IL REATO DEL CORPO - DOPO IL VERGOGNOSO VIDEO-LINCIAGGIO, LE SPOGLIE DI GHEDDAFI SONO SPARITE - LA VEDOVA: “DATEMI I SUOI RESTI PER UNA DEGNA SEPOLTURA”

Fausto Biloslavo per "Il Giornale"

Safia Farkash,la vedova del colonnello Gheddafi, reclama il corpo del marito sepolto in una località segreta dopo il linciaggio di due anni fa alle porte di Sirte. Lo fa con una lettera aperta e dura pubblicata sul sito della radio La voce della Russia. Il suo appello è rivolto alla comunità internazionale a cominciare dal Consiglio di sicurezza del le Nazioni Unite.

La vedova vuole indietro anche il corpo del figlio Mutassim catturato pure lui a Sirte, l'ultima ridotta dei Gheddafi, e «giustiziato» a sangue freddo, dopo l'ultima sigaretta.
Il 20 ottobre 2011 la colonna di Gheddafi tenta disperatamente di rompere l'accerchiamento a Sirte devastata dai bombardamenti.

Due caccia Mirage francesi la intercettano. I ribelli arrivano poco dopo e catturano Gheddafi vivo, anche se ferito. Lo linciano davanti ai telefonini che riprendono tutto.
«Dedico questo messaggio alla memoria di mio marito, (...) Muammar Gheddafi, (...) e chi era con lui il 20 ottobre 2011 quando le forze aeree della Nato hanno attaccato il corteo del capo dello stato e lasciato i loro corpi feriti in preda a dei criminali che li hanno ammazzati ferocemente» scrive la vedova in una lettera consegnata dalla sorella Fatima ai russi.

Safia è durissima e denuncia che ancora oggi non sa dove siano sepolti il marito ed il figlio: «È un fatto mai visto nel la storia dell'umanità». In realtà capitò al cadavere di Mussolini primo esposto a Loreto, poi sepolto in segreto, trafugato da alcuni segua ci ed infine ospitato a Predappio. In questi giorni la vicenda di Erik Priebke, nel suo piccolo, insegna che non c'è pace per i boia neppure dopo morti.

I corpi del colonnello e del pargolo Mutassim, che fino all'ultimo era rimasto al suo fianco, vennero esposti a Misurata, dove migliaia di libici fecero la coda per vederli e spesso dileggiarli. La vedova vuole «che i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu e l'Unione europea (....) svelino finalmente il luogo di sepoltura dei loro corpi e li consegnino ai parenti per poterli seppellire degnamente».

Safia, che vive in esilio assieme ad Aisha, la figlia molto amata di Gheddafi, non demorde ed invita «l'Unione africana ad avviare un' inchiesta sull'omicidio di Muammar Gheddafi, che ne è stato fondatore». Poi si appella «a tutte le organizzazioni internazionali per la di fesa dei diritti dell'uomo» per metterla in contatto con il figlio «Saif Al Islam, che dal momento del suo arresto è isolato dalla sua famiglia».

L'erede intelligente di Gheddafi era stato catturato nel deserto meridionale libico un mese dopo la morte del padre. Da allora è nelle mani degli ex ribelli di Zintan, che lo tengono ben stretto nella loro città ad ovest di Tripoli. La madre giura che è innocente. Proprio Saif aveva fatto rilasciare «dalle carceri americane ed europee gli islamisti radicali (libici nda) per farli tornare alla vita normale. Alcuni di loro, adesso, chiedono la sua consegna per giustiziarlo».

Solo 3 dei 7 figli di Gheddafi si sono salvati dal crollo del suo regime. Khamis, a capo della famigerata 32esima brigata, venne incenerito dagli elicotteri della Nato dopo la caduta di Tripoli. Saif Al Arab è stato ucciso a casa sua, nella capitale, da un raid aereo che puntava al colonnello. «Spero che la mia voce verrà ascoltata dalla comunità mondiale- dichiara Safia per riavere i corpi dei suoi cari - come la voce di una moglie e di una madre in esilio».

 

Cadavere di Gheddafi Cadavere di Gheddafi GHEDDAFI MORTO aisha la figlia di gheddafi Aysha la figlia di Gheddafifiglio di Gheddafi

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