putin medvedev

“IL CAMBIAMENTO IRREVERSIBILE IN PUTIN È AVVENUTO QUANDO HA PRESO LA DECISIONE DI RIMANERE AL POTERE PER SEMPRE” - IL DISSIDENTE RUSSO LEV SCHLOSBERG: “NEL 2012, QUANDO FINÌ LA STAFFETTA CON MEDVEDEV E TORNÒ AL CREMLINO, RIMASE SORPRESO DALLE CONTESTAZIONI PER QUELLA DECISIONE. DA QUEL MOMENTO, HA PRESO UNA DIREZIONE PIÙ RADICALE - PUTIN HA SMESSO DI COMPRENDERE LO STATO DELLA SUA SOCIETÀ, CHE COMUNQUE LO VENERA ANCORA IN GRAN PARTE, LO IDOLATRA. PER MILIONI E MILIONI DI PERSONE, LUI È UNA GUIDA..."

M. Ima. per il “Corriere della Sera”

 

LEV SCHLOSBERG

«Non accetta la realtà. Questo è il pericolo più grande che stiamo correndo, tutti noi». A che punto è la notte. Dopo l'attentato al ponte di Crimea e il bombardamento a tappeto dell'Ucraina di ieri mattina, se lo chiedono tutti. Anche Lev Shlosberg, due volte deputato, ex grande promessa di Jabloko, il partito di ispirazione liberale che sognava di diventare una alternativa democratica all'attuale potere.

 

Negli ultimi anni è diventato famoso per la sua attività da dissidente. Dallo scorso aprile, lui e sua moglie sono sotto inchiesta per aver screditato l'esercito. È uno dei pochi politici «contro» a non avere lasciato la Russia. «Più si va avanti, meno razionalità si vede nelle mosse di Putin. La sua rabbia, così evidente nel discorso che celebrava l'annessione dei territori ucraini, sta diventando sempre più aggressiva, rumorosa. Ma anche impotente, a mio avviso».

PUTIN MEDVEDEV

 

Una rabbia dovuta solo all'andamento dell'operazione militare speciale?

«C'è qualcosa di più profondo. Il presidente è una persona del passato, consapevole di essere tale, a suo agio in questa dimensione. Un uomo profondamente sovietico, un nostalgico dell'imperialismo che vuole riscrivere la storia del ventesimo secolo nella parte in cui la ritiene ingiusta. E se le cose non vanno come desidera, se addirittura sente di essere oggetto di critiche in patria, fatica a farsene una ragione».

 

È sempre stato così?

«Il cambiamento irreversibile nella sua coscienza è avvenuto nel momento in cui lui ha preso la decisione di rimanere al potere per sempre. Nel 2012, quando finì la staffetta con Dmitry Medvedev e tornò al Cremlino, rimase sorpreso dall'ondata di contestazioni per quella decisione. Da quel momento, la sua prassi politica è cambiata, e ha preso una direzione più radicale. In Russia e all'estero».

dmitri medvedev vladimir putin

 

Quindi Putin sta improvvisando?

«Al contrario. Nonostante tutto, agisce sempre in modo sistematico. Con il suo metodo. Capisce cosa deve essere distrutto e cosa mantenuto in vita per la sua convenienza, sia in politica interna che estera. Ha la virtù del cinismo. È convinto che in politica non esista un dialogo franco, e tutto abbia un prezzo. Di qualunque genere».

 

ragazzi in fuga dalla russia 9

In Russia sta cambiando la percezione dell'operazione militare speciale?

«La propaganda televisiva segue una agenda precisa dettata dallo Stato, che assegna i temi e i compiti da svolgere. Ma è vero che negli ultimi mesi il suo effetto si sta indebolendo. Sei mesi fa, i talk show promettevano un'operazione rapida, indolore e trionfale. Ora la gente comincia a dubitare, a informarsi su Telegram, che è ormai diventato un media alternativo, con tutti i suoi limiti».

ragazzi in fuga dalla russia 8

 

La fuga di massa cambierà qualcosa?

«Oggi è l'evento pubblico senz' altro più importante. Sta cominciando a passare il concetto che l'operazione militare speciale riguarda le vite di tutti noi. Ma l'addio al Paese di così tante persone non preoccupa le autorità. Per loro, è al massimo uno sgradevole danno di immagine. Purtroppo, l'emigrazione esterna e l'opposizione interna sono due cose ben diverse tra loro».

 

Non era facile prevedere cosa sarebbe successo con la mobilitazione?

PUTIN MEDVEDEV

«Certo. Ma Putin ha smesso di comprendere lo stato della sua società, che comunque lo venera ancora in gran parte, lo idolatra. Per milioni e milioni di persone, lui è una guida. Proprio questo ha fatto sì che perdesse ogni interesse a capire la sua gente. La comprensione passa dal confronto. E se alla Duma tutti e 450 i deputati sono putiniani, se le poche voci contrarie sono mele marce dell'Occidente, allora vivi un'altra realtà. Nella quale è più facile commettere errori di sistema».

ragazzi in fuga dalla russia 7

 

Anche la minaccia nucleare è un retaggio del passato?

«Entrambe le parti stanno puntando solo sulla vittoria militare. La diplomazia della parola è distrutta e non influisce, almeno per ora. Il buon senso esclude che il nucleare venga utilizzato. Ma date le condizioni attuali, potrebbe anche non prevalere».

ragazzi in fuga dalla russia 2

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…