VOCI DALLA LEGA: CONTE NON FA IL MEDIATORE, E' ORGANICO AI 5STELLE. GIORGETTI NON REGGERA' A LUNGO. E AL NORD TEMONO DI PERDERE TROPPI VOTI. SE L'ATTACCO DEI MERCATI CONTINUA, MEGLIO MOLLARE QUESTA MAGGIORANZA - DOPO LO SCIVOLONE NEL DDL ANTICORRUZIONE, SILVIO È RINATO: CREDE A UN GOVERNO DI CENTRODESTRA PREPARA L'ATTACCO AL SENATO - HA RIVELATO L'INCONTRO RISERVATO CON MATTARELLA, E PUNTA SU GIORGETTI PREMIER. MA IN CASO DI CRISI, SALVINI TEME L'ETERNO RITORNO DEI CATTOCOMUNISTI: IL PD COI 5STELLE
DAGONEWS - Voci dalla Lega: Conte non fa il mediatore ma è organico ai Cinque Stelle e la prova sta nel fatto che Casalino spadroneggia a Palazzo Chigi. Giorgetti non ce la fa a reggere a lungo questa situazione. In più, i leghisti al Nord temono di perdere troppi voti, forse più di quanto Salvini pensa di guadagnarne al sud. E in molti pensano che convenga mollare questa maggioranza se lo spread va ancora su.
In quel caso, se dopo la bocciatura della Commissione lo spread dovesse continuare a salire (o restare a lungo a questi livelli, insostenibili per molte banche) Mattarella potrebbe pensare a una coalizione di responsabilità.
DOPO LO SCIVOLONE NEL DDL ANTICORRUZIONE, SILVIO È RINATO: ORA CREDE A UN GOVERNO DI CENTRODESTRA
Marco Antonellis per Dagospia
Negli stessi momenti in cui la maggioranza cadeva a causa di un emendamento del ddl anticorruzione c'era un uomo che sembrava rinato: Silvio Berlusconi. Negli stessi minuti in cui andava in scena l'ennesimo pasticcio targato Lega-5Stelle i forzisti con i quali era in contatto lo descrivevano raggiante tanto che proprio in quei minuti, e non è un caso, veniva data la notizia del recente incontro con il Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Notizia che doveva però restare riservata; e proprio per questo a stretto giro il Colle si premurava di far sapere che l'incontro (tenutosi più di una settimana fa) era stato sollecitato dal Cavaliere e che comunque non si era parlato di qualsivoglia ipotesi politica futura (in realtà fonti di vertice del partito azzurro spiegano che "Silvio cercava da Mattarella rassicurazioni sul fatto che se cade il governo non si vada ad elezioni anticipate").
matteo salvini giancarlo giorgetti
Ma il leader di Forza Italia si è spinto anche oltre nel riferire al Colle tutte le sue preoccupazioni per una maggioranza che rischia di ridurre l'Italia in pezzi: "Siamo pronti per un governo di emergenza, naturalmente a trazione Centrodestra. I numeri in Parlamento li troviamo".
Chi dovrebbe guidarlo? Nomi ufficialmente non se ne fanno anche se sono in molti a scommettere che il nome al quale starebbe pensando il Cavaliere (che cederebbe quindi la guida dell'eventuale governo alla Lega) è quello di Giancarlo Giorgetti, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Impossibile, di fronte ad un nome del genere, dire di no. L'uomo è stimatissimo e ritenuto affidabile anche dal Colle.
Berlusconi dunque ci "crede" e non ha intenzione di perdere tempo (anche perché tra qualche mese rischia di essere annientato dalle elezioni europee). Quello che va ripetendo ai suoi più stretti interlocutori è che con "Salvini abbiamo ormai le stesse preoccupazioni: l'Europa, l'aumento dello spread, i possibili attacchi speculativi durante l'approvazione della manovra economica, gli attacchi dei poteri forti internazionali che vogliono prendersi i piatti prelibati dell'industria italiana". Le stesse preoccupazioni, guarda caso, che avrebbe esternato anche al Quirinale, fanno sapere i forzisti in Transatlantico.
Perché per Berlusconi i problemi per il governo gialloverde aumenteranno progressivamente mano a mano che si entrerà nel vivo dell'approvazione della legge di bilancio. Per questo ha spiegato ai suoi "bisognerà farsi trovare pronti" soprattutto in Senato dove la maggioranza è più debole e risicata. È in Senato, per il Cavaliere, che bisognerà dare il colpo di grazia, magari proprio quando il ddl corruzione sarà discusso a Palazzo Madama. Per Berlusconi dunque il mantra è uno soltanto: bisogna tornare il prima possibile al governo con il Centrodestra.
Ma Salvini tentenna: "Matteo" spiegano dall'entourage del Capitano "non ha paura di nulla tranne che di una cosa: i cattocomunisti". A via Bellerio sanno bene quanto siano ascoltati e influenti dalle parti del Quirinale e per nessuna ragione al mondo i leghisti vorrebbero rischiare di mollare il governo per poi, magari, ritrovarsi il Movimento 5 Stelle in maggioranza con il Pd.