mario draghi gas caro bollette

L'ULTIMA ZAMPATA DI DRAGHI – MARIOPIO VA A CACCIA DI 10 MILIARDI PER FINANZIARE I NUOVI INTERVENTI CONTRO IL CARO-ENERGIA – DALLA TASSA SUGLI EXTRA-PROFITTI (CHE SARA' CAMBIATA PERCHE' TROPPO LACUNOSA, COME DAGO-RIVELATO) ALLA FINE DOVREBBERO ENTRARE 4 MILIARDI. IL PREMIER IERI HA FATTO PARTIRE UN PRESSING SULLE AZIENDE CHE ANCORA NON HANNO PAGATO O HANNO FATTO RICORSO AL TAR – INTANTO I MINISTRI FRANCO E CINGOLANI FIRMERANNO IL DECRETO DI PROROGA DEL TAGLIO DELLE ACCISE SUI CARBURANTI DI 30 CENTESIMI AL LITRO…

Enrico Marro per il “Corriere della Sera”

 

MARIO DRAGHI AL MEETING DI RIMINI

Il governo punta a trovare almeno una decina di miliardi per finanziare i nuovi interventi contro il caro-energia, che dovrebbero essere decisi la prossima settimana. Ieri il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro dell'Economia, Daniele Franco, per una ricognizione sulle risorse che si possono rinvenire tra le entrate tributarie superiori alle previsioni, la rimodulazione di alcune voci di spesa e il gettito della tassa del 25% sugli extraprofitti delle società del settore energia.

 

Oggi scade il termine per pagare l'acconto di questa tassa: dovrebbero entrare circa 4 miliardi (dei 10,5 miliardi previsti a regime) e Draghi ha fatto partire ieri un pressing su tutte le aziende che ancora non hanno pagato (molte infatti hanno fatto ricorso al Tar). Il premier punta così ad aumentare quel miliardo di euro appena che risultava in cassa fino a qualche settimana fa: entrate più che mai preziose per coprire i nuovi interventi allo studio.

 

mario draghi by istituto lupe

Una volta utilizzate tutte le strade per raccogliere risorse, il governo metterà a punto gli interventi. La priorità verrà data alle imprese gasivore e in particolare alle filiere produttive che utilizzano più di tutte il gas e rischiano di fermarsi per i costi insostenibili della bolletta. Sono allo studio non solo crediti d'imposta ma anche bonus ad hoc per pagare il gas, e forniture dello stesso a prezzo calmierato.

 

Ieri, Draghi ha sentito anche il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Franco e Cingolani firmeranno il decreto interministeriale di proroga del taglio delle accise sui carburanti, che scade il 20 settembre. La misura, che consente di risparmiare 30,5 centesimi sul prezzo al litro di benzina e gasolio, dovrebbe essere prolungata intanto per 15 giorni, fino al 5 ottobre.

 

mario draghi roberto cingolani

Per avere un quadro più preciso delle risorse disponibili per il complesso degli interventi bisognerà attendere qualche giorno, quando si avrà il dato sulle entrate di agosto. In ogni caso, Draghi manterrà la linea seguita finora, contraria a finanziare nuovi aiuti con lo «scostamento di bilancio», cioè aumentando il deficit, nonostante il pressing trasversale dei partiti: Lega, Azione, 5 Stelle, che chiedono interventi per 30 miliardi di euro.

 

Ieri anche il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, ha detto che «se la situazione dovesse precipitare», non resterebbe che ricorre allo scostamento. E che la situazione stia precipitando lo fa capire il presidente della Confindustria, Carlo Bonomi, che al Tg1 ha detto: «Le imprese hanno fatto miracoli ma ora sono molto in difficoltà». E il suo predecessore, Vincenzo Boccia, dice che «occorrono almeno 60 miliardi per alleggerire la bolletta energetica».

 

roberto garofoli mario draghi daniele franco roberto cingolani

Ma a Palazzo Chigi si fa osservare che l'Italia ha già speso molto: 49,5 miliardi di euro da settembre 2021 a oggi (il 2,8% del Pil) secondo uno studio del think tank brussellese Bruegel, che classifica il nostro come secondo Paese dell'Ue per stanziamenti a sostegno di famiglie e imprese (dopo la Germania). Tutti questi interventi, come ha più volte sottolineato Draghi, sono stati fatti senza scostamenti di bilancio.

 

Tra le altre ipotesi allo studio del governo per il nuovo pacchetto di aiuti ci sono: la cassa integrazione gratuita per le imprese costrette a rallentare o fermare la produzione; la sospensione temporanea dei costosi certificati per l'emissione di CO2, come chiesto da Confindustria; la cessione a prezzi calmierati alle imprese che consumano di più di pacchetti di elettricità da fonti rinnovabili e di gas prodotto in Italia; il potenziamento della rateizzazione delle bollette; nuovi interventi sugli oneri di sistema e sull'Iva.

 

mario draghi daniele franco 2

Ogni ipotesi, però, dovrà fare i conti con le risorse che Franco riuscirà a mettere sul tavolo. Il tutto mentre Draghi lavora affinché nel vertice straordinario Ue dei ministri dell'energia, il 9 settembre, si arrivi finalmente allo sganciamento del prezzo dell'energia elettrica da quello del gas.

ROBERTO CINGOLANI MARIO DRAGHI ROBERTO GAROFOLI E MARIO DRAGHImario draghi felice dopo le dimissioni

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?