di maio ping xi jinping

È SUCCESSO DAVVERO: DI MAIO HA CHIAMATO “PING” IL PRESIDENTE CINESE (XI JINPING) – LAPSUS MOMENTANEO DOVUTO ALL’EMOZIONE? NO, LO SCRIVE PURE SU FACEBOOK, MODIFICA IL POST MA SENZA CANCELLARE LA CRONOLOGIA (MENO MALE CHE QUESTI SONO QUELLI BRAVI CON I SOCIAL) – POI ANNUNCIA UNO STORICO ACCORDO SULL'EXPORT DI AGRUMI. PECCATO CHE FOSSE STATO FIRMATO A GENNAIO – VIDEO

 

1 – LUIGI DI MAIO E IL PRESIDENTE "PING"

Da www.nextquotidiano.it

 

PER DI MAIO IL PRESIDENTE CINESE SI CHIAMA PING

Ieri Luigi Di Maio ha avuto la bella idea di chiamare “Ping” il presidente della Cina. Nei nomi cinesi viene prima il cognome: Xi. E poi il nome di battesimo: Jinping. Il presidente cinese si chiama così: Xi Jinping, e quindi è il “Presidente Xi”, ma questo il sontuoso staff di Di Maio probabilmente non lo sa e chi glielo fa fare di informarsi perbene per gli appena millemila euro che guadagnano?

 

xi jinping

A questo punto la domanda sorge spontanea: quello di Di Maio è stato un lapsus che può capitare o si tratta di pura e semplice ignoranza? Un indizio per la risposta si può trovare sulla pagina Facebook di Di Maio, dove viene pubblicato uno status che riporta il suo discorso. Nel testo il presidente cinese viene correttamente chiamato Xi JinPing.

 

DI MAIO 1

Ma siccome il diavolo si nasconde nei dettagli per completare l’opera è necessario andare a vedere se per caso il post è stato modificato successivamente. E la risposta è piuttosto chiara: quel Ping non è una casualità. Speriamo in Pong.

 

2 – ITALIA-CINA, DI MAIO, PRONTO ACCORDO PER EXPORT AGRUMI

Da www.ansa.it

 

"Oggi in giornata raggiungeremo una intesa importante sugli agrumi italiani, che prima non potevano essere esportati in Cina in aereo ma solo attraverso le navi, un export che non era competitivo. Con il nuovo accordo raggiunto in queste ore i nostri agricoltori potranno esportare agrumi italiani perché abbiamo abbattuto delle barriere non tariffarie che la Cina aveva".

 

DI MAIO E L'ACCORDO FAKE SUGLI AGRUMI IN CINA: ERA GIA' STATO FIRMATO A GENNAIO

Lo ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio in una intervista a Radio Radicale nel corso del suo viaggio in Cina. "Spero prossimamente di poter anche firmare assieme al governo cinese" il nuovo progetto "sulla via della seta, una grande occasione per le nostre imprese che vengono verso questa economia".

 

3 – RAGGIUNTO L'ACCORDO CON LA CINA PER ESPORTARE GLI AGRUMI SICILIANI

Da www.lasicilia.it del 18/01/2018

 

BUFALE WEB AGRUMI

Si chiude l’iter che apre il canale di commercializzazione degli agrumi siciliani in Cina. Una commissione ispettiva è giunta dall’Asia per constatare la qualità fitosanitaria degli agrumi, condizione senza la quale non sarebbe stato possibile esportare le produzioni verso nazioni non appartenenti alla Comunità europea. All’incontro, che si è tenuto ieri, hanno preso parte quattro ispettori siciliani e due cinesi, che hanno effettuato una visita nelle aziende di commercializzazione per saggiare le tecniche di trattamento a freddo (cold treatment) e nelle aziende di produzione per verificare che siano rispettose di quelle metodiche di monitoraggio per tutti i parassiti da quarantena che vengono indicate specificatamente nel protocollo italo-cinese.

xi jinping winnie the pooh

 

A differenza del passato, le merci potranno essere trasportate anche per via aerea oltre che per via navale. Fattore questo che, oltre a velocizzare i tempi di consegna, che passeranno da un mese all’immediato, garantirà la conservazione delle caratteristiche commerciali del prodotto. Nel caso specifico delle arance infatti accadeva spesso che, trascorso un tempo di trasporto così lungo, si ossidavano gli antociani e si abbassavano le qualità organolettiche.

 

SALVINI DI MAIO

«Ci apriamo ad un mercato immenso e pieno di opportunità - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera - L'idea è quella di partire con un prodotto come gli agrumi, fortemente richiesto, che faccia da traino e da cassa di risonanza per tutti gli altri prodotti della filiera agroalimentare siciliana. Sono inoltre in corso altre due trattative, con il Messico per l’esportazione di produzioni vivaistiche presenti nell’area del siracusano e l’altra con il Canada per l’esportazione del pomodoro».

di maioXI JINPINGelisa isoardi luigi di maio maria elena boschi luigi di maio 2

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...