leonardo giorgia meloni roberto cingolani guido crosetto giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – INCONTRO “DIPLOMATICO” TRA IL MINISTRO DELLA DIFESA CROSETTO E ROBERTO CINGOLANI, CHE MELONI VUOLE A TUTTI I COSTI ALLA GUIDA DI LEONARDO – I DUBBI SULL’OPPORTUNITA’ DELLA NOMINA DELL’EX MINISTRO PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA, LO SCETTICISMO DI GIORGETTI E IL MALCONTENTO IN FRATELLI D’ITALIA: “CINGOLANI E’ VICINO AL MOVIMENTO CINQUESTELLE” – LA TIGNA DI “DONNA GIORGIA” CHE DECIDE DA SOLA: NON ASCOLTA NEMMENO CHI HA STUDIATO I DOSSIER, I SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, I CACCIATORI DI TESTE O GLI ANALISTI FINANZIARI…

ROBERTO CINGOLANI

DAGOREPORT

Le nomine entrano nel vivo e poco per volta le nebbie si diradano. Su Leonardo sembra che sia stata risolto il braccio di ferro tra la Ducetta della Garbatella e Hulk Crosetto dopo diversi incontri tra il ministro della Difesa e Robertino Cingolani. I due capoccioni si sarebbero incontrati più volte (anche questa mattina) ed avrebbero parlato a lungo di strategie ma anche di ringiovanimento della prima linea di Leonardo, che Cingolani disprezza totalmente (per come l’hanno trattato, da simpatico ed istrionico divulgatore scientifico più che da manager) e che il Ministro non ha motivo per difendere.

GIORGIA MELONI E GUIDO CROSETTO

 

Crosetto avrebbe avuto rassicurazioni dal futuro Ceo in merito al presidio dei principali settori strategici industriali (elicotteri, aeronautica, elettronica oltre ad Oto Melara e Tas) che in un primo tempo Cingolani sembrava voler abbandonare (dismettendole!) in favore di scelte totalmente digital o follie tipo mini-reattori, super calcolatori e data center. Cosa che preoccupa ancora moltissimo il ministro che dovrà firmare gli atti di nomina della partecipate, Giancarlo Giorgetti, legato alla gloriosa storia industriale di Leonardo a Varese (Agusta elicotteri dove il di lui fratello è dirigente) ed in Lombardia.

 

ROBERTO CINGOLANI

Da giorni l’economista di Cazzago Brabbia è agitato: non riesce a capire come la premier non si renda conto della cantonata che sta prendendo. Giorgetti non si spiega come Giorgia Meloni si sia “innamorata” di Cingolani (che lei sostiene avere anche l’ok di Draghi, Mattarella e De Scalzi).

 

Permangono pero’ le preoccupazioni del MEF sulla compatibilità di Roberto Cingolani con l’eventuale carica di Ad: se è vero che, in punto di diritto, non sembrano esserci ostacoli, permangono dubbi sull’opportunità politica della scelta. Da ministro del governo Draghi, Cingolani ha lavorato su molti dossier che gli renderebbero “inappropriata” la carica di ad di Leonardo.

 

GIANCARLO GIORGETTI - QUESTION TIME SENATO

Ad esempio il negoziato con Leonardo per il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti Sistri, dove il ministero ha accolto la proposta di concludere un accordo transattivo evitando il secondo grado, per un valore di circa 90 milioni di euro. Oppure, ancor più macroscopico conflitto, la Missione M2C4 del Pnrr su antincendio e osservazione satellitare, area di prevalente interesse Leonardo.

 

GIORGIA MELONI E GUIDO CROSETTO

Cosa accadrebbe se nei giorni successivi alla formulazione delle liste si scoprisse un’incompatibilità di fatto, con il rischio di un conflitto di interesse in grado di bloccare la possibilità di Leonardo di trattare con tutta la Pubblica Amministrazione? Questa preoccupazione del Mef è stata trasmessa a palazzo Chigi che ha risposto, come nel Ventennio: molti nemici, molto onore. Come a dire: se attaccano tutti Cingolani è perché è la scelta giusta.

 

luciano carta presidente di leonardo foto di bacco

La Meloni non tentenna, non indietreggia e non coltiva neanche il dubbio che quel che le viene sussurrato possa essere vero. Decide lei, e gli altri se la prendono in saccoccia. Un protagonismo centralizzante che impedisce qualsiasi scambio di idee. Ma nella maggioranza possono pure rassegnarsi: come diceva Freud, tutto è curabile, tranne il narcisismo. “Io sono Giorgia”, forse dimenticando chi ha portato l’acqua al suo mulino, è in pieno delirio da potere: si sente la più brava, la più preparata, sia che si parli di energia, che di industria, finanza o siccità.

CROSETTO MELONI

 

Quel che poi fa incazzare alcuni Fratelli d’Italia è che Roberto Cingolani ha un passato a Cinquestelle. Beppe Grillo diede il suo assenso all’ingresso del M5S nel governo Draghi solo a patto che ci fosse Cingolani tra i ministri. Forse è per questo che, chi conosce Donna Giorgia meglio di tutti, Guido Crosetto, non prova neanche più a convincerla e punta a limitare i danni parlando direttamente con Cingolani su come organizzare le scelte industriali.

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Per la presidenza di Leonardo, Giorgetti e Crosetto si fidano di Luciano Carta (o in caso di cambio, Zafarana) e spingono per avere nel cda persone con esperienza del settore. Non hanno fatto i conti con la tignosità di Giorgia Meloni: su Leonardo, come su altre questioni, vuole decidere da sola. Va avanti a testa bassa, senza ascoltare nemmeno chi ha studiato i dossier, i suoi più stretti collaboratori, i cacciatori di teste o gli analisti finanziari. Da questo atteggiamento nascono idee estemporanee come quella che porta a Enrica Giorgetti, moglie dell’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che si è sempre occupata di industrie del farmaco, in Eni o Leonardo. Giorgia sarà pure donna, madre, cristiana, italiana ma sta dimostrando di essere una solista al comando: il gioco lo comanda lei. Gli altri, non contano.

GIANCARLO GIORGETTI

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...