2013, UN ALTRO ANNO DI MERDA E SANGUE - OLTRE ALL’AUMENTO MULTE DEL 6%, IL BOLLO DA 34,2 € SUI C/C E LA MINIPATRIMONIALE SUI PRODOTTI FINANZIARI, BISOGNERÀ METTERE IN PREVENTIVO 31 € IN PIÙ PER LE TARIFFE AEROPORTUALI, 38 PER I PEDAGGI AUTOSTRADALI, 61 PER LE L'ASSICURAZIONE RC AUTO E 83 € PER TRENI E TRASPORTI LOCALI - PER NON PARLARE DELL’IVA, CHE PASSA DAL 21 AL 22% E DELLA MIRIADE DI AUMENTI FRA ALIMENTARI, POSTE E RIFIUTI…

Enrico Marro per "Corriere della Sera"

Una serie di aumenti sono certi, dal canone Rai alle sanzioni sulle multe, dai francobolli su lettere e raccomandate alla nuova imposta sui rifiuti. Peseranno inoltre alcuni balzelli, come il bollo da 34,2 euro sui conti correnti e depositi con giacenza superiore a 5 mila euro e la minipatrimoniale pari allo 0,10% nel 2012 e allo 0,15% nel 2013 che si applica a fine anno su titoli e strumenti finanziari. Infine altri rincari sono solo stimabili, come quelli che colpiranno nel corso del prossimo anno tariffe pubbliche, spese per alimentari, carburanti.

Oltretutto, dal prossimo luglio su parte dei consumi si abbatterà l'incremento di un punto dell'aliquota Iva del 21%, che passerà appunto al 22%, per un maggior incasso del Fisco di circa 4,2 miliardi. Stimare quanto tutto ciò graverà sul bilancio di ogni famiglia è complicato, tuttavia ieri, come di consueto alla fine dell'anno, le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori hanno diffuso i loro calcoli, che parlano di una stangata media di 1.490 euro a famiglia nel 2013. Le voci maggiori vengono dall'alimentazione (299 euro), dalle addizionali territoriali delle imposte (163 euro) e dai carburanti (132 euro).

Un 2013 difficile, insomma. Nel Mezzogiorno ancora di più. Secondo il Check-up pubblicato ieri dalla Confindustria, nel Sud infatti, tra il 2007 e il 2012, la recessione ha colpito duro: 16 mila aziende scomparse, 330 mila occupati in meno, una caduta del Pil del 6,8% in termini reali.

Ma torniamo ai rincari. Dal 2013 andrà a regime l'imposta di bollo sui conti correnti e i libretti di risparmi e la patrimonialina sui prodotti finanziari. Eviteranno di pagare il bollo da 34,2 euro solo i titolari di conto base, quello che banche e Poste devono offrire per legge a chi ha un reddito molto basso (7.500 euro calcolato con l'Isee). Sono inoltre esenti i correntisti che possano esibire una giacenza media sotto 5 mila euro. Attenzione però, il tetto si calcola considerando tutti i rapporti intestati ad un'unica persona fisica aperti in una sola banca (conti e libretti di risparmi) e se si supera, ogni prodotto paga il suo bollo. Il calcolo della tassa è inoltre influenzato dalla scadenza dei rendiconti. Se, per esempio, questa è trimestrale e solo in un trimestre la giacenza media ha superato i 5 mila euro, si pagherà un quarto del bollo, cioè 8,55 euro.

A fine anno si verserà anche lo 0,10% sul valore di tutti gli investimenti finanziari, comprese le polizze unit linked, i conti di deposito on line, i buoni fruttiferi postali dal valore di rimborso superiore a 5 mila euro. La differenza rispetto al bollo sui conti correnti è che non è in cifra fissa. La tassa, infatti, ha un minimo di 34,2 euro (come l'altro bollo) e un tetto di 1.200 euro. Nel 2013 si pagheranno 34,2 euro fino a un controvalore del portafoglio pari a 22.800 euro e lo 0,15% per controvalori superiori.

L'anno prossimo debutterà anche la Tobin tax sulle transazioni finanziarie pari allo 0,12% sulle compravendite di titoli azionari italiani sui mercati regolamentati (0,22% nei mercati «over the counter», cioè non ufficiali). Sulle operazioni sui derivati si pagherà invece, dal prossimo luglio, in cifra fissa da 0,1 euro a 100 euro a operazione a seconda del valore nozionale dei contratti.

Altro dato certo è l'aumento del canone Rai, che passerà da 112 a 113,5 euro, un euro e mezzo in più, ma a fronte di un'evasione stimata al 27,4%, che sottrae ogni anno all'azienda circa 600 milioni di euro, che nessun governo è riuscito finora a recuperare nonostante le promesse fatte (per esempio mettendo il canone nella bolletta elettrica come in altri Paesi). Diventerà inoltre più caro subire una multa per violazione del codice della strada. Salgono infatti del 6% le sanzioni e quindi, per fare qualche esempio, la multa per divieto di sosta passerà da 39 a 41 euro e quella per eccesso di velocità da 159 a 168 euro.

Rincarano di 10 centesimi i francobolli sulle lettere (da 60 a 70) e di 30 quelli sulle raccomandate (da 3,30 a 3,60 euro). Nel 2013 debutterà anche la Tares, la nuova imposta sui rifiuti che sostituirà Tarsu e Tia. Sarà più onerosa soprattutto per le famiglie più numerose mentre i single potrebbero risparmiare qualcosina. I consumatori stimano comunque un aggravio medio per famiglia di 64 euro. Per i carburanti si spenderanno invece 132 euro in più ai quali si sommeranno altri 44 euro per il riscaldamento. Più modesti gli aumenti previsti per le bollette: in media 39 euro in più per il gas, 26 per l'acqua e 11 per la luce. Bisognerà mettere invece in preventivo 31 euro in più per le tariffe aeroportuali, 38 per i pedaggi autostradali 61 per le l'assicurazione rc auto e 83 euro per treni e trasporti locali.

 

IMUTASSA SULLA CASA jpegEvasione FiscaleCASA GRILLIrai corporationRIFIUTI PALERMO napoli

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…