ASSALTO A FORT KNOX INPS - DOPO LA BOCCIATURA DELLA LEGGE FORNERO DA PARTE DELLA CONSULTA, L’INPS NON RESTITUIRÀ AUTOMATICAMENTE GLI ARRETRATI DELLE PENSIONI - I PENSIONATI SARANNO COSTRETTI A UNA LUNGHISSIMA BATTAGLIA LEGALE

Francesco De Dominicis per “Libero Quotidiano”

 

PENSIONI PENSIONI

La palla è in mano al governo di Matteo Renzi. Che deve decidere se e (soprattutto) come intervenire per risolvere il pasticcio sulle pensioni dopo la dichiarazione di incostituzionalità della legge Fornero. Ma la partita sull’illegittimo blocco della rivalutazione degli assegni previdenziali oltre quota 1.406 euro mensili molto probabilmente finirà di nuovo in mano agli avvocati. Palazzo Chigi valuta le carte sul tavolo.

 

Una delle quali è un decreto d’urgenza, necessario a contenere gli effetti finanziari della sentenza della Corte costituzionale e a disegnare l’architettura dei rimborsi. In linea teorica, l’esecutivo potrebbe anche non muoversi, ma finirebbe col consegnare la patata bollente nelle mani del presidente Inps, Tito Boeri: ma per l’Istituto di previdenza sarebbe un massacro e il bilancio correrebbe il rischio di saltare per aria. Girano vari calcoli: la mazzata sull’Inps potrebbe addirittura superare quota 16,6 miliardi. La platea dei pensionati presi di mira dalla sforbiciata dalle riforma Fornero è vastissima: oltre 5 milioni di soggetti.

INPS PENSIONI INPS PENSIONI

 

NIENTE AUTOMATISMI

Cifre a parte, l’Inps non manderà a casa un assegno con gli arretrati e con le scuse (firmate da Renzi) di sua iniziativa. Se a palazzo Chigi decidessero di non intervenire, la restituzione dei soldi non sarebbe automatica. Si dovrebbe passare in prima battuta per una istanza da presentare allo stesso ente previdenziale. Una domandina che, secondo l’esperto di welfare e previdenza Giuliano Cazzola, potrebbe essere respinta o ignorata per mancanza di fondi. Di qui l’inevitabile ricorso: perché «nessuno si illuda di avere già in tasca quelle risorse o di potersene avvalere come misura di rilancio del mercato interno».

 

LEGALI E PATRONATI

TITO BOERI TITO BOERI

Fatto sta che una causa da affidare a legali specializzati durerebbe gioco forza qualche anno, non troppi: l’Inps potrebbe arrendersi al primo grado di giudizio. Cazzola, invece, frena sulla pista class action: la causa collettiva è «problematica e inconsueta». A fornire assistenza per battere cassa a Boeri potrebbero essere snche i patronati, magari a costi più contenuti. La sensazione diffusa, fra addetti ai lavori e pure negli ambienti politici, è che un decreto arriverà, peraltro in tempi brevi.

 

Tra le ipotesi, si potrebbe procedere alla restituzione di quanto dovuto (sarà l’Inps a ricalcolare gli assegni) a rate in un certo numero di anni, in modo da diluire l’impatto sulle finanze pubbliche. Non solo. Si potrebbe anche rimodulare l’intervento spostando l’asticella del blocco della rivalutazione dall’importo oltre tre volte il minimo (circa 1.500 euro lordi al mese, bocciato dai giudici di palazzo della Consulta) a un livello più alto (a esempio oltre cinque-sei volte), in modo da ridurre le somme da ridare.

ELSA FORNERO E MARIO MONTI ELSA FORNERO E MARIO MONTI

 

Con il blocco della rivalutazione, negli anni 2012-2013 i risparmi sono ammontati a 8,2 miliardi (circa 3,8 miliardi nel 2012 e 4,4 miliardi nel 2013) che, «spalmati su 5,2 milioni di trattamenti interessati, ha determinato una riduzione media pro-capite di 1.584 euro», ha spiegato Cazzola. Ma a pesare non sarebbero solo i rimborsi per gli anni in cui il blocco è stato dichiarato incostituzionale (2012 e 2013 appunto), pure quelli per i mancati esborsi degli anni successivi, in una sorta di effetto trascinamento.

 

MARIO MONTI ELSA FORNEROMARIO MONTI ELSA FORNERO

Di qui il conto che potrebbe salire ulteriormente. Ecco perché appare difficile immaginare che Renzi resti fermo. Si tratta di blindare sia i conti futuri sia di tenere a bada il deficit degli anni precedenti, in modo da evitare pesanti ricadute a Bruxelles con tanto di cartellini gialli sui parametri di bilancio Ue.

 

Qualsiasi intervento volto a introdurre nuovi paletti, tuttavia, potrebbe essere di nuovo censurato dal Giudice delle leggi, spiega Riccardo Troiano, l’avvocato dello studio Orrick che ha condotto (e stravinto) la battaglia legale, per conto di Federmanager e Manageritalia, dinanzi la Corte costituzionale contro la riforma Fornero. Troiano sostiene che governo e Parlamento «mostrerebbero approssimazione» se si decidesse di aumentare i soli assegni pensionistici più bassi.

 

ELSA FORNERO IN LACRIME ELSA FORNERO IN LACRIME

L’avvocato spiega, poi, che nella stessa sentenza dello scorso 30 aprile viene richiamata una precedente pronuncia del 2008, relativa a al blocco degli assegni elevati. In quella circostanza la «Corte rigettò il ricorso», ma lanciò un «monito»: disse «al legislatore di non adottare più provvedimenti analoghi anche» per le pensioni alte «perché si sarebbero minati i principi del sistema previdenziale». Quel suggerimento non è stato ascoltato nel 2011 e la riforma Fornero è stata bocciata. E per le stesse ragioni una «nuova, eventuale operazione di congelamento di assegni di importo elevato violerebbe il principio introdotto nel 2010».

 

NUOVO RICORSO

Ragion per cui, come accennato, scatterebbe immediatamente un’altra vertenza e, successivamente, una nuova denuncia alla Corte costituzionale che, secondo Troiano, potrebbe bocciare ancora le sforbiciate agli assegni previdenziali. La Corte ha chiarito che «non è possibile colpire con prelievi forzosi i trattamenti previdenziali per meri scopi di risanamento della finanza pubblica». Non è tutto.

PALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALEPALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALE

 

A palazzo Chigi si parla pure di un eventuale ricorso in sede europea perché, secondo una tesi che circola, i trattati Ue e il six pack blinderebbero in qualche modo i decreti del 2011 che misero in sicurezza i conti pubblici. La riforma Fornero, insomma, sarebbe elevata a norma di rango costituzionale. Troiano parla di «tesi bizzarra che non ha alcun fondamento nell’impianto normativo italiano: vorrebbe dire che la Corte costituzionale ha operato inutilmente o in modo sportivo». Di sicuro a palazzo Chigi manca il fair play.

 

 

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!