E’ DURATO APPENA MESS’ORA: IL “BADANTE” DEI GRILLINI RIBELLI IN SILENZIO STAMPA CONTRO I GIORNALISTI “SPALAMERDA”
Carlo Tarallo per Dagospia
Parte malissimo la carriera di spin doctor"parlamentare" a cinque stelle di Claudio Messora, neocoordinatore della comunicazione dei senatori grillini. L'addetto stampa va... in silenzio stampa! Ieri sera, al termine della sua prima giornata di "lavoro", Claudietto ha già tirato giù la saracinesca e inaugurato la sua lotta alla solita "macchina del fango".
"La macchina del fango - ha scritto ieri sera Messora su facebook - è entrata subito in azione. In mancanza di una ben precisa notizia di crimine da addebitare, sono passati alla diffamazione creativa: usano titoli che poi gli stessi articoli richiamati smentiscono". E via con gli insulti: "I giornalisti onesti - aggiunge - dovrebbero iniziare una guerra di liberazione da questi pseudo-omuncoli che sputtanano tutta la categoria. Se il Movimento Cinque Stelle non parla con nessuno (e d'ora in poi neppure io) è solo colpa loro".
E dopo aver dato degli "spalamerda" ai giornalisti (ma non doveva realizzare un ufficio stampa, Messora?) continua nel blog con uno sproloquio antigiornalisti che manco il Patonza:
L'ESERCITO DEGLI SPALAMERDA
"La macchina del fango - dettaglia Messora - sta lavorando a pieno regime. Oggi stanno raggiungendo vette apicali. Si arrampicano su tutti gli specchi. Vanno a spulciare la rete in cerca di miei veri o presunti commenti risalenti a 10, 15 anni fa, quando facevo tutt'altro, e se ne trovano uno che dice "salve, sapete che tempo fa domani?", lo rilanciano su tutti i network, ossessivamente. "Messora: quando 15 anni fa chiedeva che tempo fa su internet". Sono disperati. Peggio che alla frutta. Devono infangare ma sono a corto di melma. E allora che fanno? Inventano".
LA DIFFAMAZIONE CREATIVA
"Siamo alla diffamazione creativa. Siccome - aggiunge il blogger - non sono un corrotto, non sono un delinquente, non ho case né barche a mia insaputa, divento alternativamente un buffone, uno poco serio, uno che tanto è destinato a fallire, uno che non ha la minima chance, uno che non ha curriculum, uno che ha fatto strada con la lingua, uno che ospita "bislacche teorie cospirazioniste", dimenticando che quelle bislacche teorie cospirazioniste partivano proprio dai loro giornali (Paolo Becchi l'ho tirato fuori dal cappello di Libero, tanto per dirne una), uno che prende "fantastilioni di soldi pubblici" (detto ieri sera ad Ommnibus), quando non prendi proprio niente, e se un giorno prenderai, sarai soggetto ai limiti imposti ai collaboratori esterni, magari andandoci perfino a perdere (come al solito)".
GIORNALISTI CHE SI SCUSANO? FUORI I NOMI!
"Li capisco: non sono uno di loro. Se passa il concetto che anche la brava gente può dare una mano, è finita. Salta tutto. Me lo aspettavo e li guardo divertito. Sono fantastici mentre ciurlano nel manico alla ricerca di un'identità perduta. E forse non lo fanno neanche apposta: rispondono agli ordini. Tanto che poi ti chiamano e quasi si scusano. Ti dicono che sono in tanti, a pensarla come te. Ma poi un amico ti manda un link, e sul loro giornalino trovi lanci sensazionali".
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