AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA CHE C’È UN AMICO IN PIÙ – DI MAIO RADDOPPIA: DOPO ASSIA MONTANINO ASSUNTA AL MISE, UN ALTRO COMPAESANO DEL VICEPREMIER VELEGGIA VERSO L’INCARICO DI CAPO SEGRETERIA A PALAZZO CHIGI – DARIO DE FALCO È AMICO DI LUIGINO DAI TEMPI DEL LICEO, NELL’ULTIMA SITUAZIONE PATRIMONIALE DICHIARA ZERO REDDITI E ZERO PROPRIETÀ – ORMAI IL GOVERNO È DIVENTATO L’UFFICIO DI COLLOCAMENTO DI POMIGLIANO…
Ludovica Bulian per “il Giornale”
luigi di maio dario de falco 1
«Le questioni e i rapporti che riguardano il Movimento, l' attività di governo e le questioni parlamentari annesse, le seguirà per me il capo segreteria a Palazzo Chigi, Dario De Falco».
Recitava così un messaggio riservato, inviato tempo fa da Luigi Di Maio ad alcuni fedelissimi, che è stato intercettato e riportato dal Corriere lo scorso 30 giugno, in un retroscena che raccontava come il super ministro del Lavoro e del Mise, abbia delegato molto nella gestione interna del nutrito gruppo pentastellato al suo amico d' adolescenza. Un uomo di riferimento per gli affari interni del Movimento ma non solo.
Persona di tale fiducia per Di Maio che il suo arrivo a Palazzo Chigi viene dato per imminente: per lui, come rivela la Stampa, sarebbe pronto l' incarico di capo della segreteria.
Dopo Assia Montanino, segretaria al ministero del Lavoro e al Mise, un altro compaesano militante storico sbarca nei palazzi del potere conquistati dai grillini. E direttamente dai banchi del consiglio comunale di Di Pomigliano d' Arco, dove però non figura tra quelli del M5s, bensì del suo personale «Gruppo De Falco».
Classe 1984, tre anni più vecchio di Luigi, di cui è amico sin dai tempi del liceo classico di entrambi, il Vittorio Imbriani, De Falco è un pasdaran dell' anticasta noto per qualche comparsata in tv come paladino della battaglia contro i vitalizi.
Il suo rispecchia il profilo del grillino delle origini, del cittadino che lotta contro i privilegi.
Nell' ultima situazione patrimoniale pubblicata sul sito del comune di Pomigliano dichiara zero redditi e zero proprietà.
Alle spalle della nuova carriera politica, nel curriculum, anche questo online sul sito comunale, dopo il diploma, c' è l' iscrizione a Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, la stessa facoltà scelta e poi abbandonata da Di Maio.
Tra le esperienze professionali elencate, prima di dedicarsi «a curare blog e pagine social», c' è la parentesi fugace di un anno, tra il 2013 e il 2014 come titolare di «un' impresa individuale di somministrazione di alimenti e bevande» (classificazione usata per bar, caffetterie, pizzerie ecc.), aperta dopo aver ottenuto l' abilitazione in una scuola di formazione professionale in provincia di Napoli.
Prima, tra il 2008 il 2011 è stato «collaboratore presso studio del commercialista Pasquale De Falco», con sede a Pomigliano «presso il quale ho gestito la segreteria oltre che tutta la comunicazione e pubblicità delle attività dello studio».
Sono gli anni in cui nasce la passione per il M5s che nel 2010 porta i due compagni di scuola a candidarsi alle comunali, senza essere eletti (32 le preferenze per Dario, 86 per Luigi).
Per il più giovane Di Maio non era che il primo passo verso il successo che pochi anni dopo, nel 2015, lo ha fatto tornare a Pomigliano per incoronare l' amico di una vita a candidato sindaco: «Dario sarà il candidato del Movimento 5 stelle a Pomigliano, la mia città. Ci siamo conosciuti all' età di 15 anni. Se oggi sono in questo Movimento lo devo a lui che nel 2007 ebbe il coraggio di coinvolgermi nel primo V-Day».
La volata non ha funzionato, e De Falco si è fermato al 25%. Ma non la sua ascesa all' interno del Movimento: alle ultime Politiche ha fatto parte, insieme agli altri due uomini vicinissimi a Di Maio, Pietro Dettori e Vicenzo Spadafora, del comitato elettorale pentastellato.
Da tesoriere, aveva il compito di vigilare sulla macchina operativa e finanziaria della campagna di Luigi: «Io sono un attivista storico. Ho fondato il M5s Pomigliano assieme a Luigi e sono a disposizione del Movimento 5 Stelle.
Ho un rapporto stretto con Di Maio, questo è risaputo. Ma nel Movimento ci fidiamo l' uno dell' altro. La fiducia è alla base della nostra rete».
Fiducia. Che è anche uno dei criteri previsti dalla legge in base a cui i governanti di turno possono scegliere chi collocare negli uffici di loro diretta collaborazione.