alessandro di battista dibba

IL DIBBA FURIOSO – ALESSANDRO DI BATTISTA AMMETTE CIO' CHE HA SCRITTO “IL GIORNALE” SUI DEBITI DELLA SOCIETÀ DI FAMIGLIA: “EBBENE SÌ, LA NOSTRA AZIENDA VA AVANTI CON ENORMI DIFFICOLTÀ” – LA FRECCIATINA AL CAV.: “OGGI OGNI PICCOLO IMPRENDITORE SA CHE NON MI SONO OCCUPATO IN PARLAMENTO DELLA MIA AZIENDA” E QUELLA A RENZI: “TI BRUCIA CHE UNO COME ME, SOLO CON UN MOTORINO, TI HA…”

1 – LA FAMIGLIA TI IMBRIGLIA – DOPO IL CASO DEL PAPÀ DI ANTONIO DI MAIO, ARRIVA QUELLO DELLA “DI.BI.TEC”, LA SOCIETÀ DELLA FAMIGLIA DI DIBBA CHE VANTA UN CAPITALE SOCIALE DI 15 MILA EURO E PIÙ DI 135MILA EURO DI DEBITI VERSO I FORNITORI – MANCATI VERSAMENTI TRIBUTARI, RITARDI NEI PAGAMENTI AI DIPENDENTI: TUTTI I CONTI CHE NON QUADRANO

 

ALESSANDRO DI BATTISTA IN GUATEMALA

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/famiglia-ti-imbriglia-ndash-dopo-caso-papa-nbsp-190694.htm

 

http://m.dagospia.com/dopo-il-caso-del-papa-di-di-maio-arriva-quello-della-famiglia-dibba-debiti-e-mancati-versamenti-190694

 

2 – ORA LO AMMETTE PURE DI BATTISTA: "LA NOSTRA AZIENDA HA ENORMI DIFFICOLTÀ"

Giovanni Neve per www.ilgiornale.it

 

Alla fine anche Alessandro Di Battista è stato costretto ad ammetterlo. I guai dell'azienda, di cui è socio di maggioranza con il padre Vittorio, sono reali. E sono pure pesantissimi. A scoperchiarli è stato Carmelo Caruso che, sul Giornale in edicola, ha messo a nudo la ditta di famiglia Di. Bi. Tec srl che a lavoratori, fornitori, Inps e banche deve ben 400mila euro. "Ebbene sì - ammette ora l'esponente grillino in un post su Facebook - la nostra azienda va avanti, con enormi difficoltà".

VITTORIO DI BATTISTA COMMENTA IL SERVIZIO DE 'LE IENE' SU ANTONIO DI MAIO

 

"Io sono così calmo e tranquillo ultimamente, ma se provocate mi tocca tornare ad Arcore sotto la villa del vostro padrone". Per replicare all'inchiesta del Giornale sull'azienda della sua famiglia, che deve 53mila euro agli operai, 151mila alle banche, 135mila ai fornitori e 60mila al Fisco, Di Battista affida a Facebook parole di fuoco.

 

"Eccolo qua, puntualissimo, è arrivato l'attacco del Giornale di Sallusti/Berlusconi alla mia famiglia", tuona. Poi rincara la dose: "Pensate di indebolirmi ma ottenete il contrario. Oggi, grazie a voi, ogni piccolo imprenditore italiano sa che un ex-parlamentare, quando era in Parlamento, non si è occupato dell'azienda di famiglia".

 

di battista

Tuttavia, dopo un lungo preambolo, a Dibba non resta che ammettere che quanto scritto oggi dal Giornale è assolutamente fondato. D'altra parte è tutto scritto sull'ultimo bilancio presentato che è consultabile attraverso un collegamento al registro delle imprese.

