DORMI E VINCI - LA DONNA CHE OTTENNE UN INCARICO IN REGIONE DOPO AVER PASSATO LA NOTTE CON IL GOVERNATORE ABRUZZESE GIANNI CHIODI (CHE CHIESE IL RIMBORSO DELL'ALBERGO CON SOLDI PUBBLICI)

Antonio Massari per "Il Fatto Quotidiano"

La notte trascorsa a Roma, in compagnia di un'amica, per il governatore abruzzese Gianni Chiodi rappresenta una questione politica: il Fatto Quotidiano è in grado di rivelare che la donna ospitata dal governatore, di lì a poco, attraverso la giunta regionale, ottenne un importante incarico pubblico. Sbaragliando la concorrenza di altre 22 candidate. Ma procediamo con ordine.

I carabinieri del nucleo investigativo di Pescara, su mandato della procura, indagano sulle missioni istituzionali della giunta regionale. Analizzano così i rimborsi e le ricevute del governatore. E scoprono che la notte del 15 marzo 2011 soggiorna all'albergo Del Sole: Chiodi paga in contanti 340 euro e poi chiede il rimborso - di 357 euro - all'ufficio regionale. Gli investigatori si presentano all'albergo Del Sole, in zona Pantheon, e chiedono al gestore il registro degli ospiti.

E il registro - stando agli atti d'indagine - è chiaro: nella stanza 114, quella notte, Chiodi non ha dormito da solo. Ha ospitato una donna. Il punto è che Chiodi - annotano gli inquirenti - ha omesso di dichiarare, chiedendo il rimborso in Regione, di aver ospitato la donna in camera. Il soggiorno della signora, quindi, è stato pagato - o meglio: rimborsato - con soldi pubblici. E su questo episodio, il 4 febbraio, Chiodi dovrà rispondere alle domande dei pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, che lo accusano di truffa, falso e peculato.

Quel bando pubblico
Il Fatto Quotidiano ha scoperto un dettaglio ulteriore: tre mesi dopo, alla signora registrata nella stanza 114, viene affidato un importante incarico pubblico. La nomina avviene a luglio. Con decreto dei ministeri. E avviene proprio su indicazione della giunta regionale guidata da Chiodi. Non si tratta di un incarico privato: è una selezione con bando pubblico. Il bando pubblico viene pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione, che lo approva il 20 dicembre 2010, e la signora della stanza 114 presenta la propria candidatura.

La macchina burocratica si mette in moto e il 9 marzo 2011 la Regione costituisce "il gruppo di lavoro per l'istruttoria delle istanze presentate". Sei giorni dopo - stando agli atti d'indagine - la signora dorme con Chiodi nell'albergo Del Sole di Roma dove, come sappiamo, viene registrata. Ma il governatore, al momento del rimborso, omette di comunicare alla Regione di aver condiviso la camera con la signora in questione.

Nel frattempo, per l'incarico pubblico previsto dal bando, sono giunte ben 22 candidature. E il "gruppo di lavoro" istituito dalla Regione provvede all'istruttoria: solo 12 candidati - si legge nei documenti regionali - sono in "possesso dei requisiti". La signora della stanza 114 è tra loro. Ma è necessaria un'ulteriore "scrematura " poiché i posti a disposizione sono soltanto due.

La commissione regionale, il 6 aprile, decide di "rimettere" alla giunta il compito di individuare i designati: la giunta guidata da Chiodi, quindi, dovrà scegliere soltanto due nomi su una rosa di 12 candidati. E tra loro c'è proprio la donna che, pochi giorni prima, ha dormito nella stessa stanza con il governatore.

Il 16 maggio - due mesi dopo quella notte trascorsa in albergo - la giunta, con una delibera, designa la signora per il ruolo indicato. Ruolo che diventerà definitivo - un incarico quadriennale - con la nomina vergata dal ministero del Lavoro: di fatto, quella del ministero, è però soltanto una "ratifica". È stata la giunta Chiodi a individuare, tra i due candidati prescelti, la signora della stanza 114. E non si tratta dell'unica donna che, dormendo con un esponente della giunta Chiodi, si ritrova ad avere un ruolo con la Regione.

Il Fatto Quotidiano ha già rivelato, nei giorni scorsi, che l'assessore Nazario Pagano (Forza Italia), presidente del Consiglio regionale, ha ospitato nelle sue camere d'albergo - pagando con soldi pubblici - ben quattro donne tra i 35 e i 45 anni. Anche Pagano è indagato dalla procura di Pescara per falso, truffa e peculato, ma il Fatto ha scoperto un dettaglio in più.

Una delle donne ospitate da Pagano, qualche anno dopo, è entrata in affari con la Regione Abruzzo, prestando il proprio lavoro, come dimostra una fattura del Consiglio regionale, datata 21 dicembre 2012, per l'importo di 943 euro. Soldi liquidati, con delibera del Consiglio regionale, il 6 febbraio 2013. Non intendiamo dubitare delle qualità e delle competenze delle due signore.

Ma resta un fatto: il nome della donna nominata dal Governo, su indicazione della Regione, corrisponde a quello dell'ospite di Chiodi nell'albergo Del Sole. Il nome della donna che ha fatturato, per la Regione, un lavoro da 943 euro, corrisponde a quello di un'ospite, nella stanza d'albergo del presidente del Consiglio regionale. E non sarebbe la prima volta che le amiche degli assessori entrano in contatto poi con la pubblica amministrazione.

Basti citare il caso dell'assessore dell'ex assessore Luigi De Fanis che, secondo la procura di Pescara, profondamente invaghito di Lucia Zingariello, le aveva proposto un contratto molto particolare: prevedeva quattro prestazioni sessuali ogni mese per uno stipendio di tremila euro. Un contratto scritto a penna, su un foglietto, poi strappato e recuperato dalla stessa Zingariello, che l'ha consegnato agli inquirenti.

La scuola di danza
E molti sospetti, nei mesi scorsi, hanno riguardato l'assessore Alfredo Castiglione, la cui compagna gestisce una scuola di danza. La squadra mobile di Pescara ha inviato un'informativa alla procura de L'Aquila: secondo gli investigatori, la scuola di danza, in questi anni avrebbe ricevuto finanziamenti per 55 mila euro. In alcuni casi - secondo gli investigatori della squadra mobile - si sarebbe trattato di finanziamenti pubblici.

Di certo, c'è che la compagna di Castiglione, con soldi rimborsati dalla Regione, ha trascorso un fine settimana nell'hotel Victoria Terme di Tivoli. Anche in questo caso, al momento del rimborso, era stato omesso il doppio pernottamento: Castiglione aveva dichiarato di aver soggiornato da solo, alla modica cifra di 512 euro, tra il sabato e la domenica dell'11 agosto 2010. I carabinieri, giunti in albergo, hanno verificato che aveva soggiornato anche la moglie e, interrogando il gestore, hanno scoperto che quella spesa poteva giustificarsi soltanto per l'uso dell'annesso centro benessere e centro estetico.

 

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