draghi 8

ORA CHE DIRA' SALVINI? - DRAGHI INTENDE PROLUNGARE SINO A DICEMBRE I POTERI STRAORDINARI DEL GOVERNO IN SCADENZA A FINE LUGLIO: PESANO I VACCINI DA COMPLETARE, LA GESTIONE DEL POST-VACANZE E IL RISCHIO DELLE MUTAZIONI - GRAZIE ALLO STATO DI EMERGENZA IL GOVERNO POTRÀ ADOTTARE ALTRI DPCM DOPO IL 31 LUGLIO, COMPRESE EVENTUALI NUOVE RESTRIZIONI SE I CONTAGI DOVESSERO TORNARE A IMPENNARSI DOPO LE VACANZE… (SE L'AVESSE FATTO CONTE TUTTI A URLARE AL REGIME)

Alberto Gentili per "il Messaggero"

 

mario draghi giuseppe conte

Anche Mario Draghi ha una gran voglia di dare al Paese «segnali di normalità». Tant' è che da giorni tra i ministri si parla di mettere fine allo stato di emergenza che scadrà il 31 luglio. Ma per il premier non è ancora tempo di normalità, non almeno nella direzione di privarsi di quei poteri straordinari con cui fronteggiare la pandemia e garantire la diffusione capillare della campagna vaccinale. Tant' è, che fonti autorevoli vicine a Draghi danno per «certa», anzi «certissima» la proroga dello stato di emergenza. «Probabilmente fino alle fine dell' anno».

salvini draghi

+

Segue spiegazione: «Verrà prolungato perché l' emergenza sanitaria a luglio non sarà finita, come è evidente. E perché non sarà conclusa neppure la fase più intensa della campagna vaccinale. In più, ci sarà da affrontare la situazione che seguirà alle vacanze estive e garantire una ripartenza ordinata e sicura a settembre-ottobre. Insomma, abbiamo davanti mesi complicati, senza contare che c' è il rischio della varianti...».

 

La decisione di Draghi, che dovrà essere discussa in Consiglio dei ministri, andrà sicuramente a innescare la reazione di Matteo Salvini da sempre sulla linea aperturista. E cade nelle ore in cui perfino Roberto Speranza si è detto disposto ad archiviare il 31 luglio lo stato di emergenza.

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

 

Il ministro della Salute, da sempre il più prudente e rigorista, ma forse stanco degli attacchi del leader leghista e di apparire come il colpevole delle restrizioni anti-Covid, in un' intervista a la Stampa ieri ha messo a verbale: «Non abbiamo ancora deciso, 45 giorni durante una pandemia sono un tempo notevole per fare previsioni. Ma sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza, dare un segnale positivo al Paese. Se così fosse, però, dovremmo individuare una strada normativa per prolungare l' attività del Comitato tecnico-scientifico e della struttura del commissario Figliuolo».

 

carlo bonomi mariastella gelmini foto di bacco (3)

Una linea molto simile a quella illustrata domenica al Messaggero dalla ministra di Forza Italia, Mariastella Gelmini: «Non ne abbiamo ancora parlato, ma credo che i tempi siano maturi per chiudere la fase emergenziale e attrezzarsi con strumenti ordinari. Naturalmente senza rinunciare al prezioso contributo del generale Figliuolo. La fine dello stato di emergenza sarebbe un bel segnale anche per il turismo».

 

Un uno-due che ha spinto in queste ore qualche sherpa del governo e alcuni uffici legislativi a esplorare una norma ad hoc per permettere al Comitato tecnico-scientifico (Cts) e al commissario straordinario Francesco Figliuolo di continuare a operare anche senza lo stato di emergenza che, a colpi di proroghe, va avanti dal 31 gennaio dello scorso anno. Ma ecco che arriva lo stop di Draghi.

francesco paolo figliuolo

 

Le ragioni sono molteplici. E non riguardano solo l' operatività di Figliuolo, del Cts e della Protezione civile guidata da Fabrizio Curcio. Grazie allo stato di emergenza il governo potrà adottare altri Dpcm dopo il 31 luglio, comprese eventuali nuove restrizioni se - come è accaduto lo scorso anno - i contagi dovessero tornare a impennarsi dopo le vacanze estive nonostante la diffusione dei vaccini. Potrà intervenire con tempestività per garantire una ripartenza in sicurezza dell' anno scolastico.

 

E potrà tornare a varare («Nessuno se lo augura») quelle norme che hanno scandito la vita sociale ed economica degli italiani dall' esplosione dell' epidemia.

francesco paolo figliuolo fabrizio curcio

Questo anche perché, nonostante le rassicurazioni dei virologi sull' efficacia dei vaccini contro le varianti del Covid, le mutazioni del virus restano una pericolosa e allarmante incognita come dimostra il caso della Gran Bretagna.

 

IL NODO VACCINI

In più, ed è la ragione principale che spingerà Draghi a prorogare lo stato di emergenza, c' è da portare a termine la campagna vaccinale. Una partita complessa, tutt' altro che vicina dall' essere terminata, che richiede poteri speciali. Per risolvere il nodo degli approvvigionamenti dei vaccini, inclusa la sostituzione di AstraZeneca con Pfizer e Moderna.

 

roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi

Per mettere ordine nel disordine di alcune Regioni, fin dall' inizio della pandemia vero tallone di Achille sia nella gestione delle restrizioni, sia nell' avanzamento della campagna vaccinale. E per prepararsi alla somministrazione della terza dose, ormai giudicata «inevitabile», cui con ogni probabilità seguirà un ulteriore richiamo. Ma a quel punto, visto che il richiamo scatterà il prossimo anno e la terza dose dovrebbe rappresentare un argine sufficiente contro il Covid, non ci sarà più lo stato di emergenza. Almeno c' è da augurarselo in nome, appunto, dell' attesa «normalità».

Ultimi Dagoreport

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...