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A CHI HAI DETTO COMUNISTA? BERGOGLIO: ''IO SEGUO SOLO L'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA. SE SERVE CHE RECITI IL 'CREDO' PER PROVARLO, SONO DISPOSTO A FARLO'' - ''CI SONO SIGNORE CHE CREDONO IO SIA L'ANTIPAPA PERCHÉ NON PORTO LE SCARPE ROSSE'' - ''CON FIDEL ABBIAMO PARLATO DI AMBIENTE''
Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”
E c’è pure chi si è chiesto se il Papa sia cattolico. Che ne dice, Santità? «La mia dottrina, l’enciclica "Laudato si"', le cose che ho detto sull’imperialismo economico e così via: è tutto nell’insegnamento sociale della Chiesa». Sorriso, pausa, un bagliore ironico negli occhi. «E se è necessario che io reciti il Credo, sono disposto a farlo…». Il Pontefice è arrivato in Usa, Barack e Michelle Obama lo hanno accolto alla Andrews Air Force Base della capitale, stamattina sarà ricevuto alla Casa Bianca. Sul volo AZ4000 decollato da Santiago, ha risposto alle domande dei giornalisti che lo hanno seguito nei primi tre giorni della tappa cubana.
Santità, le sue riflessioni e denunce sull’iniquità del sistema economico mondiale, sul traffico di armi sono scomode. Alla vigilia di questo viaggio sono emerse considerazioni bizzarre, settori della società americana che chiedevano se il Papa fosse cattolico! Alcuni parlavano di Papa comunista. Che cosa ne pensa?
«Guardi, un cardinale amico mi ha raccontato che è andata da lui una signora molto preoccupata, molto cattolica, un po’ rigida ma buona. E gli ha chiesto se era vero che nella Bibbia si parlava di un Anticristo. Lui ha spiegato che se ne parla nell’Apocalisse. Poi la signora ha chiesto se si parlava di un antipapa. Lui ha detto: perché mi fa questa domanda? E lei: io sono sicura che Francesco è l’antipapa.
E perché? Perché non usa le scarpe rosse, è stata la risposta! I motivi di pensare se uno è comunista o non comunista… Vede, io sono certo che non ho detto una cosa in più rispetto a ciò che c’è nella dottrina sociale della Chiesa. A proposito del mio intervento che ha teso la mano ai movimenti popolari, mi avevate chiesto: ma la Chiesa la seguirà? Ho risposto: sono io a seguire la Chiesa.
E su questo credo di non sbagliare. Credo di non aver detto una sola cosa che non fosse nella dottrina sociale della Chiesa. Le cose si possono spiegare, forse qualcosa ha dato un’impressione un po’ più “sinistrina”, ma sarebbe un errore di interpretazione. La mia dottrina su tutto questo, l’enciclica “Laudato si’” e l’imperialismo economico e così via, è nell’insegnamento sociale della Chiesa. Se è necessario che io reciti il Credo, sono disposto a farlo…».
papa a cuba raul castro cristina kirchner
Cosa pensa dell’embargo? Ne parlerà al Congresso Usa?
«Il problema dell’embargo è parte del negoziato, la questione è pubblica, i due presidenti si sono riferiti a questo. È una cosa che può procedere nel cammino delle buone relazioni che si stanno cercando. Rispetto alla posizione della Santa Sede, i Papi precedenti ne hanno parlato, c’è la dottrina sociale della Chiesa in proposito. Spero arrivi a buon fine. Al Congresso non parlerò specificamente di questo tema, ma più in generale degli accordi binazionali o multinazionali come segno di progresso nella convivenza».
E dell’arresto dei dissidenti che andavano alla nunziatura? Li avrebbe incontrati?
«Non ho nessuna notizia di cosa è successo. A me piacerebbe incontrare tutti. Tutte le persone sono figlie di Dio e hanno diritti, e un incontro arricchisce sempre. Circa la nunziatura, era ben chiaro che non avrei fatto udienze e questo non solo ai dissidenti. Non era previsto. Non ho ricevuto nessuno, e c’era anche un capo di Stato che lo chiedeva. Dalla nunziatura hanno telefonato ad alcuni di questo gruppo di dissidenti per dire che li avrei salutati con piacere all’arrivo in cattedrale. Ora, io non so se ci fossero o meno, ho salutato tutti quelli che c’erano, ma nessuno si è identificato come dissidente. Se li incontrassi, non so che cosa direi, mi viene al momento…».
La Chiesa a Cuba ha sofferto, nell’incontro con Fidel Castro ha avuto la percezione che fosse pentito?
«Il pentimento è una cosa molto intima, di coscienza. Abbiamo parlato dei gesuiti che ha conosciuto, gli ho portato in regalo un libro e un cd di padre Llorente, e due libri di padre Pronzato, e certamente lui apprezzerà. Abbiamo parlato tanto anche dell’enciclica “Laudato si’”, lui è molto interessato al tema dell’ecologia ed è molto preoccupato dell’ambiente. È stato un incontro non tanto formale, ma spontaneo. C’era la sua famiglia, anche i miei accompagnatori, ma noi eravamo un po’ separati, loro non potevano sentire… Ma non abbiamo parlato del passato. Se non del Collegio dei gesuiti e di come lo facevano lavorare!».
copertina newsweek con papa francesco bergoglio
Ha criticato il sistema capitalista, ma a Cuba è stato morbido nella critica al sistema comunista. Come mai?
«Le cose che si devono correggere le ho dette chiaramente, non profumatamente o in modo soft. Il viaggio a Cuba è stato molto pastorale, con la comunità cattolica, i cristiani, le persone di buona volontà. Per questo i miei interventi erano omelie. Anche con i giovani, che erano credenti, non credenti o credenti di altre religioni, il mio è stato un discorso di speranza, di incoraggiamento del dialogo tra loro, un invito ad andare insieme e cercare le cose che ci accomunano. È un linguaggio più pastorale. Nell’enciclica invece si dovevano trattare cose più tecniche».
Che ruolo avrà la Chiesa in tema di libertà?
«La Chiesa di Cuba ha fatto delle liste, ha chiesto ufficialmente indulti e continuerà a farlo. Un’altra ipotesi è l’eliminazione dell’ergastolo, quasi una pena di morte nascosta».
Tre Papi a Cuba in meno di vent’anni. Cuba è malata?
«No. Io ho visitato il Brasile, Giovanni Paolo II lo ha fatto 3 o 4 volte, e il Brasile non aveva una malattia speciale. Sono contento di avere incontrato il popolo cubano».