DOPO LA PROPOSTA DI USCITA DALL’OMS, SALVINI SE NE ESCE CON UN'ALTRA GENIALATA DELLE SUE E AZZOPPA LE SOPRINTENDENZE: “BASTA PARERI VINCOLANTI SUL PAESAGGIO” - L’ULTIMA PAROLA SU UNA VALANGA DI PRATICHE URBANISTICHE E EDILIZIE SPETTEREBBE AI SINDACI - L'EMENDAMENTO LEGHISTA AL "DL CULTURA" RISPOLVERA UNA BATTAGLIA GIÀ TENTATA, SENZA SUCCESSO, DAL GOVERNO RENZI, CHE 10 ANNI FA FU STOPPATO DAL QUIRINALE - SECONDO GLI ESPERTI L’EMENDAMENTO FINIREBBE PURE PER ESSERE INCOSTITUZIONALE PERCHÉ…
Ernesto Ferrara per repubblica.it - Estratti
Dopo la proposta di uscita dall’Oms, un colpo alle Soprintendenze. Per ridurne il potere. Mettendo in capo non più agli enti ministeriali che si occupano della tutela ma ai sindaci l’ultima parola su una valanga di pratiche urbanistiche e edilizie.
A volte ritornano, verrebbe da dire. La destra di governo rispolvera ora una battaglia già tentata, senza successo, dal governo Renzi, che 10 anni fa fu addirittura stoppato dal Quirinale nel tentativo di superare le Soprintendenze archeologiche. E’ l’altro Matteo, il vicepremier Salvini, leader della Lega, a riprovarci ora. Lo fa il suo partito con un emendamento al Dl Cultura in discussione alla Camera. Primo firmatario il deputato Gianangelo Bof. Ed è lo stesso ministro delle infrastrutture a rivendicarlo sui social: “Più semplificazione e meno burocrazia, avanti con una proposta di buonsenso. Sulla stessa linea del Salva-Casa di Milano.
L’obiettivo è liberare gli uffici dalle pratiche che non riguardano i grandi monumenti o le rilevanti opere storiche, affidando ai Comuni l’ultima parola su tutte le altre decisioni urbanistiche e paesaggistiche, perché il parere delle Soprintendenze non sarebbe più vincolante” scrive Salvini.
Una mossa molto legata al situazione di Milano. Al famoso “Salva Milano”, la legge su cui anche il sindaco Sala insiste. Forse l’idea di provare a togliere l’etichetta “milanese” dal provvedimento. Estendendo l’allentamento delle regole a tutto il Paese.
(…) Secondo esperti di normativa della tutela l’emendamento leghista finirebbe pure per essere incostituzionale perché istituisce un doppio binario in pratica: la Soprintendenza secondo l’idea leghista continuerebbe ad avere parere vincolante sui palazzi e gli immobili soggetti a vincolo (il patrimonio artistico) mentre sul paesaggio deciderebbero i sindaci.
Dentro la macchina dirigenziale del ministero l’accoglienza della proposta non è stata brillante, per usare un eufemismo. Successe anche ai tempi del governo Renzi per l’idea del ministro Franceschini di abolire le soprintendenze archeologiche. Esperti, storici dell’arte e ricercatori si schierarono contro, si narra che anche l’ex capo del legislativo del ministero Gino Famiglietti non fosse favorevole. Il docente Salvatore Settis fu tra i capi della rivolta del mondo della cultura. E potrebbe accadere lo stesso ora.
Non è detto che ora l’emendamento passi, anzi. Del resto la Lega non è nuova a idee shock come quella di uscire dall’Oms, poi stoppata dallo stesso ministro Franceschini. E va detto che l’emendamento leghista è piuttosto hard. Una modifica del codice dei beni culturali, riformato nel 2004, eliminando il parere vincolante e trasformandolo in parere non vincolante su una serie di pratiche paesaggistiche.
Ad esempio in relazione “agli interventi da eseguirsi nell'ambito dei beni paesaggistici qualora il Piano paesaggistico sia approvato”. In quei casi, se l’emendamento leghista passasse, basterebbe l’ok del Comune.
Lo stesso “in relazione ad interventi da eseguirsi su immobili ed aree sottoposti a tutela dalla legge o in base alla legge”, “nel caso di aperture di strade e di cave, di posa di condotte per impianti industriali e civili e di palificazioni”, “nella posa in opera di cartelli o altri mezzi pubblicitari”. E ancora. Parere non vincolante della Soprintendenza “nel caso di tinteggiatura delle facciate dei fabbricati siti nelle aree vincolate”, “nei casi di procedimenti finalizzati all'accertamento della compatibilità paesaggistica a posteriori”. Rimarrebbe il parere vincolante della Soprintendenza sui condoni edilizi in area vincolata.
Il Pd non ci sta: "L'emendamento della Lega al Dl cultura che intende eliminare il parere vincolante delle Soprintendenze rappresenta un grave attacco alla tutela del patrimonio culturale italiano e un pericoloso precedente che rischia di compromettere la pianificazione urbanistica delle nostre città. Questa proposta, mascherata da "semplificazione", rischia di tradursi in una deregulation dannosa. Chiediamo al ministro Giuli di bloccare questo tentativo” invoca la capogruppo dem nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.
MATTEO SALVINI ALLA MANIFESTAZIONE DELLA LEGA PER LA SICUREZZA A PONTE MILVIOmatteo salvini - foto lapressematteo salvini blues brothers
(…)