merkel macron trump conte

DOMANI AL CONSIGLIO UE PUO' CAMBIARE LA GEOPOLITICA PER SEMPRE. CONTE SI GIOCA LA SUA E LA NOSTRA PELLE CON UNA LETTERA PER GLI EUROBOND (CON SANCHEZ E MACRON) - GUALTIERI, PIÙ EUROCRATE DEGLI EUROCRATI, NON HA CONCLUSO NULLA. TOCCA ALLA MERKEL, CHE OVVIAMENTE NON HA FIRMATO, MEDIARE CON I FALCHI PER UN COMPROMESSO - MENTRE DA NOI SI CINCISCHIA, IL PUZZONE TRUMP HA VARATO UN PIANO DA 2MILA MILIARDI E TRA TRE GIORNI GLI AMERICANI AVRANNO 1200 DOLLARI CIASCUNO. SE L'EUROPA NON SI METTE D'ACCORDO E AGISCE UNITA, GLI STATI UNITI LA FARANNO A PEZZI ANCHE PER PUNIRLA DI...

1. IL CONSIGLIO EUROPEO DI DOMANI POTREBBE CAMBIARE LA GEOPOLITICA PER SEMPRE. GUALTIERI NON È STATO IN GRADO DI FARE NULLA, CI RIUSCIRÀ CONTE CON SANCHEZ E MACRON?

DAGONEWS

GIUSEPPE CONTE E ANGELA MERKEL

 

Domani ci sarà la riunione (in videoconferenza) del Consiglio Europeo, forse il più importante incontro dai tempi dell'euro-crisi del 2010-11. Conte si gioca tutto, e in vista di questo incontro ha scelto la via della collegialità per rispondere allo choc economico causato dal coronavirus. Nella lettera firmata dall'Italia e da altri 8 paesi per sostenere l'emissione di eurobond o coronabond manca la firma della Merkel.

 

Ma non è un atto ostile: la cancelliera intende mostrarsi come mediatrice tra le due parti, trovare un compromesso tra Italia, Francia e Spagna che non vogliono condizioni simil-troika agganciate a queste obbligazioni che serviranno per finanziare la ripartenza dopo il baratro del virus, e Olanda, Finlandia e blocco del Nord.

 

ursula von der leyen e angela merkel

Il problema italiano è che alla riunione dei ministri economici e finanziari, Roberto Gualtieri non si sapeva bene da che parte stesse: dopo 10 anni a Bruxelles è diventato più realista del re, più rigorista dei rigoristi. Quindi non può che balbettare davanti ai suoi amici eurocrati, e per battere il pugno sul tavolo resta solo il premier.

 

La situazione si complica ancora di più con quello che sta succedendo Oltreoceano. Trump, sempre sfottuto dai nostri sapienti, in poco tempo ha trovato un accordo da 2mila miliardi coi democratici e tra tre giorni gli americani intascheranno 1200 dollari ciascuno, più 500 per ogni figlio, mentre Gualtieri e Conte ancora non sono stati capaci di rendere effettivi da subito tutti i loro annunci.

roberto gualtieri giuseppe conte 2

 

Trump ovviamente è un gambler che si gioca tutto per la rielezione, e spera anche di poter tirare fuori il suo paese dall'epidemia in due-tre settimane. È una scommessa ardita, ma fa parte della sua strategia di non stare mai fermo, uno show continuo che se ne sbatte di quello che è stato detto nelle puntate precedenti. Se non saranno due settimane, ci sarà un nuovo proclama più bombastico di quello precedente, e buonanotte.

 

Il problema è che da qui alla sua rielezione, e a maggior ragione in caso di secondo mandato, l'Europa rischia di essere rasa al suolo se non trova un'unità vera, manco davanti a un morbo letale che sta paralizzando il globo.

 

L'attuale stato dei rapporti atlantici è a un minimo storico, con Francia, Germania e Regno Unito che hanno spalancato le porte al 5G cinese in cambio di contratti e affari da decine di miliardi, con il governo Conte-Casaleggio-Di Maio che fa proclami di amicizia che farebbero imbarazzare l'account di propaganda dell'ambasciata cinese, mentre i mezzi militari di Putin sfrecciano sul Grande Raccordo Anulare e i generali russi scrutano la mappa dell'Italia come in un film distopico di Tarantino.

mark rutte 1

 

(ah, Putin per ora ha messo tutti in ferie - pagate - per una settimana, e allestito uno dei più grandi centri sanitari al mondo. Pure lo zar è un gambler e conta di uscire da questa crisi più potente di prima).

