DAMASCO, NON CI CASCO - ASSAD NON SI ARRENDE AFFATTO E MANDA IL FRATELLO A FARE STRAGI DI RIBELLI NELLA CAPITALE - STAMATTINA RIPRESI GLI SCONTRI AD ALEPPO, DOVE I RIVOLTOSI SONO IN VANTAGGIO - IL PRODE TERZI PRIMA FA UN’ACCUSA DURISSIMA: “IL REGIME RASENTA LA PULIZIA ETNICA E I CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ”, POI PRECISA: “NESSUN INTERVENTO MILITARE, NON È LA LIBIA” - INFATTI, È MOLTO PEGGIO. MA ASSAD HA UN ESERCITO FEDELE E POCO PETROLIO, A DIFFERENZA DI GHEDDAFI…
1 - SIRIA: UE,OK A RAFFORZAMENTO EMBARGO ARMI E SANZIONI
(ANSA) - La Ue ha deciso di estendere le sanzioni contro la Siria, rafforzando in particolare l'embargo in vigore sulle armi. Lo riferiscono fonti diplomatiche, in margine al consiglio esteri.
La decisione è stata assunta stamattina nella riunione dei 27 ambasciatori presso la Ue che precede l'incontro tra i ministri degli esteri. Le nuove misure consentiranno ai Paesi europei di compiere ispezioni su navi e aerei dal carico "sospetti" nei propri aeroporti, porti e acque territoriali, nel rispetto delle norme internazionali, e colpiranno altri 26 individui e alcune altre entità che sostengono soprattutto economicamente il regime di Assad.
Il congelamento dei beni e il blocco dei visti, sarà effettivo a partire da domani, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue. Sono già 129 le persone e 49 le entità sulla 'lista nera' dell'Ue. Alcune di queste, come i ministri della Difesa e i responsabili dell'intelligence, sono rimaste uccise negli ultimi attentati.
2 - RIPRESI SCONTRI AD ALEPPO E IN ALTRE CITTA', VITTIME
(ANSA) - Sono ripresi da stamani all'alba gli scontri armati in Siria tra governativi e ribelli ad Aleppo, prima città del Paese, a Damasco, Daraa nel sud e a Homs nel centro, causando la morte secondo attivisti di un numero imprecisato di persone, tra cui un bambino. I Comitati di coordinamento locali di Aleppo riferiscono di bombardamenti di artiglieria governativa sul quartiere Hanano e di scontri tra ribelli e governativi nel rione Sakhur, mentre nei pressi di Damasco nella notte almeno due persone di cui un bimbo sono morti in seguito alle violenze.
Secondo il sito Facebook dei Comitati di coordinamento locali degli attivisti, aggiornato in tempo reale, sono ripresi intanto gli attacchi delle forze del regime su Talbise (Homs) e quartieri di Homs, e si combatte stamani anche nella regione meridionale di Daraa.
3 - SIRIA: TERZI, BATTAGLIA ESERCITO RASENTA PULIZIA ETNICA E CRIMINI UMANITA'
(Adnkronos) - L'azione dell'esercito in Siria "rasenta la pulizia etnica ed i crimini contro l'umanita'". E' l'accusa lanciata dal ministro degli Esteri Giulio Terzi al suo arrivo alla riunione dei colleghi dell'Ue a Bruxelles. "E' una battaglia assolutamente inaudita di massacro della propria popolazione", ha denunciato il titolare della Farnesina, secondo il quale l'esercito "e' andato ben al di la' di qualsiasi altra repressione che abbiamo visto nei Paesi delle primavere arabe, e' qualcosa che nel nostro mondo non deve esistere". L'azione dell'esercito, ha sottolineato ancora, "rasenta la pulizia etnica ed i crimini contro l'umanita'".
4 - TERZI, NO SCENARIO LIBICO, ESCLUDIAMO INTERVENTO MILITARE
(Adnkronos) - Il ministro degli Esteri Giulio Terzi torna ad escludere l'ipotesi di un intervento militare in Siria, dove "non c'e' uno scenario libico". Al suo arrivo alla riunione dei capi delle diplomazie dei 27, chiamati ad approvare nuove sanzioni contro il regime ed il rafforzamento dell'embargo sulle armi, a proposito di un possibile intervento militare Terzi ha scandito: "Lo escludiamo cosi' come lo esclude la Nato".
