E’ LA NOTTE DI HALLOWEEN E MONTIMER ESCE DAL SARCOFAGO PER RIBADIRE IL “NO” AL REFERENDUM: ''QUELLO DI RENZI E’ UN SALTO NEL BUIO, E CHIEDE AGLI ITALIANI DI FARLO CON LUI'' - PER L'EX PREMIER, SI STA COMPRANDO IL VOTO A SUON DI MARCHETTE NELLA MANOVRA

 

Lettera di Mario Monti al Corriere della Sera

 

mario montimario monti

Caro direttore, in una recente intervista a Federico Fubini ( Corriere del 18 ottobre) ho preannunciato il mio No al referendum sulla riforma costituzionale. Il beneficio che la nuova Costituzione arrecherebbe, in termini di qualità della governance, è a mio giudizio nullo o negativo, in quanto le modifiche peggiorative prevalgono su quelle migliorative. Elevato è peraltro il costo che il Paese sta già pagando da qualche tempo, a carico del bilancio dello Stato, per la creazione di un clima di consenso inteso a favorire il Sì al referendum.

 

Mi è stato chiesto di chiarire meglio la mia posizione nel merito della riforma. Lo faccio ricorrendo di nuovo alla Sua ospitalità.

 

BICAMERALISMO TEMERARIO

 

Per superare il bicameralismo paritario, non si è optato per una seconda Camera di riflessione e orientamento, come la House of Lords; o di raccordo strutturato con i governi dei territori, come il Bundesrat; o più semplicemente per l' abolizione del Senato. Si è optato per un bicameralismo alquanto «temerario» («di persona che affronta i pericoli senza calcolo, sconsiderato o ardimentoso», secondo il dizionario Sabatini Coletti).

 

Si è scelto di accrescere di molto, nell' architettura della Repubblica Italiana, il ruolo degli esponenti politici dei Comuni e soprattutto delle Regioni, proprio di quel segmento della classe politica che negli anni scorsi, con le dovute eccezioni, non ha offerto l' esempio migliore di gestione corretta e avveduta della cosa pubblica.

 

RENZI E MONTI A PALAZZO VECCHIO RENZI E MONTI A PALAZZO VECCHIO

Poiché il nuovo Senato avrà pur sempre funzioni importanti (ancorché difficili da prefigurare concretamente oggi) in campo legislativo e di controllo, temo due conseguenze : da un lato, un' accresciuta e forse caotica capacità di pressione del personale politico territoriale sulle decisioni nazionali, con la possibilità di esigere «contropartite» a fronte del proprio consenso; dall' altro, un contributo di riflessione - ad esempio sulla dimensione europea e internazionale, così come sugli effetti di lungo periodo dei provvedimenti - che non si preannuncia necessariamente distaccato e autorevole.

 

In un disegno di legge costituzionale che avevo presentato in Senato come contributo alla riforma, si prevedeva che anche figure rappresentative della società civile e della cultura operanti nelle regioni potessero essere elette dai Consigli regionali a far parte del nuovo Senato. Quel disegno di legge, lo dico en passant, prevedeva che ai senatori a vita (a parte gli ex presidenti della Repubblica) non spettassero né indennità né immunità.

 

COSTITUZIONE DAGLI EFFETTI IMPREVEDIBILI

 

PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

Nel momento in cui saremo chiamati a scegliere tra la nuova Costituzione e quella vigente, non sapremo come avverrà l' elezione dei senatori. Sapremo che avverrà «in conformità alle scelte espresse dagli elettori», ma in un modo che sarà determinato da una legge ordinaria, che verrà presentata e adottata dopo il referendum. Inoltre, non sapremo con quale legge elettorale andremo a votare in futuro per eleggere i membri della Camera dei Deputati. È vero che al referendum non saremo chiamati ad esprimerci sulla legge elettorale, ma è ovvio che gli effetti concreti della nuova Costituzione, su cui ci dovremo esprimere, dipenderanno in buona parte dalla legge elettorale.

 

UNA SCELTA STORICA, MA AL BUIO

 

Invidio quei cittadini che, di fronte a questi limiti e a queste incognite, si sentono sicuri nel dire che la nuova Costituzione, destinata a reggere la vita italiana per decenni, è migliore di quella attuale. Anche a me farebbe piacere votare Sì. È più facile. E poi, diciamolo, sentirsi dalla parte del «nuovo» gratifica, anche se più d' una volta in Italia il «nuovo» è stata la scorciatoia per tornare al «vecchio» però con la coscienza a posto.

 

MONTI AL SENATOMONTI AL SENATO

Ma trovo poco serio che si chiamino i cittadini ad una scelta, di portata storica, su un oggetto che per molti aspetti è ancora misterioso. Sulla base di ciò che sappiamo oggi, non ritengo affatto che la Costituzione proposta sia migliore di quella attuale.

 

COSTITUZIONE, RICERCA DEL CONSENSO, GOVERNABILITÀ

 

Non sono mai stato tra coloro che hanno esaltato la Costituzione attuale come «la più bella del mondo». Ne vedo i limiti. Ma so anche che essa non ha mai impedito la governabilità dell' Italia, quando i governi sono stati sufficientemente risoluti.

 

Con le molte decisioni che ha preso, diverse delle quali ho condiviso e sostenuto, il governo Renzi lo ha dimostrato chiaramente. E il governo Ciampi, il primo governo Amato, il primo governo Prodi che ha portato l' Italia nell' euro, per citarne alcuni, hanno o no governato?

 

Sono stati governi che hanno governato con efficacia, pur con la Costituzione attuale, anche perché - soprattutto questi ultimi - non hanno esitato, quando necessario, a prendere decisioni impopolari e non hanno cercato il consenso a carico del bilancio dello Stato.

 

COSTI DELLA POLITICA

Lesordio di Monti in Senato da Repubblica Lesordio di Monti in Senato da Repubblica

 

 Trovo impeccabile la parte del quesito referendario che parla di «contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni», che certo si verificherà con la riduzione, opportuna, del numero dei parlamentari. Non si parli però, come fa uno degli slogan, di riduzione dei «costi della politica».

 

Il costo per il bilancio dello Stato delle molte misure prese per favorire il consenso alla nascita della Costituzione è un multiplo di quanto si potrà risparmiare sul funzionamento delle istituzioni. E ha ritardato un più solido ancoraggio dell' Italia nel porto della stabilità finanziaria, nel caso arrivi una nuova tempesta.

 

federica mogherini saluta mario montifederica mogherini saluta mario monti

Pur affidata alle cure solide e sagge del ministro Padoan, la politica del bilancio pubblico non è certo stata insensibile - nei grandi saldi e nella minuta composizione delle misure - alle esigenze di creare consenso a destra e a manca, con effetti limitati sulla domanda aggregata e sul prodotto interno lordo, ma forse maggiori sulla gratitudine complessiva e sulla propensione a esprimerla nell' urna.

 

Detto questo, a differenza di molti sostenitori del No non ho mai sostenuto che, ove vinca il Sì, la nuova Costituzione metterebbe a rischio la democrazia. E ho sempre detto che, anche in caso di vittoria del No, non riterrei né doveroso né auspicabile che il premier Renzi si dimettesse. Mantengo questa opinione, pur trovando fuori luogo i toni sprezzanti che, sul tema del referendum, il presidente del Consiglio sta usando nei confronti non solo dei suoi avversari politici ma anche di chi, al di fuori della battaglia politica, si sforza di ragionare con la propria testa.

 

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?