SCACCO MATTO AI MANDARINI DI STATO - CON LA MANZIONE IN SELLA ALLA GUIDA DEL DIPARTIMENTO AFFARI GIURIDICI E LEGALI DI PALAZZO CHIGI, RENZI SPERA DI SPEZZARE LE RENI AI CAPI DI GABINETTO E BUROCRATI VARI

Fabrizio Ravoni per "il Giornale"

Il debutto è previsto per domani. Antonella Manzione presiederà il suo primo preconsiglio. Da capo dei vigili urbani di Seravezza, prima, e di Firenze, poi, alla Plaza de Toros della burocrazia: il preconsiglio.

Luogo nel quale i capi di gabinetto e degli uffici legislativi dei ministeri si accapigliano su commi incomprensibili, pur di ottenere «il concerto» (non inteso come evento musicale) per il proprio dicastero. È la massima espressione fisica e plastica della burocrazia: messa cantata del «combinato disposto». Tutto quello che Matteo Renzi vuole «matare».

Con un particolare. Nella Sala Verde di Palazzo Chigi domani si celebrerà una corrida a parti inverse: tanti tori (capi di gabinetto e degli uffici legislativi) ed un solo matador. La Manzione, appunto; finalmente nella veste di capo Dipartimento affari giuridici e legali della presidenza del Consiglio (Dagl).

A dir la verità, un debutto informale c'era già stato un mese fa: prima che la Corte dei conti sollevasse perplessità sulla sua nomina al Dagl. Non andò nel migliore dei modi. Così per oltre un mese le tradizionali riunioni del preconsiglio erano state congelate.

I super burocrati dei ministeri erano disorientati. Da una parte felici: potevano presentare al Consiglio dei ministri i rispettivi provvedimenti senza barriera alcuna. «Era come se tutti i disegni di legge od i decreti legge fossero stati fuorisacco. Nemmeno Tremonti c'era riuscito», confida uno dell'ambiente. Dall'altra, preoccupati. E ad esserlo erano soprattutto quelli che non avevano ancora presentato provvedimenti.

Non avevano potuto «interagire» con gli altri colleghi. Come se Renzi li avesse messi dentro una bolla di vetro: afoni. E se il super burocra­te non può intervenire sui disegni di legge altrui (per contestarli, correggerli, modificarli) perde buo­na parte del suo potere d'interdizione. Insomma, la sua mission .

C'era anche chi aveva interpre­tato il congelamento del pre- consiglio come l'anticipazione della riforma della Pubblica ammini­strazione. Nel testo della Madia, infatti, si accenna alla possibilità di abolire «i pareri ed i concerti tra ministeri». Sarebbe la morte del preconsiglio e di chi lo anima. Per farlo, però, servirebbe una legge.

Nella tarda mattinata di domani, quindi, Antonella Manzione scenderà nell'arena. Le saranno vicini Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e Mauro Bonaretti, segretario generale di Palazzo Chigi. Ulti­mo giallo: il decreto di nomina di quest'ultimo non sarebbe ancora tornato firmato dalla Corte dei conti.

 

MATTEO RENZI E ANTONELLA MANZIONEMATTEO RENZI E ANTONELLA MANZIONEANTONELLA MANZIONE

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