donald trump hitler

L’ULTIMA TRUMPATA: “HITLER? HA FATTO ANCHE COSE BUONE” – NUOVI CLAMOROSI RETROSCENA SULLE SPARATE DELL’EX PRESIDENTE AMERICANO! DURANTE UNA CONVERSAZIONE CON IL SUO EX CAPO DI GABINETTO, IL GENERALE JOHN KELLY, RIVELATA DAL LIBRO “THE RETURN OF GREAT POWERS” DEL GIORNALISTA DELLA CNN, JIM SCIUTTO, TRUMP LODÒ IL FUHRER PER AVER “RICOSTRUITO L’ECONOMIA” E AVEVA PRESA SUI GENERALI - KELLY HA POI AGGIUNTO: “PENSO CHE SI TRATTASSE DELLA VOLONTÀ DI PRESENTARSI COME UN DURO. LA MIA TEORIA SUL MOTIVO PER CUI GLI PIACCIONO COSÌ TANTO I DITTATORI È CHE…”

DONALD TRUMP

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

Tutto sommato, «Hitler aveva fatto alcune cose buone ». Ormai nulla sorprende di Donald Trump, ma queste convinzioni condivise col generale John Kelly, che l’ex capo di gabinetto della Casa Bianca ha rivelato al giornalista della Cnn Jim Sciutto nel suo libro “The Return of Great Powers” (Il ritorno della grandi potenze”), dovrebbero far riflettere il Partito repubblicano e i suoi elettori sulla natura della persona che vorrebbero riportare alla guida degli Usa.

 

john kelly donald trump

La conversazione su Hitler era andata così: «Disse: “Hitler ha fatto alcune cose buone”. Io risposi: “Cosa?”. Lui replicò: “Ha ricostruito l’economia”. Ma cosa aveva fatto con quell’economia ricostruita? L’aveva rivolta contro il suo stesso popolo e il mondo. Gli dissi: “Signore, non si può mai dire niente di buono su Hitler. Niente. Mussolini era un bravo ragazzo, in confronto”».

 

Quindi Kelly ha aggiunto: «È piuttosto difficile credere che gli fossero sfuggiti l’Olocausto, o i 400.000 soldati americani uccisi nel teatro europeo. Ma penso che si trattasse della volontà di presentarsi come un duro».

 

JIM SCIUTTO

Trump, secondo il generale, «si era lamentato del fatto che Hitler mantenesse la lealtà del suo staff, mentre lui spesso non lo faceva. Gli avevo fatto notare che i generali tedeschi come gruppo non erano leali a Hitler e avevano cercato di assassinarlo alcune volte. Ma lui non lo sapeva. Credeva davvero, quando aveva portato nell’amministrazione noi generali, che gli saremmo stati leali e avremmo fatto qualsiasi cosa avesse voluto».

 

Secondo Kelly, il presidente «pensava che Putin fosse una persona a posto, così come Kim, e noi avevamo messo la Corea del Nord in un angolo. Per lui era come se stessimo pungolando questi tipi: “Se non avessimo la Nato, Putin non farebbe queste cose”».

 

donald trump e viktor orban a mar a lago

E Trump ancora lo pensa. Infatti il premier ungherese Orban ha rivelato che durante il loro recente incontro a Mar a Lago gli ha confermato che «se verrà rieletto non darà un soldo all’Ucraina», costringendola così alla sconfitta contro la Russia.

 

[...] Secondo Kelly, Trump «non è affatto un tipo duro, in realtà è esattamente il contrario. Però così immagina se stesso». Quindi aggiunge: «La mia teoria sul motivo per cui gli piacciono così tanto i dittatori è che lui è fatto così. Ogni presidente entrante è scioccato di avere così poco potere, senza andare al Congresso, il che è positivo.

 

JIM SCIUTTO - THE RETURN OF GREAT POWERS

È una lezione di educazione civica, la separazione dei poteri, tre rami di governo uguali. Ma nel suo caso, è rimasto scioccato dal fatto di non avere poteri dittatoriali per inviare le forze armate statunitensi dove voleva, o spostare denaro all’interno del bilancio. E considerava Putin, il leader cinese Xi e quel pazzo della Corea del Nord, come persone simili a lui in termini di quanto eranodure».

 

Kelly e Bolton erano dovuti intervenire per evitare l’uscita dall’Alleanza Atlantica, ma temono che nessuno riuscirà a fermarlo, se Trump verrà rieletto: «Il punto è che non vedeva assolutamente alcuna utilità nella Nato. Era ass olutamente contrario all’avere truppe in Corea del Sud o in Giappone, come forza deterrente». E proverà a ritirarle.

DONALD TRUMP COME HITLERjohn kellyDONALD TRUMP ADOLF HITLERrula jebreal e la fake photo di hitler affiancata a trump, sanzionata da twittertrump come hitler su instagramil generale john kelly

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?