Se questa storia non finisce subito, sarà scazzo vero».
RENZI E BERSANI DOPPIA FACCIA RENZI E BERSANI RENZI BERSANI PIERLUIGI BERSANI AL SEGGIO CON MOGLIE E FIGLIE MATTEO RENZI VOTA ALLE PRIMARIE Miguel-GotorVESPA CON ALLE SPALLE ALFANO E BERSANI BEPPE GRILLO SBERTUCCIA RENZI E LE NONNE