DAGONEWS - CHIACCHIERATA TRA DRAGHI E GIORGETTI AL FUNERALE DI RATZINGER - MARIOPIO HA PRESO LE DISTANZE DAL DIRETTORE GENERALE DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA: “NON E’ UN DRAGHI-BOY" - IN EFFETTI LA SUA NOMINA SI DEVE AL MINISTRO TRIA AI TEMPI DEL GOVERNO GIALLOVERDE CON CONTE PREMIER E SALVINI VICEPREMIER E MINISTRO DELL'INTERNO - I SUGGERIMENTI DI DRAGHI A GIORGETTI SULLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO E LA PROMESSA DI RIVEDERSI PRESTO…
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giancarlo giorgetti mario draghi ai funerali di ratzinger
Al funerale di Joseph Ratzinger, in piazza San Pietro, Mario Draghi e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti hanno avuto modo di salutarsi e scambiare quattro chiacchiere. Non solo convenevoli, i due si sono confrontati sulle dinamiche interne al Mef, ora che il governo ha messo nel mirino due alti papaveri del Ministero, Alessandro Rivera e Biagio Mazzotta.
Mariopio ci ha tenuto a smentire una “vulgata” che ha preso a circolare da tempo: “Dicono che Rivera sia un Draghi-boy ma io l’ho trovato già al suo posto…”.
In effetti il grand commis fu nominato Direttore generale del Tesoro, a luglio del 2018, dall’allora ministro dell’Economia, Giovanni Tria. Erano i tempi del governo gialloverde, con Giuseppe Conte a palazzo Chigi e Matteo Salvini vicepremier e ministro dell’Interno.
Draghi non ha mancato di sottolineare di aver maturato personali riserve su Rivera, durante i mesi trascorsi alla presidenza del Consiglio, a causa di una gestione non ritenuta così efficace. L’ex Bce ha poi offerto qualche “suggerimento” sulla Ragioneria generale dello Stato, dove traballa la poltrona di Biagio Mazzotta. Giorgetti e Draghi si sono anche ripromessi di rivedersi presto…