 

vittorio di battista

Nel post su Facebook Di Battista alza i toni. Lo fa sempre. Non è certo una novità. "Oggi, udite udite, tramite una visura camerale - una roba pubblica insomma - scopre che la piccola azienda di famiglia (3 dipendenti tra cui mia sorella) ha difficoltà - attacca - chapeau! A questo punto gli consiglio di fare altre decine di migliaia di visure camerali ad altrettante Pmi per scoprire la situazione delle piccole imprese italiane". Quindi non gli resta che ammettere che la azienda, di cui è socio insieme al padre Vittorio, che è presidente del consiglio di amministrazione, "va avanti" ma "con enormi difficoltà". "Mio padre, ad oltre settant'anni, lavora come un matto - si giustifica - il carico fiscale è enorme. L'azienda ha avuto difficoltà a pagare puntualmente i tre dipendenti (tra cui mia sorella)".

di battista randazzo

 

Quindi conclude con la solita stoccata al vetriolo: "Ciononostante l'azienda tira avanti, così come tante altre, sperando che i colpevoli, che oltretutto oggi provano, in modo scomposto, a fare i carnefici, vengano cacciati, una volta per tutte, dalle Istituzioni".

 

3 – IL POST FACEBOOK DI ALESSANDRO DI BATTISTA

Dalla pagina Facebook di Alessandro Di Battista

 

Eccolo qua, puntualissimo, è arrivato l'attacco del Giornale di Sallusti/Berlusconi alla mia famiglia. Parliamo dello stesso giornale che mesi fa intitolò in prima pagina: “Furbata Di Battista, si ritira dalla politica ma piazza il padre in Parlamento”.

VITTORIO DI BATTISTA

 

Lo stesso giornale che l'anno scorso diede spazio - senza fare verifiche - al suo padrone Berlusconi quando disse che “non avevo studiato, non mi ero laureato etc etc”. Oggi, udite udite, tramite una visura camerale - una roba pubblica insomma - scopre che la piccola azienda di famiglia (3 dipendenti tra cui mia sorella) ha difficoltà.

 

Chapeau! A questo punto gli consiglio di fare altre decine di migliaia di visure camerali ad altrettante PMI per scoprire la situazione delle piccole imprese italiane. E gli consiglio di sbattere in prima pagina tutto ciò che scopriranno. Ebbene sì, la nostra azienda va avanti, con enormi difficoltà.

 

DI BATTISTA

Mio padre, ad oltre 70 anni, lavora come un matto. Il carico fiscale è enorme. L’azienda ha avuto difficoltà a pagare puntualmente i 3 dipendenti (tra cui mia sorella). Ciononostante l’azienda tira avanti, così come tante altre, sperando che i colpevoli, che oltretutto oggi provano, in modo scomposto, a fare i carnefici, vengano cacciati, una volta per tutte, dalle Istituzioni. E adesso un paio di cosette:

 

1. Vi dico una cosa: Grazie. Pensate di indebolirmi ma ottenete il contrario. Oggi, grazie a voi, ogni piccolo imprenditore italiano sa che un ex-parlamentare, quando era in Parlamento, non si è occupato dell'azienda di famiglia.

 

2. Io sono così calmo e tranquillo ultimamente, ma se provocate mi tocca tornare ad Arcore sotto la villa del vostro padrone. Stavolta però per leggere dei pezzi della sentenza sulla trattativa Stato-Mafia. L'avete voluto voi evidentemente.

 

vittorio di battista

3. Ho visto che Renzi ci si è subito buttato a pesce su questa stupidaggine. Caro Matteo, so che ti brucia ancora che uno come me, senza guru della comunicazione, senza TV dalla sua parte, solo con un motorino, ti ha fatto il “culo” al referendum costituzionale. Cerca però di essere più discreto, così si nota troppo.

 

4. Vi ricordate quando B. si burlò di me dicendo, per l'appunto, che non avevo studiato, che ero fuori corso etc etc. L'ho querelato e lui alla fine ha accettato di scrivere la letterina che vi allego qui sotto. Quando torno me la stampo, ci faccio una gigantografia e l'attacco al muro tra il diploma di laurea e quello del master.

 

Ovviamente dopo averne mandata una copia a Sallusti chiedendogli, come sempre, di obbedire al suo padrone e di chiamarmi “Illustre Signor Dottor Di Battista”.

 

Buona giornata a tutti, ci vediamo presto! ???

 

 

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?