Riferendosi al rafforzamento delle difese turche al confine con la Siria, il ministro ha ricordato che l'Alleanza atlantica si era riunita nelle settimane scorse "sulla base dell'articolo 4 per consultazioni richieste dalla Turchia", nei confronti della quale "la solidarieta' e' assoluta". "Ma - ha chiarito - al momento non vi sono certamente delle condizioni che facciano prevedere una situazione di conflitto su larga scala come sarebbe quello della posizione nella quale la Nato di dovesse trovare obbligata ad assistere".
Il titolare della Farnesina ha quindi ricordato che "ci sono 48mila rifugiati siriani in Turchia", che e' dunque "un Paese sotto forte pressione anche sul piano economico per assisterli". In ogni caso, ha ribadito Terzi, non ci sara' "nessun intervento militare senza l'Onu per quanto riguarda il nostro Paese ed i Paesi atlantici".
5 - GLI INSORTI AD ALEPPO "VIA LA CRICCA ASSAD"
Giordano Stabile per "la Stampa"
La quarta Brigata guidata da Maher al Assad, fratello minore del presidente siriano e leader dell'ala oltranzista del regime, ha assunto il controllo delle operazioni anti-guerriglia a Damasco. Il quartiere di Barzeh è stato investito ed espugnato, con largo uso di blindati e elicotteri d'assalto. Gli attivisti dell'opposizione parlano di 200 morti ed esecuzioni sommarie, con «almeno cinque giovani combattenti» fucilati dopo la cattura.
La decapitazione dell'unità di crisi del governo, nell'attentato di mercoledì scorso, e l'uccisione di Assef Shawkat, capo dei servizi militari ed eminenza grigia del clan Assad, sembra aver spostato gli equilibri verso la linea della soluzione militare, senza risparmio di munizioni. Le forze lealiste sono ora guidate dalla temuta unità di élite di Maher e stanno assediando il sobborgo di Mezzeh. Nella capitale gli insorti sono in rotta e «Assad è ancora a Damasco con l'esercito continua a essergli fedele», ha confermato il capo delle forze armate israeliane, Yoav Mordechai. I governativi hanno ripreso uno dei due posti di frontiera con l'Iraq presi dai ribelli, quello di Rabiha.
L'esercito di liberazione siriano (Fsa) controlla invece il valico di Bab al-Salam, la porta che dalla Turchia conduce ad Aleppo, seconda metropoli del Paese con tre milioni di abitanti. E qui le sorti della guerra sembrano rovesciate. Gli insorti sono penetrati fino al centro, assediano il palazzo dell'Intelligence militare, girano festanti su pick-up armati di mitragliatrici, immagini che ricordano la liberazione di Bengasi, in Libia, un anno e mezzo fa. Abdel Jabbar al Okaidi, comandante dell'Fsa ad Aleppo, ha proclamato «il lancio dell'operazione per liberare la città dalla cricca di Assad». E ha assicurato che si impegnerà «a proteggere i civili» e «le minoranze cristiana, armena, assira, curda, alawita e sciita».
Assicurazioni dettate dagli alleati occidentali, che temono una Siria senza Assad, ma «balcanizzata», con la capitale in mano ai lealisti e le province periferiche agli insorti. Un caos che ha spinto la Farnesina a ribadire l'invito a tutti gli italiani a lasciare i Paese, dopo la scomparsa, mercoledì, di due connazionali a Damasco. La vicenda dei due tecnici - uno piemontese e uno laziale - continua a essere seguita dall'unità di crisi degli Esteri e alcune fonti danno ormai per imminente un accordo per il rilascio.
Il ruolo della diplomazia internazionale sembra ormai ridotto alla limitazione dei danni, anche se l'Ue deciderà oggi nuove sanzioni contro personalità e società del regime e rafforzamento dell'embargo sulle armi. Ma Stati Uniti e soprattutto i Paesi del Golfo stanno spingendo l'acceleratore sulla fornitura di armamenti ai ribelli. Il che spiega l'intensità delle battaglie che hanno fatto salire il bilancio delle vittime dall'inizio della rivolta a 19.106: 13.296 civili, 4861 soldati e 949 ribelli. Rami Abdul Rahman, direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani spiega che «ben 2752 vittime si sono registrate nei primi 21 giorni di luglio».
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