UN PARTITO A TRE GAMBE - ‘’DOMANI SI RIUNISCE IL PD, PRATICAMENTE UNA SEDUTA SPIRITICA’’

1 - SEDUTE
Jena per "la Stampa" - Domani si riunisce il Pd, praticamente una seduta spiritica.

2 - DEMOCRATICI NEL CAOS SPERANZA FAVORITO PER LA REGGENZA
Carlo Bertini per "la Stampa"

«Parliamoci chiaro: si rischia di arrivare a sabato senza una scelta condivisa», confessa a fine giornata un bersaniano, fotografando lo stallo più completo nel braccio di ferro con i dalemiani dopo un vortice di contatti a tutti i livelli. Anche a Nicola Zingaretti arrivano richieste da molte federazioni regionali, respinte nettamente dall'interessato. In realtà il congresso vero è già partito e le truppe già si organizzano, perché già a luglio ci saranno i candidati in campo, Cuperlo, Barca, forse anche Renzi, se non sarà tolto l'automatismo tra candidato premier e segretario; rispunta perfino Pietro Folena, già vice di Veltroni nei Ds, che dal suo blog si dice «pronto a dare un contributo in prima persona per un nuovo Pd e una nuova sinistra».

Bersani riunisce per la prima volta i suoi in uno «spazio eventi» accanto piazza di Spagna, sono una trentina, tra cui Zoggia, Gotor, Migliavacca, Stumpo e si discute di come affrontare la battaglia congressuale, qualcuno fuori ipotizza un'alleanza con Franceschini cercando un candidato da contrapporre a Cuperlo.

Ma oggi il problema è trovare un reggente e si oscilla su due modelli, un veterano «con collaudata esperienza politica e i nomi di Finocchiaro, Fassino, Chiti, sono tutti validi», dice la Sereni che guida la task force di esploratori, «e quello di investire su un giovane, cui non si può chiedere di non candidarsi poi al congresso, e il capogruppo Speranza o un segretario regionale possono rispondere a questo profilo». E questi giovani segretari regionali sarebbero il lombardo Maurizio Martina, bersaniano, o il campano Enzo Amendola, dalemiano, che potrebbero fare i reggenti se franasse la trattativa su Speranza.

Insomma, oggi si cercherà una figura condivisa su cui il grosso del partito possa convergere, ma nel Pd la situazione è drammatica, non si sa come discutere in assemblea sul governo, Letta ci sarà e interverrà anche se fuori le contestazioni sono già messe in conto. L'assemblea potrebbe infiammarsi sul sostegno alle larghe intese, la Puppato presenterà un documento con le firme di 40 deputati per maggioranze variabili con i grillini. E anche se si trovasse un nome condiviso per la reggenza, chiunque raccolga 75 firme tra i mille delegati, potrà candidarsi...

Per tutto il giorno il nome di Speranza sembra l'unico in grado di passare le forche caudine, lo caldeggiano Bersani, Franceschini, lo accetta Renzi e anche i veltroniani non si oppongono. A Letta sta bene anche se preferirebbe una figura più esperta in una fase delicata come questa per il governo. A non gradire questa soluzione, la più condivisa, sono dalemiani e «turchi» che preferirebbero la Finocchiaro , visto che Cuperlo si tira fuori per questa fase transitoria, «non sono in campo ora».

Speranza resiste, fa sapere di essere «innamorato del suo ruolo di capogruppo, voglio svolgerlo al meglio e non cerco altro». Certo è che lui risolverebbe un problema ma ne aprirebbe un altro, trovare un nuovo capogruppo: già nel suo caso, mancarono 90 voti su 300, ma se si riaprisse il file, lo scontro tra ex Ds sarebbe assicurato: solo per dirne una sul grado di tossicità dell'atmosfera, i dalemiani nutrono il sospetto che Bersani voglia far eleggere Speranza per farsi poi nominare lui capogruppo. Carica per la quale in realtà già girano dei nomi, quello di Epifani e del franceschiniano Bressa, che frena: «Non scherziamo», perché il gioco delle appartenenze impedisce due cariche alla stessa corrente in camera e Senato.

 

BERSANI SPERANZA DE MICHELI ALLA CAMERA DURANTE IL DISCORSO DI LETTA ROBERTO SPERANZA GIANNI CUPERLOchi-finocchiaro-ikeaFASSINO gilllo10 anna finocchiaro vannino chitiBERSANI LETTA DALEMA FRANCESCHINI

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