 

L'Olanda e i paesi del Nord stanno trattando con Ursula. Anche lei è sulla linea della Merkel: non può dirlo ovviamente, ma prova a mediare sui  coronabond. Domani potrebbe cambiare la geopolitica del mondo. Conte sarà all'altezza del compito? Speriamo che il sostegno di Macron e Sanchez (gli altri sono Portogallo, Slovenia, Grecia, Irlanda, Belgio, Lussemburgo) sia sufficiente…

 

 

 

2. EUROBOND, LA LETTERA DI ITALIA E ALTRI 8 PAESI: "SERVE STRUMENTO COMUNE DI DEBITO"

Repubblica.it

 

PAOLO GENTILONI MARK RUTTE

Nasce ufficialmente un fronte europeo per sostenere gli eurobond, o coronabond. Nove leader europei, tra i quali il premier Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron, hanno firmato una lettera congiunta per chiedere, in vista del vertice europeo di domani, la creazione dei 'Coronabond' per fronteggiare la crisi economica dovuta alla pandemia. La lettera è firmata da Spagna, Francia, Portogallo, Slovenia, Grecia, Irlanda, Belgio, Lussemburgo e Italia.

 

Nella lettera al presidente Ue Michel, in vista del videovertice dei 27 domani, i 9 leader indicano che "è necessario lavorare su uno strumento comune di debito emesso da una istituzione europea per raccogliere fondi sul mercato sulle stesse basi e a beneficio di tutti gli stati membri, assicurando così finanziamento stabile di lungo termine per le politiche necessarie per contrastare i danni provocati dalla pandemia".

 

 

 

3. MES SOLO "CARITÀ" CONDIZIONATA

Carlo Di Foggia per il “Fatto quotidiano

 

MERKEL MACRON SANCHEZ JUNCKER

Lo scenario era previsto e d' altronde le avvisaglie c' erano state già alla vigilia. Dopo due ore di discussione l' Eurogruppo, la riunione dei ministri delle Finanze dell' Eurozona, si chiude senza un accordo sull' utilizzo del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità (l' ex Fondo salva-Stati). La palla passa Consiglio europeo di domani. E non è una buona notizia per l' Italia.

 

Il vertice si chiude senza neanche una dichiarazione congiunta. La linea del governo giallorosa non passa. Il mandato molto informale affidato a Roberto Gualtieri, seppure neanche mai in Parlamento, era quello già esplicitato dal premier Giuseppe Conte: usare i fondi del Mes, che ha una capienza residua (molto teorica) di 410 miliardi, senza "condizionalità presente e futura", permettendo a tutti i Paesi di accedervi.

 

SANCHEZ MACRON

L' attuale statuto del Mes vincola l' uso delle linee di credito a precise "condizionalità", cioè l' obbligo a firmare un Memorandum che prevede impegni inderogabili a eseguire un programma di "aggiustamento strutturale" (sul modello già visto in Grecia). Lo strumento a cui tutti possono accedere sono le Eccl, Enhanced credit lines, "linee di credito a condizioni rafforzate".

 

Per evitare le condizionalità servirebbe uno strumento nuovo. Per questo l' Italia, sostenuta dalla Spagna e, seppure con qualche ambiguità dalla Francia, ha proposto che il Mes emetta i "corona bond" per finanziare le spese necessarie a fronteggiare la crisi economica. I Paesi del blocco nordico sono contrari. Merkel è riluttante, l' asse di quelli inflessibili riuniti intorno all' Olanda chiede che ci siano precise condizionalità.

 

"C' è un ampio sostegno all' Eurogruppo per gli strumenti esistenti del Mes, ad esempio le Enhanced credit lines, con condizionalità vincolate all' emergenza Coronavirus nel breve termine, e nel lungo termine di tornare alla stabilità", ha detto al termine del vertice il presidente dell' Eurogruppo, Mario Centeno.

 

REGLING fondo salva stati

Tradotto: niente paletti finché c' è l' emergenza, ma dopo i Paesi che fanno richiesta di aiuto devono mettersi sotto la tutela del Mes e rispettare un piano di rientro. Il gran capo del fondo salva-Stati, Klaus Regling, è stato ancora più esplicito: "Le Eccl sono lo strumento adatto. Tramite queste ogni Paese potrà avere un aiuto pari al 2% del suo Pil", che per l' Italia equivale a un massimo di 36 miliardi, a fronte di una crisi che secondo Gualtieri causerà "un' elevata contrazione del Prodotto interno lordo", un calo a doppia cifra che equivale a centinaia di miliardi persi. Anche il ministro francese Bruno Le Maire ha confermato che "c' è una convergenza di vedute sul ricorso al Mes". Il ricorso ai coronabond "potrebbe essere utile per il lungo periodo". Per ora, ai Paesi con alto debito resta solo il Mes.

 

Questa linea, ca va sans dire, non è quella italiana e non ha una maggioranza in Parlamento. M5S , Lega, LeU e Fdi sono contrari, e perfino Pd e Forza Italia avrebbero difficoltà a sostenerla. "Il Mes non è lo strumento adatto, serve un intervento forte della Bce", ha ribadito ieri Luigi Di Maio.

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