SARKÒ-NO - DOPO LE SCENATE DI CARLÀ CONTRARIA A UN SUO RITORNO IN POLITICA ARRIVA L’INCHIESTA “AIR COCAINE”: NEL MIRINO I VOLI PRIVATI DELL’EX PRESIDENTE SU UN JET DI UN AMICO IMPRENDITORE COINVOLTO IN UN TRAFFICO DI DROGA: A RISCHIO LA RIDISCESA IN CAMPO?

Mauro Zanon per “Libero Quotidiano

 

CARLA BRUNI E NICOLAS SARKOZY CARLA BRUNI E NICOLAS SARKOZY

Proprio ora che stava limando gli ultimi dettagli per un ritorno à la de Gaulle, da uomo della provvidenza, per mettere un po’ d’ordine in quel guazzabuglio ingestibile che è oggi il suo partito, l’Ump.

 

Proprio ora che restava solo da convincere la bizzosa Carlà, che a Bali, in vacanza,lo avrebbe supplicato di non candidarsi per le prossime elezioni,mentre a Parigi e in tutta la Francia, impazza la Sarkonostalgie tra i simpatizzanti della formazione neogollista. Giunge spietata a guastare le feste e a mitigare le smanie presidenziali di Sarkò, la notizia dell’apertura di una nuova inchiesta giudiziaria che lo riguarda in prima persona.

 

A ripiombare l’ex capo di Stato nell’incubo dell’allontamento definitivo dalla politica, è la giudice di Marsiglia,Christine Saunier-Ruellan, vicepresidente alla giurisdizione interregionale specializzata, che dall’inizio di luglio sta indagando su tre viaggi in jet privato effettuati dall’ex presidente della Repubblica tra dicembre 2012 e febbraio 2013.

 

CARLA BRUNICARLA BRUNI

I voli, secondo quanto riportato da Le Monde, sarebbero stati fatturati alla società Lov Group,il cui proprietario è l’imprenditore francese Stéphane Courbit, amico di vecchia data di Sarkò ed ex presidente di Endemol, attivo nel campo dell’energia e nel settore televisivo,azionista del sito di scommesse sportive online Betclic e infine proprietario di una serie di società che gestiscono hotel di lusso tra Parigie Saint-Tropez.

 

Il nome di Courbit è spuntato nell’ambito dell’inchiesta battezzata «Air Cocaine», riguardante un grosso traffico di stupefacenti tra la Francia e la Repubblica Dominicana scovato nel marzo del 2013. I tre voli sospetti, a bordo dei quali avrebbe viaggiato Sarkò, sarebbero tutti partiti dall’aeroporto del Bourget, a nord di Parigi. Il primo risale al 9 dicembre 2012: destinazione Doha, in Qatar, in occasione del Forum internazionale dello sport DoahGoals, fatturato102.000 euro.

 

carla bruni carla bruni

Il secondo, il 30gennaio 2013, è un volo di andata e ritorno Le Bourget-Teterboro, negli Stati Uniti, insieme a Carla Bruni, fatturato 95.000 euro.E il terzo ha luogo nel febbraio 2013, quando l’ex capo di Stato fu invitato ad Abu Dhabi,negli Emirati Arabi, per il Global financial markets forum: fatturato 104.000 euro.

 

Al momento, nell’inchiesta «AirCocaine », sono state fermate 34 persone. Tra queste, Pierre-Marc Dreyfus,direttore della società di trasporti Snths che ha noleggiato il Falcon 50, immatricolato a nome di Alain Afflelou, produttore di occhiali low-cost Made in France, che il 19marzo del 2013 fu appunto intercettato all’aeroporto di Punta Cana con 36 valigie contenenti 700 kg di cocaina.

 

stephane courbitstephane courbit

Durante una perquisizione della sede della Snths, gli inquirenti trovarono 10 fatture intestate alla Lov Group, tre delle quali riguarderebbero i voli di Sarkozy. Dreyfus, indagato per «importo di stupefacenti», ha riconosciuto di aver trasportato più volte l’ex presidente sui suoi voli e di avere tra i suoi fedeli clienti la Lov Group di Stephane Courbit.

 

Ancora guai per Sarkozy a soli due mesi dalla messa in stato d’accusa per corruzione, traffico di influenze e violazione del segreto istruttorio, nell’ambito dell’affaire intercettazioni. Si era tenuto in disparte, quest’estate, nella speranza di far dimenticare tutte le sue grane, preparando al meglio la sua ridiscesa in politica. Ma questa nuova inchiesta potrebbe compromettere definitivamente un ritorno che sembrava imminente.

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