1. NEL SILENZIO DEI GIORNALONI NAZIONALI, QUELLI TANTO SENSIBILI ALLA CASTA, ESPLODE LA SCANDALOSA VICENDA DEI DOPPI INCARICHI FRA CONSIGLIERI E ASSESSORI REGIONALI, PRESIDENTI DI REGIONE, DEPUTATI O SENATORI. UNA VICENDA CHE RISCHIA DI PORRE UN PROBLEMA DI LEGITTIMITÀ CHE INVESTE L’ELEZIONE DEL NUOVO CAPO DELLO STATO 2. IERI IL PRESIDENTE DEL PIEMONTE COTA SI È DIMESSO DA DEPUTATO MENTRE NICHI VENDOLA, IN BARBA ALLA BOLDRINI, RESISTE COSÌ COME ALTRE DECINE DI PARLAMENTARI 3. NON SI CAPISCE PERCHÉ I PRESIDENTI DEI GRUPPI PARLAMENTARI O I SEGRETARI DEI PARTITI NON INVITINO QUESTI SIGNORI A RIMUOVERE LE LORO INCOMPATIBILITÀ DIMETTENDOSI

DAGOREPORT

Dagoreport da diversi giorni ha sollevato la scandalosa vicenda dei doppi incarichi fra consiglieri regionali, assessori regionali, presidenti di Regione, deputati o senatori. Una vicenda resa ancor più grave dal fatto che fra qualche giorno il Parlamento è chiamato ad eleggere il Capo dello Stato e, come abbiamo già scritto, le clamorose incompatibilità in violazione dell'articolo 122 della Costituzione rischiano di porre un problema di legittimità che investe l'elezione stessa del nuovo Capo dello Stato.

Dopo diverse sollecitazioni e qualche articolo di stampa ma nel silenzio dei giornaloni nazionali, se ne sono accorti anche i grillini ed ieri finalmente addirittura il tema è stato oggetto di discussione nella Conferenza dei Capigruppo del Senato e della Camera tanto che si è reso necessario convocare le Giunte per il Regolamento per cercare un modo come uscire dall'impasse di questa intricata e grave vicenda.

Intanto ieri il Presidente del Piemonte Roberto Cota si è dimesso da deputato (mentre i suoi compagni di merenda Massimo Garavaglia e Gianni Fava continuano a fare i furbetti facendo finta di nulla tenendosi tutto doppio) mentre Nichi Vendola resiste così come altre decine di parlamentari.

Ma se anche uno come Renato Schifani è stato costretto a riconoscere che la questione sollevata in relazione alla composizione del Parlamento in vista dell'elezione del Presidente della Repubblica è vicenda "estremamente delicata e complessa" non si capisce perché i Presidenti dei gruppi parlamentari o i segretari dei partiti di appartenenza dei parlamentari incompatibili non invitino ad horas questi signori a rimuovere le incompatibilità comunicando la loro decisione ed evitando così di gettare un'ombra sul Parlamento che deve eleggere il prossimo Presidente della Repubblica.

Insomma i furbetti dello stipendiuccio questa volta non hanno via di scampo appellandosi a rinvii, proroghe, espedienti regolamentari, procedure il Parlamento non può arrivare all'appuntamento del 18 con il sospetto di questo vulnus. E nelle ultime ore prende corpo l'idea di costituire delle giunte provvisorie anche per evitare che Beppe Grillo continui a gridare "al golpe". Del resto i suoi cittadini deputati e senatori hanno fatto una gran cagnara nelle Conferenze dei Capigruppo e anche in Aula.

La cittadina deputato Maria Marzana intervenendo alla Camera ha sostenuto che: "sono in una situazione di incompatibilità 50 parlamentari ed è inaccettabile che percepiscano una doppia retribuzione. Basterebbe che gli interessati comunicassero la propria incompatibilità alla Presidenza della Camere e l'incompatibilità cesserebbe immediatamente".

E se in mancanza di risposte i grillini nei prossimi giorni assumeranno decisioni ancor più clamorose?

 

PARLAMENTOBOLDRINI e VendolaROBERTO COTA RENATO SCHIFANI

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...