PER FARE CAMPAGNA ELETTORALE NON SERVE DIRE, BASTA ACCENNARE – AL MEETING DI COMUNIONE E LIBERAZIONE IL CARDINALE MATTEO ZUPPI, CAPO DEI VESCOVI E UOMO DI FIDUCIA DEL PAPA, LANCIA QUALCHE BORDATA CHE SEMBRA RIVOLTA AL CENTRODESTRA - PRIMA LA CRITICA AI NAZIONALISMI, POI QUELLA ALLE "POLARIZZAZIONI CHE NON PERMETTONO DI RIFLETTERE SUI PROBLEMI DEL PRESENTE, COME L'IMMIGRAZIONE" – "CHE TRISTEZZA I CRISTIANI FIGLI CHE CONTRAPPONGONO L'APPARTENENZA ALLA COSCIENZA..." (SALVINI SMETTI DI BACIARE LE MADONNINE)
1 – MATTEO ZUPPI: “NO A POLARIZZAZIONI E NAZIONALISMI LA POLITICA NON SIA PICCOLI INTERESSI”
Estratto dall'articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”
No alle polarizzazioni, no ai nazionalismi. Nel pieno di un'inaspettata campagna elettorale estiva e a quasi un mese dal voto, il cardinale Matteo Zuppi, capo dei vescovi e uomo di fiducia di Papa Bergoglio, fa uno sforzo ecumenico per non far capire come la pensa. Ma durante il lungo discorso ai militanti di Comunione e Liberazione e subito dopo incalzato da due cronisti lascia tracce del pensiero che circola in Vaticano. Si affida alla metafora «dell'uomo digitale», del pensiero ridotto a tweet e alle immagini di Instagram.
Le polarizzazioni che genera «non permettono di riflettere, sono negative, non aiutano a risolvere i problemi e le domande del presente». Le domande del presente sono molte, a partire dal dramma dell'immigrazione, ma anche su questo Zuppi - in passato critico con le posizioni sull'immigrazione di Matteo Salvini - non si sbilancia. Ai militanti ciellini però qualcosa in più lo dice: «Tanta intossicazione da individualismo genera anche nazionalismi: un grande io che diventa tanti io isolati». […]
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Mentre Zuppi parla ai fedeli nell'ala all'aperto della Fiera di Rimini, i giovani militanti bevono spritz e ascoltano trap ad alto volume. Poi qualcuno si accorge dei testi poco consoni a una kermesse di cattolici e la playlist vira su brani melodici. Interpretare la contemporaneità non è semplice nemmeno per il mondo di Comunione e Liberazione. «Il discorso pubblico affidato ai social network prefigge il sì o il no, evita la comprensione e l'incontro. E invece occorre ritrovare la passione per l'uomo», insiste Zuppi. […]
Insomma, mai come quest' anno il mondo cattolico si presenta al voto in ordine sparso, ed è spiazzato dalla caduta prematura del governo del cattolico Mario Draghi. I tempi della democrazia cristiana e delle indicazioni dei vescovi sono lontani un'era geologica. […]
2- MATTEO ZUPPI: «LA POLITICA NON SIA PICCOLO INTERESSE»
Estratto dall'articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
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«Auspico che la politica non sia convenienza o piccolo interesse». Il cardinal Matteo Zuppi non ha ricette né tantomeno indicazioni da vecchio collateralismo per le elezioni ormai prossime. Ad un mondo cattolico attraversato da visioni e spinte contraddittorie (dai diritti civili all'immigrazione) il presidente della Conferenza episcopale dal palco del Meeting di Comunione e liberazione propone un'analisi che rifugge dalle piccole faziosità e invita i protagonisti della vita pubblica ad agire con, citando papa Francesco, «amore politico». […]
Zuppi parla alla platea con la bonomia che lo rende empatico anche ad un pubblico con una storia molto diversa da quella da cui proviene (la Comunità di S. Egidio). Inframmezza il suo discorso con aneddoti e battute (strappa applausi quando cita Totò e il suo invito a guardarsi allo specchio «per capire quanto sei scemo»). Non per questo evita stoccate a chi «nell'antropologia digitale si nutre di follower e cura l'apparenza, spesso con grandi e vani sacrifici».
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Né è tenero con chi interpreta la fede a modo suo. «Che tristezza, anche, i cristiani figli di sé stessi, che scambiano individualismo per maturità, che contrappongono l'appartenenza alla coscienza, la comunione alla responsabilità, un legame forte alla libertà interiore».
Il cardinale teme soprattutto le insidie del mondo digitale e dei social (spesso abusati dal mondo della politica per la propaganda). […] E qui scatta una riferimento all'attualità, all'omicidio dell'ambulante nigeriano a Civitanova: «Tirare fuori il telefonino fa parte della vita pornografica. Tutti noi avremmo fatto qualcosa. Se quello a terra era tuo padre gli saresti saltato addosso. Siamo fatti per amare, se dimentichiamo questo la vita diventa altro».
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