ORA CHE E’ STATO RIELETTO, CHE FARA’ PUTIN IN UCRAINA? POTRÀ MOBILITARE PIÙ SOLDATI - L’AMBASCIATORE STEFANINI: “PUTIN SENTE ARIA DI VITTORIA, NON TANTO PER I MODESTI GUADAGNI TERRITORIALI, QUANTO PER TRE FATTORI: GLI UCRAINI SONO A CORTO DI MUNIZIONI; INCERTEZZE E LUNGAGGINI DELL'ASSISTENZA MILITARE AMERICANA ED EUROPEA; RISCHIO DI VOLTAFACCIA AMERICANO IN CASO DI RIELEZIONE DI TRUMP IN NOVEMBRE. MOSCA PUÒ ANCHE RISERVARE SORPRESE, COME L'ALLARGAMENTO DEL CONFLITTO, CON LA TRANSNISTRIA PRIMO CANDIDATO…”
Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “la Stampa”
VLADIMIR PUTIN BRINDA CON I SOLDATI
Plurieletto e plebiscitato, cosa farà adesso Vladimir Putin? Ha già trasformato la Russia postsovietica in autocratica e illiberale all'interno e nazional-imperialistica all'esterno. La prima trasformazione è completata, i lavori per la seconda sono in corso in Ucraina. Con davanti a sé (almeno) altri sei anni al potere, vorrà blindare l'una e portare avanti l'altra. Il quinto mandato parte dalla guerra cui egli ha ormai legato il suo posto nella storia - russa, europea, mondiale.
vladimir putin al cremlino parla ai soldati
[…] Putin […] deve occuparsi innanzitutto della guerra con l'Ucraina […] che miete soldati […] All'interno si cercheranno indicazioni sulla successione. Nella gerarchia russa il posto di Primo Ministro è critico in quanto sostituto costituzionale del Presidente. Ma Putin non dà segno di voler cercare un delfino. Nella sostituzione, o conferma, di Mikhail Mishustin, più che la designazione di un successore ci sarà da vedere un assestamento nella cerchia dei fedelissimi. I quali più di un pensierino alla successione lo faranno […]
putin incontra le madri dei soldati 2
[…] Putin sente aria di vittoria, non tanto per i modesti guadagni territoriali sul fronte con la presa, a caro prezzo, di Avdiivka, quanto per tre concomitanti fattori: gli ucraini sono a corto di artiglierie e munizioni, per cui i russi sparano molto di più; incertezze e lungaggini dell'assistenza militare americana ed europea; rischio di voltafaccia americano in caso di rielezione di Donald Trump in novembre.
Spingere sull'acceleratore subito, massimizzando la temporanea inferiorità tattica ucraina o continuare nella guerra d'attrito, puntando a spaccare l'Occidente sugli aiuti all'Ucraina e aspettando il colpo di grazia del ritorno di Trump alla Casa Bianca? Nella prima ipotesi, rafforzare le truppe con un'altra mobilitazione, patriotticamente motivata? Impopolare ma, ormai rieletto, Putin può permettersela.
Può anche riservare sorprese, dall'allargamento del conflitto - con la Transnistria primo candidato per un intervento russo che si incuneerebbe fra Moldova e Ucraina - a proporre cessate il fuoco e negoziato. Quest'ultimo scenario è molto improbabile: in questo momento, che interesse avrebbe Putin a fermare la sua guerra? Due anni fa quasi nessuno, specie in Italia e in Europa, credeva che avrebbe invaso, oggi potrebbe sorprenderci con un'offerta di pace. […] per tutti noi europei e non solo per l'Ucraina, la rielezione di Vladimir Putin pone una seria minaccia di sicurezza. […]