IN EGITTO, GUERRA CIVILE È ALLE PORTE: I FRATELLI MUSULMANI ATTACCANO UNA CASERMA E I MILITARI SPARANO (35 MORTI)
Escalation di violenza in Egitto. Decine di sostenitori del presidente egiziano Mohamed Morsi sarebbero stati uccisi stamattina all'alba dal fuoco delle forze dell'ordine contro una manifestazione in corso davanti alla sede della Guardia repubblicana al Cairo, secondo i Fratelli musulmani. Il portavoce del ministero della Salute egiziano afferma che sono state uccise 35 persone.
Il funzionario del ministero, Khaled el-Khatib, aggiunge che nella sparatoria sarebbero state ferite almeno 300 persone. Secondo la versione dei Fratelli musulmani, a sparare sono stati i militari. L'esercito riferisce invece di uomini armati che hanno aperto il fuoco quando alcuni manifestanti hanno provato a fare irruzione nell'edificio.
LO SCONTRO - Nello stesso attacco sarebbe morto anche un ufficiale dell'esercito, mentre altri 40 militari sarebbero rimasti feriti. In precedenza alcuni manifestanti avevano affermato che le forze dell'ordine stavano lanciando lacrimogeni ma anche usando proiettili veri per disperdere il loro sit-in.
SOLLEVAZIONE POPOLARE - La strage di oggi potrebbe portare il Paese sempre più vicino alla guerra civile. Il partito islamico egiziano Libertà e Giustizia del deposto presidente Mohamed Morsi ha infatti fatto appello a una «sollevazione» popolare, dopo il massacro.
PREMIER - Sul fronte più strettamente politico invece prende corpo la candidatura di Ziad Bahaa El-Din a nuovo premier egiziano. L'economista socialdemocratico è stato indicato dalla tv come il probabile nuovo premier ad interim. Secondo quanto ha riferito un portavoce della presidenza, il premio Nobel El Baradei, il cui nome era emerso come possibile premier, potrebbe invece essere nominato vice presidente ad interim.
El-Din, avvocato laureato a Oxford, è stato a capo dell'authority finanziaria egiziana negli anni del regime di Hosni Mubarak durante il periodo di liberalizzazione economica, ma si è dimesso prima che Mubarak venisse deposto. Ma nella notte tra domenica e lunedì è arrivato un nuovo stop dei salafiti che bocciano la proposta di El-Din premier e El Baradei vice-presidente.
Il Nour, secondo partito salafita egiziano, si è successivamente ritirato dai colloqui per la formazione del governo. Al Jazira ha spiegato che la decisione è legata alla strage di manifestanti pro-Morsi davanti alla sede della Guardia repubblicana.
L Egitto nel caos spari al corteo degli islamisti L Egitto nel caos spari al corteo degli islamisti L Egitto nel caos spari al corteo degli islamisti Mohammed Morsi GENERALE EGIZIANO AL SISSI Ziad Bahaa El-Din