EGITTO, NOTTE SENZA TREGUA: 22 FERITI NEGLI SCONTRI, L’ESERCITO REPRIME I FURIBONDI FEDELISSIMI DI MORSI (DETENUTO)


Da "La Stampa.it"


È di 22 feriti il bilancio degli scontri nella notte al Cairo tra sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi e la polizia. Si è trattato delle prime violenze nella capitale dall'8 luglio, quando erano morti 55 sostenitori dei Fratelli musulmani in un tentativo di assalto al quartier generale della Guardia repubblicana.

I disordini sono scoppiati dopo l'iftar, il pasto che interrompe il digiuno diurno per il Ramadan, quando centinaia di giovani con il volto coperto hanno occupato il centralissimo ponte 6 ottobre, sul Nilo. La polizia è intervenuta con i gas lacrimogeni mentre gli elicotteri sorvolavano la zona. Scontri si sono registrati anche nei pressi del Museo Egizio.

Intanto l'Egitto attende per oggi l'annuncio della composizione del suo futuro governo. Il vice segretario di stato Usa Bill Burns, che ieri ha avuto numerosi colloqui con le autorità egiziane, ha invitato al dialogo: «Gli Stati Uniti non intendono interferire negli affari interni egiziani né si schiereranno con questo o quel partito o personalità». Burns, il primo alto responsabile Usa a visitare l'Egitto post-Morsi, ha inoltre ribadito la necessità di evitare «arresti su base politica» in riferimento al fermo a cui è sottoposto da 12 giorni proprio il deposto presidente.

Secondo fonti governative egiziane oggi è attesa al Cairo anche Catherine Ashton, alto rappresentante Ue per la politica estera e gli affari di sicurezza. La sua visita - non confermata ancora da Bruxelles - potrebbe coincidere con l'annuncio tanto atteso della formazione del governo affidato all'anziano economista liberale Hazem Beblawi. Beblawi ha ieri proseguito le consultazioni e ha incassato il sì di altri tecnocrati che, con molta probabilità, diventeranno i ministri del primo esecutivo dell'era post-Morsi.

Il deposto raìs, membro della Fratellanza musulmana, è ancora in un luogo sconosciuto in stato di arresto da parte dei militari. Mohammed Morsi è accusato tra l'altro - ma gli interrogatori non sono ancora cominciati ufficialmente - di incitazione all'uccisione di manifestanti pacifici.

I generali hanno ribadito che non tollereranno alcuna azione provocatoria da parte dei seguaci del movimento islamico. In particolare, come si legge in un comunicato delle forze armate, si mette in guardia chiunque tenti di avvicinarsi a siti militari.

Lunedì scorso almeno 51 persone erano state uccise in scontri tra esercito e sostenitori di Morsi nei pressi della sede della Guardia repubblicana, poco lontano da piazza Rabia al Adawiya, dove dal 28 giugno sono riuniti migliaia di seguaci della Fratellanza musulmana.

I leader del movimento, su quali pendono mandati di arresto e i cui beni sono stati congelati su decisione della procura generale tornata in mano a uomini di fiducia dell'esercito, hanno indetto per oggi nuove massicce mobilitazioni a partire da piazza Rabia al Adawiya, nel nord-est del Cairo, e a piazza Nahda, nel sud-ovest.

Sui social network circolano sempre più insistenti voci, non confermate, dell'intenzione dei seguaci di Morsi di «provocare una paralisi del Paese», con blocchi stradali e altri atti di «disobbedienza civile».

 

GENERALE ABDEL AL SISSI E MOHAMED MORSI EGITTO STRAGE DI MANIFESTANTI PRO MORSI EGITTO EGITTO SOSTENITORI DI MORSI jpegEGITTO STRAGE DI MANIFESTANTI PRO MORSI L Egitto nel caos spari al corteo degli islamisti SCONTRI IN EGITTO

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